Da quando ho memoria, mia sorella mi ha
sempre tiranneggiato, preso come oggetto della sua perfidia,
crudeltà, bugie.
Da lei ho subito tutto ciò è possibile fare ad un
fratello più piccolo. Lei combinava i guai, ma sistemava la cosa in
modo da poter dare la colpa a me. Falsa e infingarda, mi ha
angustiato a lungo, molto a lungo.
Mio padre ci cascava sempre, la
mamma meno, l’aveva giudicata per quello che era, ma lei era tanto
caruccia… che era difficile per papà non crederle.
Ha due anni
più di me…
La evito per quanto è possibile, lei mi ignora, mi
considera meno di un mobile di casa, quindi quando entrano nella mia
stanza, lei e nostra cugina, mi sorprendono non poco.
Ho **
anni, loro quasi **, mia cugina è una bella moretta con due belle
tette, mia sorella è piuttosto longilinea, carina ma niente di
eccezionale.
“Vittorio, abbiamo bisogno di te…”.
“Io
no, meno vi vedo meglio sto, quindi aria…!!”.
“Allora…
forse dovremo dire a papà chi ha danneggiato la sua macchina, chi la
fa uscire dal garage e gira per le strade vicine”.
Bastarde!! Se
il vecchio viene a saperlo mi sistema per le feste!
“Cosa
volete?”.
“Vieni di là in camera mia e fai quello che ti
chiediamo…”.
Siamo soli in casa come tutti i pomeriggi, le
seguo maledicendole, con loro è impossibile averla vinta.
Quando
siamo nella stanza, chiudono la porta.
Ridacchiano…
Elsa…
mia sorella, ammiccando all'altra…
“Dobbiamo fare una
ricerca sul sistema riproduttivo maschile, ora ti togli i pantaloni e
il resto… e ti metti sdraiato sul letto…”.
“Ma che sei
matta? Neanche per idea…”.
La loro richiesta mi prende di
sorpresa, mettermi nudo con loro due?
Queste sono fuori di
melone!
“Su… fai quello che ti dico, noi non diremo niente a
papà, tu non dirai niente di quanto ti chiediamo e siamo
pari…”.
Lisa continua a ridacchiare e aspetta di vedere il
seguito.
Se papà viene a sapere della macchina sono guai… e
comunque… sono riuscite a eccitarmi.
Mi tolgo scarpe, calzini,
pantaloni, T-shirt, e poi con qualche incertezza gli slip e mi
distendo sul letto.
Loro si siedono sul vicino letto gemello.
“Dai
Lisa… fammi vedere…!”.
“Beh… lui mi ha preso la mano e
se la è portata sul… coso, c’è l’aveva già bello duro… mi
ha insegnato come segarlo…”.
Viene sul letto accanto a me, ma…
che fa? Mi prende in mano l’uccello moscio e comincia a
manipolarlo.
“Com'è…? grosso?”.
“Bello, grosso e
lungo…”.
Intanto il mio sta lievitando nella sua mano, in
breve raggiunge l’erezione più eclatante della sua breve
esistenza.
“Accidenti… però… questo…”.
“Poi ho
cominciato a menarlo… a fargli una sega… così…”.
Mi
scopre e ricopre il glande, che è diventato di un colore paonazzo,
tirando la pelle del prepuzio bene fino in fondo…
“Fammi
provare…”.
Questa è Elsa.
La sua manina sostituisce quella
di Lisa….
“Come è caldo…”.
“Segalo un po’ più
velocemente… dai che lo facciamo venire…”.
Nuovo cambio di
mano, ora a turno le due cugine si avvicendano…
Poi…
l’orgasmo… gemo e agito il bacino, è Lisa che mi sega veloce,
lunghi schizzi di sperma mi cadono sul ventre, anche la mano di Lisa
ne è piena, continua ancora nella sua opera e poi mi
lascia.
“Questo è lo sperma… senti che odore
strano…”.
Mette la mano sotto il naso della cugina, che fa una
faccia disgustata!
“Non è cattivo… è… particolare…
dicono che ogni uomo ha un suo odore, senti quanto è…
vischioso…”.
Le due raccolgono parte del seme che è ricaduto
sul ventre e lo saggiano con le dita che poi portano al naso.
“Io
ho provato anche ad assaggiarlo…”.
Si porta la mano alla bocca
e lecca.
L’altra…
“Che schifo…!”.
“A me
piace…!”.
“E poi cosa è successo?”.
“Basta, per
quella sera è finito così, ma prima mi aveva toccato, mi aveva
fatto godere…”.
“E come?”.
“Ora ti faccio vedere,
andiamo a lavarci le mani, anche tu Vittorio, piccolo pervertito, vai
a lavarti e poi torna qui…”.
Beh… è vero che subisco le
loro iniziative, ma sono ingrippato come un mandrillo, faccio quello
che mi chiedono e non fiato…
Al ritorno mi rimetto sul letto,
loro sono tutte e due sull'altro.
“Mi ha messo la mano fra le
cosce, mi ha strofinato da sopra le mutandine, così… ti faccio
vedere…”.
“Poi mi sposta il fondo delle slip e mi tocca, mi
ha fatto fare un salto…!”.
“Mi strofina forte il clitoride…
e mi fa venire in un attimo…”.
“E poi cosa è
successo…?”.
“Quella sera niente ma qualche giorno
dopo…”.
“Si…? Che cosa…?”.
“Beh… lui me l’ha
leccata e poi gli ho fatto un pompino…”.
“Dai
racconta…”.
Elsa volge lo sguardo verso di me…
“Guarda
il piccolo pervertito… è di nuovo in tiro…”.
Lisa…
“Però…
è più lungo di quello di Tommaso… niente male. E’ anche molto
ben fatto…”.
“Dai, continua a raccontare…”.
“Si,
allora mi fa sdraiare e mi toglie le mutandine, mi si inginocchia fra
le gambe e prende a baciarmi, così… mi lecca per un po’…
insiste sul clitoride e in breve… vengo…”.
“Dai…
racconta ancora…”.
“Poi è lui che si abbassa i pantaloni e
i boxer, mi tira a se e mi chiede di prenderlo in bocca, mi insegna…
di insalivarlo per bene, deve essere bello bagnato di saliva e poi di
leccarlo e di cercare di inserirmelo il più a fondo possibile…
senza fargli sentire i denti e menarlo con le labbra, ora ti faccio
vedere…”.
Si rivolge a me… fanno come se fossi inanimato, un
pupazzo da utilizzare, mi si inginocchia a fianco e si abbassa sul
mio ventre, mi bacia… mi lecca e mi bagna per bene di saliva, poi
inizia ad inserirselo a fondo, con una mano mi tiene per la verga e
mi sega, mi tocca lo scroto, mi accarezza il tratto perineo…
“Dai…
ora prova tu…”
“Non ci penso neanche… con questo
bamboccio…”.
Poi si lascia convincere… non che ci sia voluto
molto.
Elsa prende il suo posto, è maldestra e insicura, Lisa la
riprende e insegna i giusti movimenti, in breve è brava quanto lei,
sono appena venuto… ma il loro alternarsi mi porta nuovamente
vicino all'orgasmo…
“Sto per venire…”.
“Lascialo a
me… con Tommaso l’ho fatto venire in bocca…”.
Mi riprende
in bocca e mi mena con forza, quando sente gli spasmi
dell’eiaculazione mi mette la lingua sul filetto sotto la cappella
e con la bocca aperta aspetta la mia sborrata, i getti ripetuti la
colpiscono direttamente in bocca e in parte sul viso, continua a
menarmi strizzandomi bene per suggere fino all'ultima goccia, poi
inghiotte… lecca e mi inserisce nuovamente in bocca, mi lavora
lentamente fino a quando sente ammosciarsi il pene, Elsa guarda
rapita….
“Ora vattene piccolo depravato… e vedi un po’ di
studiare e non fiatare o sono guai… e domani tieniti a
disposizione…”.
Raccolgo i vestiti e torno in camera, mi sento
tutto strano, stanco, spompato, mi butto sul letto e mi
addormento.
Mi risveglio che è quasi ora di cena, mi sistemo e
raggiungo la famiglia riunita a tavola.
Mamma….
“Che faccia
Vittorio… non stai bene?”.
Aspetto un attimo prima di
rispondere, solo per far stare sulle spine la puttanella.
“Niente…
solo un po’ stanco…”.
“E’ la primavera… domani ti
faccio prescrivere un ricostituente…”.
E’ un idea… mi
servirà.
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