martedì 30 ottobre 2018

JELES ET JIM.

Parte terza.

Mi libero e mi giro, lo riprendo in mano e mi inginocchio adorandolo, lo bacio, lo lecco, lo accarezzo fino allo scroto, piccolo e raccolto e duro come contenente noci, passo la mano sul tratto perineo e forzo l'apertura delle natiche muscolose fino a raggiungere l'ano.
Intanto lo insalivo e provo a prenderlo in bocca! Ancora saliva... ora lo sento fino in fondo, tanto che mi causa conati di vomito....
Mi prende la testa con le mani e mi scopa in bocca, verrà cosi?
No, mi stacca da se, mi alza come fossi una bambola, mi sdraia sul tappeto e mi mette sotto il sedere dei cuscini.
Apro le gambe, si...! Fammi quello che vuoi...!
Mi tocca, mi penetra con le sue lunghe dita, poi si abbassa e prende a leccarmi.

Si... bravo... che lunga lingua che hai...!
Per leccarti meglio... bella bambina bionda!

Con le dita mi scappuccia il clitoride e prende a passarci sopra la punta della lingua... no basta... mi fai saltare.. e mi fai venire... si... oddio...! Che bello...!
Quando mi riprendo parzialmente dal viaggio onirico dell'orgasmo sento che mi sta insalivando, mi prepara alla penetrazione, io apro ancora di più le gambe...
Appoggia e spinge... si... vieni che ti aspetto... non fa fatica ad entrare... comincia a martellarmi il ventre...
Quando arriva fino in fondo e mi tocca il collo dell'utero, sento come una scossa elettrica e del dolore, dolore che poi si trasforma in piacere man mano che i suoi movimenti si fanno più veloci e penetranti.
Lui viene con dei sussulti e insieme al seme che erutta dentro di me mi trascina con se in un orgasmo favoloso, quanto dura?
E chi lo sa... mi auguro solo che duri per l'eternità!

Ma... non smette...!?!?

Continua a martellarmi, ormai fra saliva, umori e sperma sono una fontana, gli abbraccio la schiena con le gambe e avanti... dacci dentro... bello!
Siamo in un bagno di sudore, mi colpisce il suo afrore acre, i suoi feromoni sanno di selvatico e mi eccito ancora di più, l'odore del maschio... puro e ancestrale...!
Si leva... mi alza e mi fa girare a pancia sotto... i cuscini sotto il ventre e mi prende da dietro, e' una delle posizioni che preferisco... perché' strofina proprio quella parte della parete della vagina che mi fa godere di più e ricomincia... io passo da orgasmo a orgasmo... ora veloce e violento... ora preannunciato da brevi momenti di piacere sfocianti nel parossismo.

Da quanto tempo stiamo scopando?

Non ne ho idea... sono sfinita ma vorrei che durasse per sempre...
Vorrei che continuasse e vorrei un momento di riposo, non so più cosa voglio...
Finalmente mi preannuncia il suo orgasmo... gemiti... grugniti animaleschi... urla... e sento inondarmi nuovamente dal suo sperma, il suo ventre trema e sussulta... le contrazioni mi procurano l'ennesimo orgasmo... continua ancora a lungo dopo l'eiaculazione, poi sfinito si abbandona sulla mia schiena, ancora dentro di me.
Ora contraggo io la vagina... cerco di suggere da lui tutto il suo nettare... lo stringo... sento la consistenza della sua asta... poi lentamente... lo sento ritrarsi..., farsi molliccio e tenero.
Esce... e assieme a lui esce un fiotto consistente di sperma che mi cola fra le cosce e raggiunge il cuscino.
Mi si stende accanto e ambedue cerchiamo di recuperare la respirazione normale.

Non serve dire che e' stato bellissimo, lo sappiamo ambedue, stiamo in silenzio, non ci scambiamo tenerezze, e' solo un fatto di sesso, di una forte... potente attrazione sessuale...

Sono ancora distesa a pancia sotto, lui si alza e mi porta da bere.
Si... grazie...!
Sono distesa accanto a lui, sul tappeto, so che presto ricomincerà', sento che sta recuperando le forze e gli stimoli per continuare.

"Giulia...".
"Si...".
"Oggi pomeriggio... mentre scaricavo la macchina... eri al di la' delle canne?"
"Si... ti stavamo guardando..."
"Ho sentito dei rumori... gemiti..."
"Si...".
"Stavate facendo... l'amore?"
"Si..."
“E come l’avete fatto?”
"Io ero chinata in avanti e ti stavo guardando... lui mi ha preso dal di dietro in piedi..."

Mi sollevo leggermente e lo guardo, sta riprendendo vita...
Evviva...!
Appoggio la testa sul suo ventre... prendo in mano la parte di lui che più mi interessa e lo guardo....
Intanto gli racconto...

"Io ti stavo guardando... e ho avuto voglia, lui mi ha prima penetrato con le dita, forte fino in fondo, prima davanti e poi dietro...
(ma che sto dicendo... non è vera quest’ultima parte...!)
...poi mi ha chiavato... forte... mi ha fatto venire..."

Quanto gli dico, intercalato dai baci e leccate, ottengono l'effetto sperato, e' tornato eretto... il monumento a Priapo...!
Lo cavalco e velocemente me lo infilo, studio piano piano fino dove mi arriva, una parte rimane fuori... e comincio a far forza sulle gambe e lo lavoro, mi piace dominarlo... beh... dominarlo... è un eufemismo!
Pero' almeno do' la cadenza.
E ricominciano gli orgasmi, ora leggeri ora violenti che mi costringono ad una sosta... distesa sul suo petto, per poi ricominciare...
Lui è supino e collabora con delle spinte pelviche, mi stringe la vita, mi strapazza il seno tirandomi i capezzoli, mi strizza le natiche, le allarga e tocca il mio buco e lì mi accarezza prima dolcemente ma poi mi penetra con un suo dito, lungo e sottile...
Sono fradicia e questo non gli e' difficile.

"Giulia...?"
"No... Jim, no... sei troppo lungo..."
"Faro' piano... non sentirai dolore... te lo prometto..."

Come no!
Qualsiasi cosa pur di infilarlo nel mio culone bianco... vero bell'uomo...?
Ma niente da fare... si... e' vero... che mi piacerebbe, ma niente da fare... per ora... almeno!

"No Jim... ho troppa paura... tu sei... enorme..."

Desiste dalla sua idea, gliene sono grata, perché se avesse insistito solo un altro po'...
Finisco con una cavalcata tipo quella delle Valchirie... lui viene... io vengo nuovamente per la... boh... sinceramente non ne ho idea...
Noto che il suo sperma e' spesso, biancastro e molto consistente a differenza di quello di Jules, liquido e trasparente, ne prendo un po' sul dito e lo porto al naso... ha un odore acido molto forte... animalesco...

"Basta per stanotte Jim... sono distrutta... ci vediamo domani... cioè stamattina ormai..."

Poi mi ricordo della richiesta di Jules.

"Vieni da noi questa sera? Jules... il mio uomo vorrebbe conoscerti..."
"Meglio che veniate voi due qui da me, sai io non mangio proprio di tutto, la mia religione..."
"Va bene..."

Ritorno da me e per prima cosa noto il ronzio del telefonino.
Un messaggio.
"Dove sei? Sono ore che ti sto cercando... chiamami subito... J."
Come no?
Intanto mi faccio una doccia, un bel lavaggio vaginale, poi vado a letto e decido... si... domattina ti chiamo.
Riesco a portare a conclusione la prima parte dei miei propositi, sto per buttarmi sul letto, dormo in piedi... e suona quel maledetto aggeggio.

"Pronto...".
"Giulia...? Ma che succede...? Sono ore che aspetto la tua chiamata..."
"Sono rientrata adesso..."
"Adesso...? Ma sono le due passate..."

Le due! Il tempo e' volato... come dice il luogo comune...

"E come andata? Su raccontami qualcosa..."

Vuoi sapere come andata?
E io te dico!

"Tutto bene, domani sera no cioè oggi... insomma stasera torniamo da lui..."
"E cosa avete fatto...?"
"Parlato...".
"E...".
"Parlato...".
“E poi...?”
"Accidenti a te... poi abbiamo scopato...va bene? Sei contento ora...? Me lo sono scopato.. fino ad essere esausta...! Altre domande...?"
"Brava bambina...! Domani mi racconterai tutto con calma e dovizia di particolari..."
"Si... si... come no! Ti farò una relazione dettagliata..."

Lui non si risente del mio tono farsesco, mi saluta tutto contento.
Bastardo maledetto!

Io mi addormento... e intanto... forse voi vi chiederete che razza di rapporto corre fra Jules e me dopo aver sentito quest'ultimo scambio di parole.

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