E' un sogno, un sogno strano dove io
torno dalla mia solita nuotata e mi trovo a parlare con due uomini
che non conosco, so che uno assomiglia ad un comico visto in TV.
Mi dicono... "dovresti andare a
nuotare alla spiaggia di La Nebbia... ci puoi arrivare a piedi o in
bicicletta..."
La Nebbia?
E dov'è? E cos'è?
Non
conosco nulla che abbia questo nome.
Il sogno continua, la cosa mi
rimane impigliata nel cervello, ogni tanto viene fuori, mi
incuriosisce.
Nulla che assomigli a questo nome
esiste nelle vicinanze del lago dove vivo.
La Nebbia?
E' forse un
termine metaforico?
Non lo so, forse è così perché è troppo
evidente che in questo momento sono immerso profondamente nella
foschia oleosa dell'incertezza.
Chi o cosa sono e che cazzo faccio.
Chi o cosa sono e che cazzo faccio.
Poi, tempo dopo (sempre nel sogno), non è specificato
dove, in macchina passo per un posto che si chiama La Nebbia ed è un
vecchio albergo o qualcosa di simile, è posto subito dopo una curva
stretta e in una infelice posizione.
E' disabitato e in cattive condizioni,
le sue finestre vuote sembrano le cavità delle orbite di un
teschio.
Mi fermo e raggiungo la spiaggia sabbiosa scendendo un
breve tratto scosceso, non so se sia la spiaggia del mare o del lago, come clima mi sembra più tardo autunno che estate. L'acqua è
calma e grigia e abbastanza lontano sulla spiaggia c'è una unica
figura, stesa e solitaria.
Mi avvicino alla figura ed ho
l'impressione che sia un incontro programmato, come fosse un
appuntamento.
E' una donna..... e indossa un bikini nero.
Mi
avvicino e le chiedo se dovevamo incontrarci lì.
Lei si gira e
non ha volto, ha capelli ma l'ovale del viso è bianco... senza naso,
bocca, occhi, insomma vuoto.
Le chiedo perché è così e lei dice
che devo essere io a comporre il suo viso, ci devo mettere i tratti
delle donne che ho amato, il naso di una... la bocca di un'altra e
via così.
So che ci provo, cerco disperatamente nella memoria i
tratti che vorrei inserire in quel viso, ma non mi riesce di
definirli neppure sommariamente tanta è la confusione che trovo.
Ho il vuoto del caos nella mente.
Se è il tentativo di comporre artificiosamente la donna ideale, con me non funziona.
Se è il tentativo di comporre artificiosamente la donna ideale, con me non funziona.
Le dico che non mi riesce.
Lei... sempre distesa si toglie il
costume e rimane nuda, il seno è impreciso, due collinette senza
areole né capezzoli così come l'inguine è un tratto di epidermide
chiara e vuota. Non ha seno, non ha vagina, non ha sedere.
Posso
riempire almeno quei vuoti?
Mi dice di farlo perché dovrò far
l'amore con lei.
Dovrò farlo?
Il pensiero mi preoccupa non poco.
Ora... nei miei sogni e nelle mie polluzioni notturne ho scopato di tutto, quanto di più improbabile era immaginabile. Non ne faccio la lista ma credetemi.
Il pensiero mi preoccupa non poco.
Ora... nei miei sogni e nelle mie polluzioni notturne ho scopato di tutto, quanto di più improbabile era immaginabile. Non ne faccio la lista ma credetemi.
Quindi perché questa ritrosia? Perché non
metterle sul busto due tette grosse e sode? Con dei capezzoli scuri e
larghe areole? Oppure due tettine adolescenziali con i capezzolini
spavaldamente rivolti al cielo?
E fra le cosce uno spacco deciso come
una rasoiata?
O al contrario una bella fica aperta e
con le ali di farfalla?
Sul culo la scelta è facile, basta che
si allarghi da una vita assurdamente stretta.
Ci provo! Cerco di
comporre il tutto come un puzzle ma il tutto si scombina
repentinamente!
E non c'è verso che mi eccito!
Quindi il
nulla...
Le volto le spalle per andarmene e mi insegue la sua
risata beffarda.
-Non puoi perché tu non hai avuto
veramente nessuna donna! Tu sei come un ciottolo di ruscello sul
quale scorre l'acqua che finirà al mare! Un attimo... e poi non
ricordi nessuna e nessuna ti ricorda...-
...Non è stato un
bel sogno.
Nessun commento:
Posta un commento