domenica 4 novembre 2018

ALLA RICERCA DI GAIA - ALAN HA UNA TRACCIA.



Ci vado a piedi. Voglio trovare uno di quei Würstelstand e ingozzarmi fino a non poterne più! Mi sento svuotato. Già vaneggio e vedo volare nell'aria: Hauswürstel, Wiener, Frankfurter! Tutto sopra colline di senape piccante.
Ho fame! Ma come allungo la prepagata? Quello la guarda da lontano e neanche la vuole toccare! Che è? Urla!
-Italiani!! No no... ancora di queste farfalle? Ma che Banco di Saluzzo! Sono tarocche! O contanti o niente würst, paisà! Cà nisciuno è fesso!-
Dio! Ma questo è un mondo di bastardi! Il tuo Capo che ti manda in missione con carte taroccate?
Oh... lo so cosa mi dirà:
-Figliolo? Nel nostro mestiere bisogna arrangiarsi, è una prova di sopravvivenza! Ti faccio del bene... credimi!-
Mentre lo maledico e stramaledico arrivo al Polizeikommissariat ed entro e al posto di guardia? Altra virago simile a quella dell'Ospedale! Sembra la copia conforme! Viso a cuore anche bellino e sotto un corpo da panzer, ma non sgradevole, insomma dai! Devo dire che la divisa le dona. Mi piacciono un sacco le donne in cravatta, così maschie!
Sta mangiando un panino con dentro un salsicciotto enorme con la senape che sbrodola fuori!
Mi si riempie la bocca di bava, guardo adorante il panino e dico:
-E' buono ?-
Lei.
-Sono in pausa!-
-Posso guardare?-
-Da lontano, non avvicinarti così!-
-Volevo solo sentire il profumo!-
Poi.
-Lo mangi tutto?-
-Certo! Ma che hai fame?-
-Un pochino.-
-Ne vuoi un pezzetto?-
-Siii!-
-Un bel pezzettino di questa bella salciccia profumata con la senape?-
-Siiii!-
-Vorresti il culo del wurst?-
-Siii!! Si!-
-Saresti disposto a qualsiasi cosa, bel fustacchione?-
-Siii! Si. Si.-
-Vieni con me-
Mette sul bancone un -Ich komme sofort - e mi fa cenno di seguirla in una stanza.
-Lo vuoi il culo del salsicciotto? Tu mi dai il tuo Schwanz in cambio.-
-Siiiiiiii!-
Che dovevo fare? Che avreste fatto voi se non accettare? Alla fine che voleva se non mangiare un po' del mio salsiccione? Con la variante che il mio è senza senape e che succhiandomi mi mette le sue dita tozze nel culo mentre mangio.
Io provo a chiedere.
-Ficken... no?-
Intendendo che a sto punto mi andava anche di scopare.
Si scandalizza! E urla...
-Io NON ficken in servizio!-
E va bé...
Più tardi le racconto la storia, che cerco questa Helen per ritrovare Gaia, l'amore di un uomo disperato e questo la commuove alquanto. Ha gli occhi lucidi, ah le donne... hanno un cuore grande così.
Hanno affidato Helen all'ospedale, dice, farneticava di star cercando una certa Cleopatra e che a volte lei diventa invece Gaia, dopo un po' anche Alice, drogata non era, ma confusa tanto si. Scappava stanca di una vita vuota e senza variazioni, un amante sempre in tiro e da un marito logorroico e sentenzioso, un tipo allucinante che sa tutto. Dall'ospedale si è poi dileguata, è sospettata di aver causato il ferimento di un certo Norman.
-Si, Norman Bates.-
-Esatto, alias Norman Trauerschirm, uno che a volte si spaccia come studente per accalappiare delle sprovvedute. Per lo più di mezza età. Ma questa Gaia che cerchi... Quanti anni ha?-
-Una ventina... venticinque...-
-Helen è molto più vecchia, sui quaranta.-
-Nessuna traccia da seguire?-
-Mah, una traccia porta ad un certo Myrto Club, dove bevono per lo più un liquore dolciastro che viene della Sardegna, niente di paragonabile al nostro Steinhaeger!-  Esclama orgogliosa!
A quelle parole un moto di vomito mi sale dallo stomaco! Ma è colpa della fame.
Mirto? Che sia un riferimento occulto?
Ma sono sardi? Il mirto lo fanno loro. Quelli sono dei duri. Pastori della Barbagia, sempre con la doppietta a tracolla! Inculano a morte le pecore per divertimento.
Minchia! E io? Ho solo il mio taglia unghie come arma di difesa!
Che meraviglia questa donna! Tutta bontà, arriva a lasciarmi il suo indirizzo, mi racconta brevemente di aver cacciato di casa il marito, anche lui poliziotto perché oltre a bere non fa altro.
-Come ti chiami... liebchen?-
Chiedo guardandola ammirato.
-Rosamunde Kleine Jung e tu?-
-Alan... Alan Ford.-
-Vieni a dormire da me, sono sola adesso che l'ho cacciato da casa e ho tre giorni di riposo-
-Sono senza soldi... Rosy cara.-
-Oh... arme Sussy!-
Giuro che nessuna mi aveva ancora chiamato Sussy, ma povero lo sono e quando mi allunga tutte le banconote e monete che ha quasi mi viene di amarla, dalla riconoscenza dico.
Se mi sento un prostituto? Vorrei vedere voi! Cosa avreste fatto al mio posto? Oh oh... ma certo che voi avreste rifiutato sdegnosi! Bravi uomini virtuosi! Io no.
La ringrazio e le dico che è probabile che verrò a dormire da lei, almeno risparmio i soldi dell'albergo, penso.
Che sia l'inizio di una splendida storia d'amore? Sono contento di averla colpita al cuore!
Adesso posso mangiare!!!
Per finire mi bacia materna, oh si... anche se mi succhia per un po' la lingua e dice:
-Chiedi nella zona portuale. Dove partono i traghetti turistici, Sussy...-
Vado alla metro e al solito mi esibisco nel salto del tornello! Mica voglio sprecare i soldi di Rosy! Sono preziosi.
E mi inchino davanti agli spettatori straniti, non conoscono questo sport, qui tutti pagano. Che pochezza mentale sconfortante. Quando impareranno? Testoni di Cruccken.
E mentre mi inchino... urlo.
-Italiener...! Ich bin Italiener! Sono italiano!- Giusto per fomentare “l'amore” per il nostro Paese.
Nella vettura mi metto con il culo contro la parete al riparo dalle pervertite che mi stanno guatando, ma sono sempre a caccia di cazzo nella metropolitana?
Ah... che dramma essere così bello! Una discreta biondina brucia le altre e si avvicina e si appoggia pesantemente! Ma cazzo! E' tutto vuoto, possibile?
Lei mi guarda negli occhi, sta dimenando il ventre contro il mio, Spinge, struscia, dice che è colpa dell'affollamento! Ma quale?
Mi morde il mento e sussurra:
-Lo facciamo qui... bel fustacchione? Fra la gente? Sono senza mutandine, alzo la gonna e noi... ficken! Ti va?-
E mi cerca con la mano.

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