Caro
Tibet,
Vorrei
raccontarti cosa mi sta succedendo in questo periodo, senz'altro ti
interesserà per via della particolarità della cosa.
Ricordi
che ho perso l'impiego? Si... licenziata per via della crisi.
Dopo
qualche tempo di riposo forzato, trovo qualcosa. Nulla di importante,
poche ore in casa di un professore, uomo sposato e con figli, devo
mettere ordine nelle sue carte, ne ha una moltitudine, sai?
Carte,
riviste, libri, tutti sistemati o meglio accatastati lungo le pareti
del suo studio.
La
casa è una casa signorile senza dubbio.
Mi
da dieci euro all'ora, assolutamente in nero. Una miseria, non trovi?
Nessun
contratto, vado quando voglio. Ma meglio che dormire fino a
mezzogiorno e sentirsi una nullità.
Mi
da le chiavi di casa.
Strano...
ci vado la mattina e non c'è nessuno.
Ci
vado il pomeriggio... pure.
Mi
fa comodo comunque, gli segno le ore su un foglio e sembra che a lui
va bene così.
La
maggior parte delle cartacce che ha accantonato, la elimino. Non ha
detto che si fida della mia capacità di analisi? Butto via quasi
tutto.
Sarà
forse il ventesimo giorno che sto lì da sola a coprirmi di polvere e
li sento entrare... lui, la moglie e i due figli.
Li
saluto, lui mi presenta, la signora... gentilmente mi dice di
fermarmi, di mangiare con loro.
Mi
chiedi dei ragazzi?
Oh...
Tibet! Sei lungimirante o sei davvero il mago che sostieni di essere?
Si...
due meraviglie!
Il
più grande... Francesco ha ventidue anni ed è biondo, due occhi
verde-azzurro e un sorriso che ti fa sciogliere sotto!
Il
fratello... Giacomo, bruno... occhi neri, bello come suo fratello ma
diverso!
Completamente!
Hai
presente un dio nordico e un principe arabo? Ecco... per farti
presente la situazione.
Non
sembrano fratelli salvo il sorriso e gli occhi assassini.
Per
fartela breve, caro Tibet, mangiamo e sotto il tavolo sento le loro
manovre di avvicinamento.
I
loro piedi si accostano ai miei, e poi... e poi... le loro mani che
sento appoggiarsi sulle mie cosce, uno da una parte e l'altro
dall'altra.
Sai
Tibet... mi ricordano due predatori che circondano la preda per
potersene cibare! Due affascinanti, crudeli predatori e io la loro
vittima, poco disposta a resistere, anzi... diciamo consenziente?
Mangiamo,
chiedo se devo aiutare ma la signora, oh... bella donna sai?
Piacerebbe a quel porco che sei. La signora dice di no.
Vado
ancora un po' a sistemare le cartacce, mentre i fratelli asseriscono
che vanno in camera loro.
Lasciamo
assieme la sala da pranzo e nel lungo corridoio nel quale si aprono
numerose porte, loro due... assieme, mi stringono, sento le loro mani
curiose e violente cercarmi fra le cosce e sul seno, sento che mi
baciano a turno la bocca, ambedue famelici, ambedue con il respiro
rotto dalla passione.
Non
avevo proprio la voglia di respingerli...
Sento
che premono contro di me il loro sesso rigido e io mi sciolgo
letteralmente, mi tirano nella loro camera e iniziano a spogliarmi,
uno davanti a me e l'altro dietro, sento il loro cazzo duro che
preme.
Uno,
oh... non so chi è, il dio nordico o il principe arabo, che mi da la
sua lingua da succhiare e l'altro... dietro che mi morde la nuca, uno
davanti che fruga fra le mie cosce, mi tocca la figa e mi fa
istantaneamente godere e l'altro che mi stringe i capezzoli da
dietro.
Non
è forse il sogno di ogni donna essere presa così?
Mi
spogliano... sai, si spogliano... che meraviglia sono! Te li devo
proprio descrivere, sono altrettanto belli e diversi anche da nudi,
il biondo ha un cazzo roseo, la cappella appena leggermente più
scura, largo e lungo, dritto però... dritto come una spada. Quello
del principe arabo? Scuro... Tibet! Quasi nero! E... sentimi bene,
curvo in su come una scimitarra!
Vuoi
sapere come mi hanno scopato?
Dio...
a turno, Tibet! Uno mi tiene da dietro contro di se, mi alza da sotto
le cosce, mi tiene con le gambe larghe, spalancate e l'altro... che
sprofonda in me con il cazzo che sembra un coltello caldo che affonda
nel burro!
E
ho goduto!
Sono
addirittura andata in deliquio, in una specie di trans orgasmico!
Oh
si...!
Mi
hanno scopato, li ho succhiati, mi hanno leccato e scopato ancora, e
ne avevano di riserve, sai? E io non dicevo certo di no, anzi!
Il
momento più bello? Fra i molti belli?
Il
nordico dietro, sai... ha il cazzo leggermente più largo del
fratello, che mi scopava e il principe che succhiavo, dio! Sentire i
due cazzi che... mi facevano godere... duri, oh... duri oltre ogni
limite! Quello in bocca, curvo... mi graffiava la gola da tanto era
duro!
Ora
però... Tibet. La cosa si è complicata, non so se riesco a
gestirla, è capitato che...
Oh...
Tibet!
La
sorpresa...!
Fra
la il cumulo di vecchie riviste!
Una
cartellina, la apro e... oh! Il professore ha una sessualità!
Eccome! Immagini sue, nudo... con l'arnese in tiro.
Ritengo
che le abbia mandate a qualche donna, no? Un uomo se le fa per quel
motivo di solito.
Vedo
che è messo bene. Non era davvero da immaginarsi che avesse un cazzo
del genere!
Tibet...!
Grosso... largo, due coglioni che pendono come quelli di un toro!
Che
faccio...?
Passo
in rivista tutta la cartelletta e poi la rimetto sotto il mucchio.
Tu
dici che l'ha messa apposta? Oh no... non ha la tua mente libidinosa.
Ammetto...
confesso che ci ho rimesso più volte gli occhi su quel cazzo.
Mi
chiedi se mi sono anche toccata?
Ebbene...
si.
Ma
una cosa rapida, sai? Giusto per togliermi quel senso di oppressione
al ventre.
Insomma...
un pomeriggio capita il padre e sto lavorando nel suo studio,
non
come sia esattamente successo, ma finisce che mi scopa.
Io
chinata con il busto sul piano della scrivania e lui... dietro che mi
monta.
E
mi piace... che posso farci? Mi piace...
Gli
dico delle foto che ho trovato.
Gli
dico che si... mi piace il suo cazzo grosso.
Lui
naturalmente non sa dei figli e questi non sanno di lui...
Oh...
io sono contenta, abbastanza insomma...
Il
padre non parla di sospendermi l'incarico, figurati! E a me va bene,
qualche euro lo guadagno così, onestamente... non ti pare? E posso
anche trovarmi con i suoi figli.
Ma
sai che mi scopano sempre assieme?
Il
dio nordico e il principe arabo?
Per
ore... Tibet!
Per
ore!
Strano...
padre e figli usano le stesse parole per definirmi, dicono che sono
la loro puttana, ma sai... mi piace essere chiamata così, mi eccita.
Non
vorrei che nascessero dei casini però, secondo me la moglie sta
subodorando qualcosa. Le donne hanno un sesto senso in questo. Mi fa
paura essere sorpresa in fragrante.
E
non sopporterei la scenata.
Che
devo fare, Tibet?
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