mercoledì 3 luglio 2019

Lo zio e Hélène. (5)

Ma questa è una vera tortura!
Per qualche secondo, come preliminare, è anche eccitante ma subito dopo come si fa a resistere?
Come si fa a sentirlo duro e potente che si muove tra le natiche e non impazzire dalla voglia di prenderlo tutto dentro?
Per...


Ormai lo zio aveva negli occhi e nella mente quel culo, aveva le visioni da tanto ci pensava ed era permanentemente eccitato, il suo cazzo tirava da fargli male e ora... non aspettava che l'occasione di punire Hélène.
Di colpire, schiaffeggiare forte quella carne delicata.
Hélène da parte sua... pur con la carne ancora dolorante e gonfia consciamente e inconsciamente non chiedeva altro che essere colpita, umiliata e offesa e di diventare il giocattolo erotico dello zio.
Lei stessa causava il castigo, voleva essere costretta con il culone nudo messo a disposizione e guardarsi lubricamente nel grande specchio del salone, voleva il dolore... voleva quella mano crudele e pesante a torturarle la morbide carni. E voleva le carezze violente sul suo seno, voleva essere segnata e infine... voleva quella grossa mano sulla sua fica, a masturbarla violentemente fino a farla godere!
Oggi... rientra e lo trova in piedi ad aspettarla.
La riempie di male parole, la chiama stupida culona, puttanella... e le dice della sua pigrizia, del suo disordine e che per questo sarà nuovamente punita, che lui deve assolutamente raddrizzare la sua cattiva indole.
La prende di forza, stavolta è lui stesso che le abbassa le mutandine e che le apre la camicetta, se la tira sulle ginocchia e inizia.
Il dolore è atroce perché colpisce le carni morbide già martoriate, ma anche il piacere torbido che prova Hélène è altrettanto forte... vero che urla e piange ma si guarda piegando la testa e si vede sullo specchio, vede il suo culo bianco e la mano che la colpisce senza pietà.
Ora l'uomo le sta strizzando i capezzoli, smaneggiando le sue tette morbide e bianche come il suo culo, lei... Hélène sente anche la sua eccitazione, sente la grossa asta di carne diventare dura e freme aspettando il seguito. L'altra mano, quella che non è occupata a colpire il suo culo, la cincischia sul ventre, raggiunge la sua fica già fradicia e la tocca, strofina forte sul clitoride, passa tutta la mano fra le cosce.
Il movimento e lo guardarsi... la porta quasi all'orgasmo!
L'uomo la tira in piedi con forza, la costringe a mettersi in ginocchio sulla stessa sedia dove sedeva lui, deve appoggiare i gomiti alla spalliera, ha il grosso culo offerto.
Lo zio si apre il pantalone e lo tira fuori, Hélène piegando la testa può vedere tutto nello specchio, vede il suo tronco impressionante di carne dura pieno di vene in rilievo, lo vede menarsi violentemente e avvicinarlo al suo culone...
Le apre le natiche, le sue polpose chiappe, sputa ripetutamente nella valle profonda fra di loro e appoggia il suo cazzo enormemente duro... scappellato... lo appoggia per il lungo, non di punta e fa scivolare la verga sopra il suo fiore, sopra il suo buco, con le mani prende le consistenti chiappe e le schiaccia sul suo cazzo e comincia a scoparla così.
La saliva usata fa scivolare la verga e il movimento è continuo e lui... l'uomo in assoluta libidine continua a spingere. Ora la fa rialzare con il busto e la tiene per le grosse e morbide tette, poi ancora mentre con una mano le stringe il capezzolo, con l'altra la raggiunge fra le cosce e la strofina.
E lei... Hélène sente il dolore dello strofinare sulle chiappe martoriate e sente arrivare l'orgasmo.
Gode quasi contemporaneamente allo zio, questi con un urlo gode e sborra sulla schiena di Hélène.

Continua... continua... fino a quando la grossa verga perde rigidità, poi la tira a terra e le impone di andare in camera sua! 

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