Parte quinta.
Cosa
fare ora?
Don Armando bruciò le tappe per arrivare a quello che
voleva. Lasciava giocare il giovane con il suo serpente di carne e
chiese di potergli vedere il membro. Poi... ambedue nudi, sul letto
del prete anziano, si toccarono a vicenda. Mi raccontò che il cazzo
di Don Remigio era bellissimo! Non grosso ma lungo e curvo verso
l'alto. Molto, molto chiaro! Una bellissima cappella appena rosata.
ERA IL CAZZO DEL SANTO DA ME SOGNATO!
Lo ritenni un
segno..
Pensai di ricompensare Don Armando e mi lasciai profanare
violentemente a lungo, ora agiva così, mi montava, poi nell'attimo
santo della eiaculazione me lo metteva in bocca e io bevevo! Era
convinto ora che era peccatissimo far cadere il seme a terra? Che era
diabolico sprecarlo? Speravo sempre di si.
Gli dissi, a questo
proposito, che avevo letto che molte donne, cattoliche osservanti, il
seme lo conservavano. Alcune contravvenendo al monito pastorale (ah...
povere peccatrici!) usavano il preservativo e dopo l'atto lo
svuotavano in una bottiglia che riponevano nel freezer, questo per
non buttarlo. Potevano così conservarlo per mesi, alcune altre... in
special modo le iscritte all'Associazione Ninfomani Cattoliche, che...
raccoglievano
a termine delle loro serate i vari preservativi usati e pieni e
santamente non buttavano il seme ma lo mettevano anche loro in
bottiglia. Esistono diverse ricette gustosissime dove utilizzarlo,
come il tiramisù o altri dolci.
Don Remigio fece mille obiezioni, non
voleva donne e non ne sarebbe mai stato capace, neanche gli sarebbe
diventato duro il membro, figurarsi!
...Neanche con il mio
aiuto... lo tentò Don Armando? Devi solo deflorarla, spingere un pò
il tuo nerbo duro dentro e romperle l'imene, poi penserò io al resto
e anche soddisfare pienamente te!
Lo circuì così abilmente e a
lungo che il giovane cedette completamente, chiese di chi si
trattasse, intendendo quale donna.
Il vecchio porco m'indico
come la prescelta.
Quando me lo disse mi sentii elevare al cielo!
Salire di nuvola in nuvola fino al paradiso!
Avrei dato la
mia verginità ad un Santo! Ad un Angelo!
Ero così contenta che
permisi a Don Armando di inserire il suo serpente fino al contatto
con l'imene intonso!
Non di più!
Ormai la mia fica era
diventato il suo chiodo fisso, mi profanava ancora violentemente il
culo ma si sa quanto una cosa vietata sia d'attrazione!
E la fica
gli era ancora preclusa!
Organizzammo quindi il matrimonio
mistico.
Dovemmo aspettare che i miei genitori non fossero
d'intralcio, nel senso che potessi così rientrare più tardi del
solito. Approfittammo della prima occasione che si presentò, una
cena dei miei fuori casa.
...Non so quanto conosci del matrimonio
mistico, è un'unione simbolica fra anime con l'intento di
avvicinarsi di più a dio, non è quindi un vero matrimonio.
Si
conosce un matrimonio mistico fra Santa Caterina e tre santi
contemporaneamente, San Giovanni Battista, San Giuseppe e San… non
lo ricordo più.
Non so se lei lo fece con il mio intento di
congiungersi anche sessualmente. Spero di si, vorrei tanto diventare
santa come lei!
I due preti chiusero i portoni della chiesa e si
accertarono che non ci fosse nessuno, io e Don Remigio ci preparammo,
ci spogliammo dei nostri abiti e indossammo ambedue una corta
camiciola bianca e trasparente. Si vedevano distintamente i miei
capezzoli puntuti.
La cerimonia fu brevissima, ci scambiammo
l'anello simbolico e poi ci affrettammo in sagrestia.
Don Armando
si assicurò nuovamente che avessi capito bene.
Mi ripeté...
lascia fare a me o va tutto a rotoli! Tu intervieni solo quando ti
faccio segno io!…
Costrinse il mio angelo in ginocchio e prese a
sbattergli violentemente il serpente di carne estremamente duro sul
viso. Il giovane prete aveva la bocca aperta e tentava di prenderlo
mentre Don Armando lo stuzzicava... lo vuoi? Lo vuoi il mio cazzo
duro, giovane troia? Se lo vuoi... inizia a masturbarti, appena vedo
il tuo bel cazzo diventare duro te lo metto in bocca o lo vuoi subito
nel culo?
Don Remigio a bocca aperta gli rispondeva a
monosillabi, tipo... si... si...!
Finalmente vidi la sua verga!
E... rimasi folgorata da tanta bellezza! Un cazzo divino! Proprio
come deve essere quello di un vero angelo! Chiarissimo,
proporzionato, leggermente coperto dal prepuzio ma che, diventando
eretto e duro, liberava un glande magnifico!
Mi buttai in
ginocchio in una spinta d'estrema religiosità!
Il nostro atto
doveva essere il compimento di un'azione intesa a raggiungere l'estasi
sovrannaturale!
Lo guardavo con bramosia e vedevo che gli
s'induriva sotto l'azione della sua santa mano e delle parole del
prete anziano. In breve era perfettamente eretto e durissimo.
Osservai allora che era lievemente curvo verso l'alto e questo mi
riempì di una libidine immensa!
Don Armando lo fece stendere a
terra di schiena e prese a menarlo lui, lo scappellava lentamente ma
con forza e decisione.
Il cazzo era sempre più duro.
Poi...
avvenne!
Finalmente!
Mi chiamò presso di loro e mentre lui,
Don Armando, lo teneva dritto verso l'alto mi fece segno di
scavalcare il corpo disteso e di abbassarmi lentamente fino ad
appoggiarmi con la vulva sulla cappella chiarissima.
Ecco! Ora
c'ero!
Sentivo la cappella sfregarmi e mi mossi fino a farla
appoggiare fra le labbra aperte. Spinsi... e lo sentii fermarsi
ostacolato dal mio stesso impedimento, ora poggiava contro l'imene!
Glielo volevo regalare, dare a lui la mia integra innocenza e mi
lasciai cadere! Un dolore forte ma di natura divina mi riempì il
ventre ma lo sopportai cristianamente dato che l'avevo voluto
intensamente.
Diedi due o tre colpi per riceverlo tutto dentro
prima che Don Armando mi costringesse con forza ad alzarmi ed a farlo
uscire, voleva quanto gli avevo più volte promesso. Ora era in balia
della libidine più cieca, mi fece riabbassare ma stavolta il buco da
riempire con il cazzo divino fu il mio culo, quindi mi fece
appoggiare con la schiena sul petto di Don Remigio, mi aprì le gambe
a compasso e tenendo in mano il suo grosso serpente si approssimò,
due colpi violenti e mi era completamente in fica! Lo tolse subito
per esaminarsi e quando lo vide striato dal mio sangue verginale
riprese a penetrarmi con una forza pazzesca. Il dolore accresceva il
mio piacere, mi sentivo meravigliosamente piena. L'unica cosa
dispiacevole era sentire la verga del mio angelo perdere
l’erezione...
Don Armando stantuffava a tutta forza ed emetteva
dei versi gutturali, non mancò molto che mi riempì della sua
sborra. Quando si tolse, con la massima circospezione mi alzai,
curando di tenere una mano sulla vagina aperta, presi il solito
bacile e lasciai così scendervi tutto il seme colorato di sangue.
Don Armando si era avvicinato al giovane ancora disteso a terra e gli
aveva dato il suo serpente da pulire a linguate.
Offrii loro il
bacile per condividere con me il seme ma ancora non erano decisi a
quell'atto di fede. Bevvi da sola.
Mi avvicinai a Don Armando e
gli sussurrai che volevo inculare l’angelo.
Dovevo proprio, mi
era necessario!
Lui mi disse di preparare i nastri, il bastone e
il resto, che l'avremmo fatto subito.
Fece mettere carponi il
giovane prete, testa terra e iniziò a ravanare con le sue grosse
dita. Il giovane si muoveva in preda al piacere.
Si... ammisi era
un bel culo quello del mio angelo! Bellissimo!
Aveva solo una
bionda peluria sui glutei che poteva differenziarlo da quello di una
donna.
Porsi a Don Armando i nastri e lui abilmente e velocemente
legò polsi e caviglie al bastone.
Ora era pronto per il
sacrificio.
Ci saremmo santificati tutti, saremmo stati pronti
per il paradiso!
Mi legai lo strumento equino al ventre mentre Don
Remigio mi guardava allarmato. Nel timore che gridasse Don Armando
gli mise la pallina in bocca e la legò con cura.
Che piacere!
Solo a vivere gli attimi prima della penetrazione mi faceva godere!
Il sistema di cinghie che sostenevano il grosso cazzo mi sfregava sul
clito!
Per primo fu Don Armando a profanare il culo dell'angelo,
un colpo deciso ed era dentro e prese a vangarlo con forza.
Osservai
con interesse che la verga del giovane s'inturgidiva sotto i colpi
potenti del vecchio prete e legai quindi membro e scroto con il
sottile laccio che mamma aveva usato con papà, stringendolo forte.
Presto il cazzo si gonfiò in una maniera impressionante e diventò
tutto viola. Presi a frustarlo forte sulla schiena fino a che Don
Armando mi lascio' il posto e fu il mio turno.
Il buco era aperto
e io spinsi dentro la punta senza trovare resistenza, poi si
fermo'... fai forza... m'incitava il prete anziano... spacca il culo
a questa troietta! Presi a togliere e rimettere il grosso arnese
sempre più velocemente e ogni volta entrava un po' di più! Provavo
un piacere estremo che mai avevo provato! Spinsi e spinsi fino a che
potei infilarglielo tutto! Mentre tiravo il laccio che gli avevo
legato al sesso e lo frustavo ferocemente. Feci durare la cosa a
lungo e mi accorsi che il mio angelo godeva eiaculando sul pavimento!
Ecco! Questo non sarebbe dovuto succedere! Non ero stata
abbastanza previdente, decisi che la prossima volta avrei messo il
bacile sotto la sua verga!
Pensai di risolvere più tardi la cosa
leccando bene dal pavimento ma non so quanto rimediai. Quando finimmo
e liberammo l'angelo era molto tardi.
Molto tardi, accidenti!
Stabilimmo di ripetere la cosa al più presto, raccolsi le mie
cose e senza neanche lavarmi sommariamente mi affrettai verso
casa.
Qui... trovai la mamma ad aspettarmi...