Da
questo momento la cosa è come avesse una scadenza, anche se dopo
questo episodio l'uomo neanche la considera, ma più e più volte lo
sorprende a guardarle il culone. Non le parla ma nota spesso che è
eccitato, che mostra nei pantaloni un gonfiore esagerato.
E
una volta lo vede...
Rientra
in casa in un momento imprevisto e senza essere sentita dallo zio, lo
vede nel bagno con la porta aperta, l'uomo è teso, inarcato mentre
si sta masturbando una grossa e dura verga! La scappella con forza
mentre sta con gli occhi chiusi e sussurra parole infuocate.
-Ah....
quella stupida con quel suo culo mi fa morire, continuo ad
uccidermi di seghe ma non mi esce dalla testa, quella carne burrosa,
morbida... quel culone largo...
Hèlène
è come ipnotizzata dalla vista di quel grosso cazzo, lo vede scuro e
enormemente pieno di vene in rilievo e la cappella impressionante di
un colore del vino, senza essere sentita e senza che possa reagire si
avvicina alla porta socchiusa e porta la sua mano fra le cosce in un
movimento istintivo non voluto, passa le dita sopra le mutandine
improvvisamente impregnate del suo miele, si sta toccando.
Cerca
di cadenzare il suo sfregare alla masturbazione dello zio e mentre
questi con un urlo si libera nel lavabo con ripetuti cospicui spruzzi
di seme giallastro, lei è sul punto di godere... ma emette un sordo
gemito.
L'uomo
sotto orgasmo si gira e lei vede completamente quel grosso cazzo duro
che ancora sta sborrando.
Ha
la forza di staccarsi e ansimante correre in camera sua, entra e
chiude la porta, è ansimante, in preda ad una agitazione le fa
battere violentemente il cuore, si butta sul letto.
-Hèlène!
Vieni subito fuori...!-
E'
lo zio che le impone di uscire. Dalla voce è furioso...
Non
è ancora passato del tutto il dolore e il gonfiore dell'ultima
sculacciata e sa che questa volta dovrà subirne una ancora più
pesante.
Esce
con l'aria mesta e gli occhi bassi.
Lo
zio la sta aspettando, si è risistemato, rimesso nei pantaloni la
grossa verga.
Hélène...
da stupida pensa all'odore che deve avere quel cazzo non lavato,
pieno ancora di sostanza seminale, deve sapere di pesce.
-Hèlène...
sei una stupida culona maleducata. Sei in casa mia... devi rispettare
la mia privacy, nessuno e nulla ti può autorizzare a infrangere il
mio spazio... levati le mutandine. Apri la camicetta.... ti aspetta
un castigo molto severo... stupida culona...-
Leva
le mutandine le butta a terra e l'uomo inaspettatamente le raccoglie,
le porta al naso... le annusa.
-Sei
bagnata... stupida culona, sei anche un piccola puttanella vogliosa..
su mettiti sulle mie ginocchia...-
Comincia
la serie di forti colpi sul suo culo già dolorante, l'uomo mentre
con la mano la colpisce, con l'altra si apre e libera nuovamente la
grossa asta di carne, è ancora bagnata e Hélène ne sente l'umido
sulla sua pancia. La mano libera le strizza i capezzoli, il solito
dolore tremendo ma anche eroticamente stimolante, sente i capezzoli
inturgidirsi e la sua vagina nuovamente diventare una fontana di
umori.
La
mano ora è sulla sua fica... la sta strofinando, il dito preme
proprio sul clitoride teso e sensibile, preme e strofina, le dita lo
strizzano e lo tirano in fuori mentre continua a colpirla.
Lei?
Non
c'è più con la ragione. Piange dal dolore dei colpi, umiliata dalla
figura fatta poco prima, ma è in preda a una libidine assurda... si
scioglie sulle dita dell'uomo che la sta toccando e fra le lacrime e
nel pianto si sente portare a un orgasmo forte, assurdo, squassante e
urla...!
L'uomo
la rialza a forza, ha la mano piena del suo umore, lecca le dita, la
trascina al divano, la fa inginocchiare sulla seduta con il culo
esposto, rosso fiamma e segnato.
-Sei
un piccola puttana depravata... stupida culona! Ora... te lo morderò
questo culone, ti voglio lasciare i segni dei miei denti su questa
carne tenera...!
E
la morde... forte, dolorosamente e urla. Morde e la bacia, le apre a
forza le due chiappe superbe e le bacia il fiore racchiuso e lo tocca
con le dita. Poi lecca il tratto perineo e anche la sua fica fradicia
di umori... insiste.
Si
leva... e inizia a menarsi di nuovo la grossa e lunga verga.
-Ah...
puttanella... stupida culona, ho ancora abbastanza criterio per
sapere che devo controllarmi, il tuo stupido padre ti ha affidato a
me e ti ridarò a lui integra, ma una cosa ti faccio... oh si... ti
sborro sul tuo stupido culone! Te lo riempio di sborra!!!!-
E
Hélène sente il seme caderle sul culone, sulla schiena, sulle
cosce.
Quando
l'uomo finisce di svuotarsi... le ordina.
-Vai
in camera tua... uscirai solo per mangiare!-
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