Loic Dubigeon - Artist.
Non
è che Paola gli piaccia anche se è bella, la incontra per caso in
Piazza della Dogana, non la conosce molto anche se hanno frequentato
lo stesso liceo e ora l'università ma in classi e facoltà diverse.
C'è stato, è vero, un episodio che li ha coinvolti, una festa e il
tentativo di Paola di interessarlo, fallito... dato che lui era nel
suo periodo swicht e non lo attiravano le ragazze.
Lei
non l'aveva presa bene...
Vic
veste in maniera un po’ eccentrica, è bello è attira proprio per
la sua ambiguità, alto… snello, il torace magro ma con i pettorali
scolpiti che si intravedono dalla camicia di seta verde shock che
tiene solo allacciata, i pantaloni a vita bassa, i capelli biondi…
mossi.
A lui viene voglia di giocarci un po'. Ha voglia di scoparsi una donna.
“Vic…
che ci fai qui…?”
“Ciao
Paola… cercavo un amico, sai volevo sbolognargli un po’ di roba,
vecchi cd… libri, a lui interessa… e io me ne devo liberare.”.
“Interessa
anche a me…”.
“Vieni
da me e scegli quello che credi…”.
“Sei
solo? Mangia qualcosa con me, c’è mia madre e poi andiamo da te…”
La
madre è la copia conforme della figlia, solo un attimo più formosa, più seno, più sedere.
Ambedue
delle lingue taglienti.
Paola…
“Vado
a casa di Vic... dopo, non preoccuparti per la mia virtù, mammina,
perché
a Vic non
piacciono le ragazze, le sue preferenze sono per i bei maschi, non è
così... Vic? Vero che ti piacciono i cazzi...?”.
E
la madre…
“Paola...
ma che modo di parlare è questo? Però! Che spreco… è un vero
peccato, un così bel figliolo e sembra molto ben fornito sotto a
guardargli il pacco che mostra, ma pazienza… così gira questo
schifo di mondo…”.
E
via di seguito per tutta la durata del pasto.
Vic
se la ride, dentro di sé, vede già, sa già, cosa succederà.
Farà
il culo a questa Paola e le farà molto male!
Dopo
vanno a casa di lui, qui in camera, lei dà un’occhiata intorno e
si butta sul letto, ha completamente le cosce scoperte e
s’intravedono gli slip, poi lamentandosi del caldo si slaccia la
camicetta mettendo in mostra il reggiseno dal quale emergono i globi sodi del seno.
Vic
si mostra indifferente.
Lei
spavalda vuole prenderlo in giro, stuzzicarlo.
“Ti
spiace se mi tolgo la camicetta, fa così caldo…”.
Poi
ancora…
“Ma
veramente non ti piacciono le donne, ne sei sicuro…?”.
La domanda classica, Vic sa quanto è eccitante per una donna sedurre un gay.
Si
mostra titubante… mente spudoratamente.
“Non
sono mai stato con una donna…”.
“E
con gli uomini cosa ci fai…?”.
Intanto
si toglie la camicetta e si tocca i seni.
“Ma
niente… cosa pensi…”.
“Ma
non ti fa nessun effetto veder un bel paio di tette come le mie…?”.
Così
dicendo libera due belle tette sode, con i capezzoli rivolti in su e
si accarezza.
Si
toglie la gonna e sposta il fondo degli slip, mette in mostra un filo
di pelo e lo spacco appena socchiuso fra le cosce.
“E
una bella fica così? Non ti viene voglia di scoparmela?”.
Sta giocando…
“Mi
stai mettendo in agitazione…”
“Come
quando sei con un uomo?”.
Intanto
si toglie gli slip.
“Dai,
vieni qui vicino, proviamo se ti fa qualche effetto, guarda bene la
mia micia bagnata…”.
Si
apre le grandi labbra, mette in mostra il suo interno di un magnifico
colore salmone carico, il clitoride già turgido, è bagnata,
eccitata, è da quando lo ha incontrato che lo vuole, che ha voglia.
Lui
si avvicina e lascia che gli prenda una mano, una mano che lei si
passa prima sui seni e poi lentamente sul ventre, fino a posarla
sulla sua conchiglia.
“Dai…
ora toccala leggermente, piano, prima fuori… siii! Così! Siii…
lungo la piega delle labbra e ora premi, aprila… siii… sei
dentro, dai… toccami… toccami e ora toccami il clito, siii….
così… dai… ancora! Si… così… dimmi… vi toccate anche fra
voi… fra voi maschi?”.
“Certo…
ci baciamo e poi ci tocchiamo e facciamo l’amore…”.
“L’amore!
Ve lo mettete nel culo, vuoi dire!”.
“Prima
lo prendiamo magari in bocca… e delle volte veniamo così”.
“E
io… ti faccio eccitare?”.
Non
risponde e intanto continua a toccarla, le introduce prima un dito e
poi due, con il pollice le titilla il clitoride, lei dimena il bacino
e spinge verso la mano.
Prende
a baciarle le tette, morde i suoi capezzoli e li tira con le labbra
fino a farli indurire come due fragoline.
“Si,
bravo… dai, continua così, vedrai com'è bello far l’amore con
una donna…”.
Vic
le lecca il ventre e prende a baciarla fra le cosce, la fica e lei
sobbalza alle carezze della sua lingua, lui la penetra nuovamente con
le dita e la mena fortemente.
Lei
con la mano lo cerca, lo trova e si meraviglia di trovarlo duro, lo
fa rialzare gli toglie i pantaloni, la camicia, sposta a lato il
tanga nero che lui porta e emette un grido eccitato!
“E’
magnifico! Mai visto un cazzo così grosso e lungo, lasciamelo
toccare!”.
Si
mette in ginocchio sul letto e comincia ad accarezzarlo con le mani e
poi con la lingua e con la bocca.
Poi
tutta eccitata…
“Hai
visto? Sono riuscita a fartelo rizzare…”
Poi…
mentre allarga le gambe…
“Ora…
mettimelo dentro, dai... fallo.. adesso… subito…”.
L’accontenta,
la trova piuttosto stretta o è lui che è largo, ma lentamente
riesce a penetrarla e inizia a montarla, le chiede se dove usare
precauzioni e al suo no… si mette d’impegno per farla godere,
alterna movimenti veloci ad altri lenti, muove il bacino, vuole
inserirlo il più profondamente possibile.
E
quando la sente godere, ripetutamente, si lascia andare, viene dentro
di lei con dei ripetuti getti di sperma.
Restano
ansimanti per qualche minuto, poi la accompagna in bagno, a lei
sgocciola dello sperma fra le gambe, si siede sulla tazza, lui la
guarda mentre fa pipì.
Il
cazzo non gli si è ammosciato, è rimasto parzialmente eretto e
tornati sul letto lei lo prende in mano e chiede…
“Dai
raccontami cosa fate, dopo che ve lo siete preso in bocca…”.
“Dopo
che ci siamo eccitati a sufficienza, quello che fa la parte, diciamo
così femminile, lo prende nel culo”.
“Così
grosso… farà male…”.
“No,
non sempre, se si lubrifica e si penetra piano, quando è tutto
dentro si comincia a pompare, prima piano per poi aumentare il
ritmo…”.
Lei…
mentre parla si siede sulla sua verga eretta e se la infila, si alza…
su e giù, facendo forza sulle ginocchia, lui le stringe le tette…
lei viene, gode… rovescia la testa, urla… geme… grida, poi si
alza e si gira, mostrandogli la schiena, lui le mette le mani sui
fianchi aiutandola ad alzarsi per poi farla abbassare con forza sul
suo cazzo.
Con
un pollice prende a toccarle il culo fino a penetrarla, sente che
gode, pur restando in silenzio, non geme né mugola ora, ogni tanto
si ferma completamente per poi riprendere il movimento di su e giù,
poi… esplode il suo orgasmo, grida… smania, e i suoi… ancora…
ancora... i dai… riempiono la stanza, la fa alzare e la dispone a
pecora sul letto, lui in piedi, la prende per i fianchi penetrandola
a fondo, con le mani le tocca il suo bel garofano, che ora è
ricettivo e si lascia penetrare dal dito con facilità, entra nella
figa fradicia e la monta a lungo a lungo, fino a godere, a venire
dentro di lei.
Lei
si distende nuovamente sul letto, Vic si sistema vicino a lei, lei
mette la testa sul suo ventre e prende a guardarlo e poi a toccarlo.
“Ma
io penso che prendere un così grosso affare nel culo faccia male, tu
lo prendi?”
“Ho
provato, ma preferisco metterlo e poi non è così doloroso, anzi
quel po’ di dolore aumenta il piacere…”.
“E
mentre lo prendi, ti tira il cazzo?”
“Si,
altroché e di solito si viene masturbati da chi t'incula, così è
anche con una donna, almeno credo, mentre sei nel suo culo, la
masturbi…”.
Glielo
prende in bocca, moscio e comincia a lavorarlo…
“Io
ancora non ci tengo a farmi rompere il culo, ho paura del dolore…”.
“Hai
delle riserve assurde, ti credevo più aperta, più disponibile a
nuove esperienze…”.
“Ho
solo paura del dolore….”.
“Ti
atteggi a spregiudicata, ma lo sei solo a parole…”.
E
poi ancora…
“E
non sei curiosa di provare…?”.
Intanto
il suo cazzo si è ripreso del tutto nella sua bocca, lei parla fra
un’introduzione e l’altra…
“Si,
mi piacerebbe… è che ho paura…”
“Farò
piano, non sentirai male… solo piacere, te lo assicuro..”
Mentre
le sfiora con le dita il suo buchino…
“No,
non puoi chiedermi questo, non posso prendere questa bestia,
camminerei male per una settimana…”
“Sentirai
un piacere diverso, una cosa da provare… dai…”.
“No…
no… sei un vero animale… un porco, promettimi che non mi fai
male…”.
“Si...
si… vedrai… solo piacere… solo piacere…”
E’
ritornato nuovamente in tiro… la rovescia quindi sul letto e la
prende, le fa provare tutte le posizioni che conosce, quando pensa
che sia sufficientemente eccitata la mette sul letto a pecora e le
bacia a lungo il suo garofano, glielo lecca, lo bagna con la sua
saliva… a lungo.
La
sua intenzione è quella di prenderla senza lubrificante, sentire il
suo fiore aprirsi a forza.
Ma
non vuole punirla… no, ora non più, non vuole che soffra, cioè
non più di tanto, farà davvero piano.
La
abitua a sentire qualcosa di estraneo nel culo introducendole tutto
il dito medio per poi penetrarla con due, la mena per un po’ così.
Lei
ha la testa posata sul letto e ha divaricato le cosce, il suo culo è
magnifico, sodo e maestoso, lui si mena nuovamente e mette in
corrispondenza del suo garofano la cappella, la strofina a lungo e
prende a spingere dolcemente ma fermamente per penetrarla, lei fa per
ritrarsi… ma la prende fermamente per i fianchi mettendo maggior
forza.
“Rilassati…
lasciati andare, non contrarre il sedere, spingi in fuori e lasciami
entrare, vedrai che sarà piacevole…”.
Sente
il buchino diventare più ricettivo e spinge ancora, ora la cappella
è tutta inserita, fa quindi un paio di movimenti di introduzione per
poi ritirarlo e inserirlo ancora di più, lei ha preso a gemere e non
sembra tutto per il dolore.
Riesce
ad inserirlo per buona parte dell’asta e inizia a pomparla, prima
lentamente poi aumentando i colpi, ora con maggiore frequenza e
forza, con una mano le masturba il clitoride, le introduce le dita a
fondo.
“Ti
fa male?” .
“Un
po’… ma continua… non ti fermare! Dai… spingi, continua con
la fica dai… fammi godere…”.
Prende
ad sbatterla con maggiore forza, ora la verga entra tutta fra le sue
natiche aperte, il suo buco prensile gli fa venire dei brividi di
piacere quando sfila quasi la cappella per poi reinserirla
nuovamente, esce… da lei e gode nel vedere il buco rinchiudersi per
poi rientrare con forza e sentirla gemere.
Dura
a lungo, ora è in un bagno di sudore, è in preda ad un raptus di
libidine, entra e esce da lei, continuamente e con forza, fino alla
conclusione!
L’orgasmo
lo fa urlare mentre si svuota in lei, mentre la riempie…
Dopo,
molto dopo… le chiede se le è piaciuto.
Ha
goduto dice, bello.. da rifare, anche se il sedere le fa male, lo
sente strano.
Le
dice, bugia, che con lei ha goduto più che con tutti gli uomini che
ha avuto fino a quel momento, che anche lui vuole rifarlo.
Per
quel giorno è tutto…
Mentre
la accompagna alla porta le dice che l’indomani nella mattinata
porta a casa sua il cartone di cd, video e i libri scelti. Lei non
sarà in casa, va con suo padre fuori città fino alle tre o quattro
del pomeriggio, e raccomanda di non andare a casa sua prima delle undici perché a sua madre piace dormire fino a tardi…
Paola
se ne va, è soddisfatta, le fa male dietro, ma il fatto di averlo
avuto, di averlo goduto… la riempie di piacere, ci pensa… ci
ripensa… è ancora eccitata, sente lo sperma uscirle dall'ano. E'
contenta.
Ha
sedotto un gay!
Vic…
invece comincia a pensare alla madre, alla madre di Paola, quelle
grosse tette… quel grosso culo, alla sua bocca spudorata, pensa già
all’indomani, domani toccherà a lei…
Nessun commento:
Posta un commento