V. racconta
Ha cominciato lei questo gioco, Laura... siamo ai preliminari e le sto baciando i capezzoli, con la mano l'accarezzo fra le gambe.
-V...?-
-Si...-.
-Dimmi... chi ti scoperesti delle mie amiche...?-
D'istinto sento che è una domanda pericolosa e tergiverso.
-Non mi piace nessuna...!-
-Dai! Lo sai che mi eccita il pensare che ti scopi una delle mie amiche...-
Lo sento, è bagnata fradicia e il clitoride spunta inturgidito dal suo cappuccio.
Va bé... se è tanto per giocare.
-Mi piace Sonia, con quell'aria da troiona...-
-Si... chissà perché lo immaginavo! Dai, dimmi... cosa le faresti?-
-Glielo metterei nel culo, in quel grosso culone che ha...-.
Mi ha fatto distendere e mi sta montando, in un attimo si è impalata e mi sta lavorando.
-Si... dai... dimmi cosa ancora le faresti...-
-Prima di venire glielo metto in bocca e la riempio di sborra fino a farla soffocare...-
-Si, dai... dimmi ancora... che mi fai venire...-
Tre giorni dopo? Un gran litigio con Sonia, non vuole più vederla quella gran troia... dice.
Coincidenza?
Mah... perché non ci credo? Telefono a Sonia durante la pausa del lavoro, mi racconta che senza ragione è andata fuori di testa e ha cominciato ad insultarla.
Che faccio? Io ci provo...
-Purtroppo la colpa è mia... mi dispiace -
-Colpa tua...? Ma che dici...?-
-Beh... sai, stavamo facendo l'amore e per vivacizzare la cosa mi stava chiedendo quale delle sua amiche mi attizzava di più, e io... ho cominciato a fare delle fantasie su di te, lei si è eccitata da morire... ma poi si vede che devo averle provocato un moto di gelosia...-
-Che stronza...!-
-Meriterebbe davvero che le facessimo le corna...-
Ridacchia... mi butto...
-Che ne dici di sabato mattina? Anziché alla partita di tennis potrei passare da te... diciamo alle nove..-
Lei ridacchia ancora e mi dà del bastardo.
-Guarda che dico sul serio!-
-Se vieni... non ti apro...-
-Beh... io ci vengo...-
Sonia è una ragazza tipo "mammifero", un gran seno e un culo favoloso ed è intelligente e simpatica, da qualche sguardo in precedenza entrambi ci avevamo scambiato un certo segnale di disponibilità, sapete come funziona...
Ma fino ad a questo momento non ho pensato di dar sostanza ai miei desideri, è l'episodio del litigio di Laura che mi fa esplodere la voglia.
Il sabato sveglia e partenza con il borsone del tennis, Laura è ancora a letto e sta dormicchiando, parto e arrivo sotto casa di Sonia a tutta birra!
Mi manca solo la luce lampeggiante e le sirene!
Suono e faccio le scale di corsa senza neanche chiamare l'ascensore, lei mi apre, ha proprio l'aspetto che dovrebbe avere ogni amante che si rispetti, una vestaglietta nera trasparente e sotto... nada!
Mi precipito, i baci che ci scambiamo sono ardenti, la sua lingua mi manda in tilt, mi comporto come un ragazzino... le strapazzo le grosse tette... le metto le mani dappertutto!
Ci ritroviamo sul tappeto dell'ingresso impegnati in una scopata selvaggia e in breve siamo preda all'orgasmo, qualche attimo di riposo e ricomincio, stavolta con calma e sul suo letto, me la guardo... è bella... molto bella! Due tette consistenti che spingono prepotenti verso l'insù due capezzoli grossi come fragoline, un vitino e due fianchi prosperosi. La bacio tutta dalla testa ai piedi, risalgo e le mordo i grossi capezzoli, scendo nuovamente fino ad arrivare fra le cosce, è ancora piena del mio sperma, sono tanto infoiato che non m'importa di leccare il mio stesso seme, mi dedico a questa bellissima fica, le labbra sono tumide e prominenti.
Mi tiene la testa ben premuta contro il suo inguine.
Non aver paura... non scappo!
Si inarca tutta quando le lavoro il clitoride con la punta della lingua, ansima e geme, è una libidine fare sesso con lei, trovare una risposta così eclatante alla tua opera è... una vera soddisfazione!
-Scopami... mettimelo dentro...-.
Obbedisco, ho voglia di entrare nel suo fodero con il mio spadone, lo infilo per bene, arrivo fino in fondo... e lo ritiro e lo rimetto, a lungo, molto a lungo. Arriva nuovamente il momento culminante, gemiti... urla, grugniti, poi... un lungo sospiro di soddisfazione!
Un attimo di riposo e me la guardo, la faccio mettere a pancia in giù e le ammiro il suo splendido fondo schiena, non è proprio così... prosperoso come sembra a prima vista, è la vita così sottile che lo fa sembrare più grosso.
Scambiamo qualche tenerezza ed è ora di scappare, a malincuore mi rivesto e la lascio, vado al tennis, due chiacchiere con gli amici, doccia e ritorno a casa per il pranzo.
I giorni seguenti ci parliamo per telefono durante le ore d'ufficio, ambedue non vediamo l'ora che arrivi il sabato.
Poi il giovedì la cosa si complica...
-Mi ha telefonato Laura, si è scusata per quanto è successo, e per farsi perdonare mi ha invitata a cena per venerdì, lei e io da sole... la cosa mi sembra così strana, non è che sospetta qualcosa?-
-No, sono sicuro, però da qualche giorno è strana, seria, forse le rimorde la coscienza...-
-A Laura? Figuriamoci...!-
Comunque ha accettato, Laura passa a prenderla, vanno a cena da Max, siamo d'accordo che quando rientra mi telefona per farmi sapere come è andata.
Venerdì mattina Laura mi dice...
-Stasera esco con le amiche, una serata fra donne, non so quando rientro, quindi non aspettarmi...-
-Chi viene?-
-Le solite, una serata per scaricarsi, senza voi uomini a rompere, una pizza e un gelato... e poi tante chiacchiere in libertà...-
Le solite?
Perché mente?
La sera si prepara con cura, indossa jeans e gilet CK, una maglietta senza maniche sotto... niente reggiseno, sandali con tacchi alti, poco trucco, cosa combina?
Parte, telefono a Sonia, le dico di chiamarmi quando rientra.
Passano le ore, le una, le due... cosa combinano?
Finalmente il telefono, le quattro...!
E' Sonia... Laura è appena partita da casa sua, è successo che... no... è meglio se mi racconta tutto l'indomani.
Mi metto a letto, luci spente, lei rientra, si spoglia in soggiorno, va in bagno, viene in camera, è nuda... si sdraia accanto a me.
-V...?-
-Si...?-
-Ti ho svegliato?-
-Ti ho sentito entrare... come è andata?-
-Il solito... ci siamo fermate a casa di Gianna a fare due chiacchiere...-
Laura racconta
Che mi succede?
Quando lui fa il nome di Sonia... qualcosa mi colpisce, dapprima una eccitazione enorme e poi una stilettata di gelosia, ma quella gelosia mi aumenta la libidine, ma è di lei che sono gelosa, non di lui, mi da fastidio che lui la desideri, che voglia scoparla...
I giorni successivi mi trovo a guardarla con occhi diversi, mi analizzo e realizzo che è attrazione...
SONO ATTRATTA DA LEI... CAZZO!
La desidero, la voglio, vorrei baciarla e stupidamente per contrastare questo mio desiderio, cerco di allontanarla e ci litigo in una maniera veramente assurda...
Poi le scuse e la cena, una serata splendida, lei mi prende... mi conquista!
Sonia racconta :
L'aspetto sotto casa, mi carica sulla sua vettura e partiamo, ora è tutta un sorriso, allegra e mi riempie di carinerie, mi piacerebbe sapere cosa ha in testa!
Mi riempie di complimenti per la mia mise, beh... siamo vestite simili, anch'io indosso jeans con perline, T-shirt e giubbettino, sandali aperti con tacco alto, sotto...? Perizoma e reggi a balconcino che spinge ancora più in fuori la mia già consistente latteria.
Chiacchieriamo durante la cena, ma che fa...? Mi fa la corte? Bottiglia di Chablis, antipasto di mare, risotto e insalatina, infine sorbetto e cognac, beh... una bottiglia in due e il cognac attenuano alquanto il mio senso di sospetto nei suoi confronti, ora mi piace e rido per le sue facezie, poi quando propone di andare al Pink Lady, non trovo nulla da obiettare.
-Il Pink Lady...? Ma è quel locale di lesbiche...-
-Si, dai andiamoci... tanto per ridere...-
Ma si... tanto per ridere!
Arriviamo ed entriamo, il... no... meglio la buttafuori... un armadio travestito da femmina, ci apre la porta ed entriamo nell'antro.
Naturalmente tutte donne, dei più svariati tipi, alcune dal fisico da camionista, altre magre e palestrate, altre più femminili.
Laura mi sussurra all'orecchio:
-Facciamo finta di stare assieme, si... insomma di essere anche noi due di loro, altrimenti ci fanno il culo...-.
Ma si... tanto è per ridere!
Mi prende per la vita e mi stringe a se, appoggio le mie tette al suo braccio e mi lascio trascinare fino ad un separé, ci sediamo strette... strette e mi passa il braccio sulle spalle.
Io faccio la parte della... "cerbiatta..."
Arriva una nerboruta a prendere le ordinazioni, Vodka Lemon per due, guardiamo in giro, ci accorgiamo che siamo esaminate da buona parte delle presenti... tutte in cerca di carne fresca da rimorchiare.
Giro il viso verso Laura per farglielo notare, ma lei approfitta del mio gesto e appoggia le sue labbra alle mie, e così... forse per l'alcool che ha ridotto, anzi eliminato i miei freni inibitori o per la situazione trasgressiva del locale, mi ritrovo ad aprire le labbra ed a succhiare la sua lingua profumata e calda, non mi dispiace affatto, ci prendiamo gusto e passiamo alcuni minuti a slinguarci con passione.
Ci interrompiamo con l'arrivo delle consumazioni, si paga subito, riprendiamo il giochetto di lingua, sono bagnata e mi tira il piccolo boy che ho fra le gambe.
-Balliamo?-
Raggiungiamo la pista e ci stringiamo una all'altra come naufraghe alla ciambella di salvataggio.
Mi bacia l'orecchio... mi morde il lobo e le sue mani mi tengono per le natiche, io metto le mie mani fra di noi e le appoggio sul suo seno, lo accarezzo e le stringo i capezzoli che sento inturgiditi.
Mi sussurra...
-Hai mai fatto l'amore con una donna...?-
-No... ma... qualcosa da ragazzina...-
-Neanche io... però con te lo farei più che volentieri...-
-Mi stai facendo eccitare... anche io lo farei con te...-
-Sei bagnata...? Io mi sto liquefacendo...-
-Come se mi fossi fatta la pipì addosso...-
Balliamo ancora.
-Ce ne andiamo...?-
-Si... andiamo a casa mia...-
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