giovedì 10 agosto 2017

LA MIA FAMIGLIA - MEMORIE DI UN GIOVANE INCESTUOSO. (5^PARTE)

Nota del narratore:
Ora... con il senno di poi... rivedendo gli attimi di pazzia vissuti, sono sempre più convinto che mamma era costretta ad agire così dal suo perfido amante depravato! Non intendo scusarla con questa considerazione, né scusare me, poi credo che si lasciò coinvolgere dal gioco trasgressivo e di depravazione estrema che ci prese tutti...




So che non è finita… 

Infatti… il giorno dopo…



Mia sorella ora sta fuori buona parte del pomeriggio e stranamente mia madre non l’assilla per sapere dove va e cosa fa. 

La vedo assorta, come presa da pensieri. Rientra presto dall'ufficio e la sorprendo a osservarmi. 

-Vieni in camera mia…- 

Ora la seguo senza ribattere o protestare, ho il cuore in gola, sono eccitato per il giorno precedente e contemporaneamente a disagio. Mi siedo sul letto, penso che la cosa sarà il seguito di quanto occorso ieri. 

Infatti… 

Lei si spoglia, ha un vestito stretto e se lo sfila dalla testa. Sotto ha dell’intimo velato, trasparente. Vedo l’ombra in trasparenza del suo pelo inguinale e l’areola larga e scura dei suoi seni. 

Non mi chiede di girare la testa… 

-Ieri mi hai vista dallo specchio e quindi non ti faccio né girare, né chiudere gli occhi… guardami pure…- 
Si toglie reggiseno e slip, rimane nuda così. 
-Che liberazione sai? Avere le tette tutto il giorno compresse in quell’involucro è un tormento. Non vedo l’ora di liberarle e massaggiarle un po’, farle rivivere… riprendere vita.- 
Se le massaggia, preme e le soppesa, mi sorprendo a desiderare di massaggiarle io quelle tette favolose. 
Come se mi leggesse nel pensiero… 
-Me lo fai tu…Vitt? Mi massaggi? Vuoi…?- 
Si avvicina e in piedi davanti a me mi prende le mani e se le porta sul seno. Mi tiene le mani mentre mi insegna a palparla, se le passa sulle tette, le porta sui capezzoli che sono diventati duri. Mi apre le dita e me li fa stringere. 
-Così… stringili… stringili forte… più forte… più forte che puoi…- 
-Bravo… così… così… oh… che sollievo mi dai…- 
Mi guida sempre con le sue mani, le stringo forte i capezzoli, ci metto tutta la mia forza. Lei ad occhi chiusi mugola piano. 
Mormora… 
-Ieri… mi è piaciuto molto toccarti sai? E a te…?- 
-Moltissimo mamma… moltissimo…- 
Mugola ancora, ho la testa all’altezza del suo stomaco, gli occhi ora sono calamitati sul suo pube. Vedo il suo pelo curato e l’inizio del suo spacco vaginale. 
-Sai…? Devo insegnarti…! Non credo che quelle due puttanelle ti abbiano dato le cognizioni giuste…- 
-Ti hanno fatto guardare bene la figa? Ti hanno spiegato? Non credo…- 
Ora parla ma non vuole risposta… 
Mi lascia le mani, io continuo a stringere i capezzoli che ora sono duri come ditali, e porta le mani all’inguine. 
-Ti faccio vedere una figa di donna adulta… la mia! Vuoi? Vuoi… Vitt…?- 
Si stacca dalle mie mani, si piega un pò indietro con il busto, apre le gambe e porta le mani fra le cosce… 
-Te la faccio vedere… guarda…- 
Apre le labbra esterne, mostra l’interno di un rosa corallo intenso, è lucida dei suoi abbondanti umori… 
-Guarda… questo è il clitoride…- 
Mostra una canocchia di carne rosea, alla sua estremità spunta una minuscola porzione del clitoride vero e proprio, lei tira indietro la pelle che lo copre e lo mostra. 
E’ grosso, lucido, color rosso scuro. 
-Toccalo… toccalo… ma prima bagnati le dita, è sensibilissimo sai?- 
Faccio quanto dice, ho il cuore che mi batte in gola dalla eccitazione, bagno le dita e accarezzo proprio quel pisello di lucida carne… lei scatta! Sobbalza… e geme. 
Mi fa alzare e si stende lei sul letto… apre bene le gambe. 
-Spogliati… spogliati tutto. E mettiti fra le mie gambe… mi puoi vedere meglio…- 
Mi libero dei vestiti in un attimo e mi colloco fra le sue gambe in ginocchio. 
-Toccami di nuovo… passa le dita bagnate sul clitoride in larghi movimenti circolari… dai! Siiii….! Così…! Bravissimo… Ora… muovi le dita… lungo lo spacco… fino a raggiungere il buco… bagna dentro le dita… così!!! Bravo… ora torna a muovere le dita circolarmente… Spingi forte contro il clito!! Ora… strizzalo! Spingilo da una parte e dall’altra! Stringilo forte con le dita!- 
Si inarca mentre lo faccio… 
-Uhmm… mi fai godere sai? Sei bravo… dai… dimmi come hai il cazzo… fammelo vedere…- 
Mi rialzo in ginocchio e lo mostro. Ho il cazzo durissimo, completamente scappellato e paonazzo dal desiderio. 
-Dai… menalo un po’ per me… fammi vedere… menati dai…- 
Lo faccio. Copro e scopro la cappella lentamente. 
-Uhmm. Se sei bello! Hai un gran cazzo. sai?- 
Si sta toccando mentre mi guarda. 
-Dai… torna a toccarmi… dai…- 
Mi rimetto chino e le metto la mano in figa. Lei si sta divincolando tutta. Mostra tutto il godimento che prova. 
-Ora… attento… unisci due dita e mettimele dentro. Dentro fino al palmo me le devi mettere, capito? E strofinami… muovile forte! Più forte…! Uhmm… si! Ora tre dita… dai spingile dentro… dai! Si.. dai fottimi così! Con le dita dai! Fottimi forte dai!! Ora unisci tutte le dita… anche mignolo e pollice… così! A cuneo… e spingi… dai ti voglio tutto dentro. Voglio dentro la mano… dai fammi godere!- 
Spingo con tutta la mia forza… la mia mano è dentro di lei fino a oltre le nocche! Strofino e gratto le pareti della sua figa. E lei… gode! Si muove tutta… sbatte la testa da una parte e dall'altra e urla!! Urla tantissimo! E il suo umore diventa tanto abbondante che sono bagnato fino al polso… mi spinge via la mano, è che lì, nella sua figa, è diventato tutto insopportabilmente sensibile. Sta ansimando forte, è ancora sotto l’effetto del forte orgasmo!
Bussano alla porta… tentano di aprirla ma per fortuna mamma l’ha chiusa a chiave! 
-MAMMA! Che succede? Stai bene? Ho sentito urlare…- 
E’ Elsa… la rompicoglioni! Proprio ora doveva rientrare? 
-Tutto bene Elsa… ho avuto un incubo… riposo ancora un po’…- 
Poi sottovoce a me… 
-In collegio la metto! Dalle suore! Quella ragazza è nata per rovinarci la vita… lei e quel cretino di suo padre. Bella coppia di scassaminchia fanno!- 
Niente…! Per oggi finisce così. 
Attendiamo un po’. Mi rivesto e appena siamo sicuri che Elsa sia in camera sua… scivolo fuori e mi precipito nella mia stanza. 
A cena… ha il modo di sussurrarmi… 
-Domani… domani… sarà per domani…-

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