sabato 5 agosto 2017

MIA SORELLA - MEMORIE DI UN GIOVANE INCESTUOSO. (1^parte)




Da quando ho memoria, mia sorella mi ha sempre tiranneggiato, preso come oggetto della sua perfidia, crudeltà, bugie. 
Da lei ho subito tutto ciò è possibile fare ad un fratello più piccolo. Lei combinava i guai, ma sistemava la cosa in modo da poter dare la colpa a me. Falsa e infingarda, mi ha angustiato a lungo, molto a lungo.

Mio padre ci cascava sempre, la mamma meno, l’aveva giudicata per quello che era, ma lei era tanto caruccia… che era difficile per papà non crederle.

Ha due anni più di me…

La evito per quanto è possibile, lei mi ignora, mi considera meno di un mobile di casa, quindi quando entrano nella mia stanza, lei e nostra cugina, mi sorprendono non poco.

Ho ** anni, loro quasi **, mia cugina è una bella moretta con due belle tette, mia sorella è piuttosto longilinea, carina ma niente di eccezionale.



“Vittorio, abbiamo bisogno di te…”.

“Io no, meno vi vedo meglio sto, quindi aria…!!”.

“Allora… forse dovremo dire a papà chi ha danneggiato la sua macchina, chi la fa uscire dal garage e gira per le strade vicine”.



Bastarde!! Se il vecchio viene a saperlo mi sistema per le feste!



“Cosa volete?”.

“Vieni di là in camera mia e fai quello che ti chiediamo…”.



Siamo soli in casa come tutti i pomeriggi, le seguo maledicendole, con loro è impossibile averla vinta.

Quando siamo nella stanza, chiudono la porta.

Ridacchiano…

Elsa… mia sorella, ammiccando all'altra…

“Dobbiamo fare una ricerca sul sistema riproduttivo maschile, ora ti togli i pantaloni e il resto… e ti metti sdraiato sul letto…”.
“Ma che sei matta? Neanche per idea…”.

La loro richiesta mi prende di sorpresa, mettermi nudo con loro due? 
Queste sono fuori di melone!

“Su… fai quello che ti dico, noi non diremo niente a papà, tu non dirai niente di quanto ti chiediamo e siamo pari…”.

Lisa continua a ridacchiare e aspetta di vedere il seguito.
Se papà viene a sapere della macchina sono guai… e comunque… sono riuscite a eccitarmi.
Mi tolgo scarpe, calzini, pantaloni, T-shirt, e poi con qualche incertezza gli slip e mi distendo sul letto.
Loro si siedono sul vicino letto gemello.

“Dai Lisa… fammi vedere…!”.
“Beh… lui mi ha preso la mano e se la è portata sul… coso, c’è l’aveva già bello duro… mi ha insegnato come segarlo…”.

Viene sul letto accanto a me, ma… che fa? Mi prende in mano l’uccello moscio e comincia a manipolarlo.

“Com'è…? grosso?”.
“Bello, grosso e lungo…”.

Intanto il mio sta lievitando nella sua mano, in breve raggiunge l’erezione più eclatante della sua breve esistenza.

“Accidenti… però… questo…”.
“Poi ho cominciato a menarlo… a fargli una sega… così…”.

Mi scopre e ricopre il glande, che è diventato di un colore paonazzo, tirando la pelle del prepuzio bene fino in fondo…

“Fammi provare…”.
Questa è Elsa.
La sua manina sostituisce quella di Lisa….

“Come è caldo…”.
“Segalo un po’ più velocemente… dai che lo facciamo venire…”.

Nuovo cambio di mano, ora a turno le due cugine si avvicendano…
Poi… l’orgasmo… gemo e agito il bacino, è Lisa che mi sega veloce, lunghi schizzi di sperma mi cadono sul ventre, anche la mano di Lisa ne è piena, continua ancora nella sua opera e poi mi lascia.

“Questo è lo sperma… senti che odore strano…”.

Mette la mano sotto il naso della cugina, che fa una faccia disgustata!

“Non è cattivo… è… particolare… dicono che ogni uomo ha un suo odore, senti quanto è… vischioso…”.

Le due raccolgono parte del seme che è ricaduto sul ventre e lo saggiano con le dita che poi portano al naso.

“Io ho provato anche ad assaggiarlo…”.

Si porta la mano alla bocca e lecca.
L’altra…

“Che schifo…!”.
“A me piace…!”.
“E poi cosa è successo?”.
“Basta, per quella sera è finito così, ma prima mi aveva toccato, mi aveva fatto godere…”.
“E come?”.
“Ora ti faccio vedere, andiamo a lavarci le mani, anche tu Vittorio, piccolo pervertito, vai a lavarti e poi torna qui…”.

Beh… è vero che subisco le loro iniziative, ma sono ingrippato come un mandrillo, faccio quello che mi chiedono e non fiato…
Al ritorno mi rimetto sul letto, loro sono tutte e due sull'altro.

“Mi ha messo la mano fra le cosce, mi ha strofinato da sopra le mutandine, così… ti faccio vedere…”.
“Poi mi sposta il fondo delle slip e mi tocca, mi ha fatto fare un salto…!”.
“Mi strofina forte il clitoride… e mi fa venire in un attimo…”.
“E poi cosa è successo…?”.
“Quella sera niente ma qualche giorno dopo…”.
“Si…? Che cosa…?”.
“Beh… lui me l’ha leccata e poi gli ho fatto un pompino…”.
“Dai racconta…”.

Elsa volge lo sguardo verso di me…

“Guarda il piccolo pervertito… è di nuovo in tiro…”.

Lisa…

“Però… è più lungo di quello di Tommaso… niente male. E’ anche molto ben fatto…”.
“Dai, continua a raccontare…”.
“Si, allora mi fa sdraiare e mi toglie le mutandine, mi si inginocchia fra le gambe e prende a baciarmi, così… mi lecca per un po’… insiste sul clitoride e in breve… vengo…”.
“Dai… racconta ancora…”.
“Poi è lui che si abbassa i pantaloni e i boxer, mi tira a se e mi chiede di prenderlo in bocca, mi insegna… di insalivarlo per bene, deve essere bello bagnato di saliva e poi di leccarlo e di cercare di inserirmelo il più a fondo possibile… senza fargli sentire i denti e menarlo con le labbra, ora ti faccio vedere…”.

Si rivolge a me… fanno come se fossi inanimato, un pupazzo da utilizzare, mi si inginocchia a fianco e si abbassa sul mio ventre, mi bacia… mi lecca e mi bagna per bene di saliva, poi inizia ad inserirselo a fondo, con una mano mi tiene per la verga e mi sega, mi tocca lo scroto, mi accarezza il tratto perineo…

“Dai… ora prova tu…”
“Non ci penso neanche… con questo bamboccio…”.

Poi si lascia convincere… non che ci sia voluto molto.
Elsa prende il suo posto, è maldestra e insicura, Lisa la riprende e insegna i giusti movimenti, in breve è brava quanto lei, sono appena venuto… ma il loro alternarsi mi porta nuovamente vicino all'orgasmo…

“Sto per venire…”.
“Lascialo a me… con Tommaso l’ho fatto venire in bocca…”.

Mi riprende in bocca e mi mena con forza, quando sente gli spasmi dell’eiaculazione mi mette la lingua sul filetto sotto la cappella e con la bocca aperta aspetta la mia sborrata, i getti ripetuti la colpiscono direttamente in bocca e in parte sul viso, continua a menarmi strizzandomi bene per suggere fino all'ultima goccia, poi inghiotte… lecca e mi inserisce nuovamente in bocca, mi lavora lentamente fino a quando sente ammosciarsi il pene, Elsa guarda rapita….

“Ora vattene piccolo depravato… e vedi un po’ di studiare e non fiatare o sono guai… e domani tieniti a disposizione…”.

Raccolgo i vestiti e torno in camera, mi sento tutto strano, stanco, spompato, mi butto sul letto e mi addormento.
Mi risveglio che è quasi ora di cena, mi sistemo e raggiungo la famiglia riunita a tavola.
Mamma….

“Che faccia Vittorio… non stai bene?”.

Aspetto un attimo prima di rispondere, solo per far stare sulle spine la puttanella.

“Niente… solo un po’ stanco…”.
“E’ la primavera… domani ti faccio prescrivere un ricostituente…”.

E’ un idea… mi servirà.

Nessun commento: