martedì 9 luglio 2019

LO SO... NON SONO PERFETTO (*) - L'INCONTRO.




L'incontro.
Gli sto spiegando per l'ennesima volta quanto sarebbe opportuno per la sua impresa acquistare i nostri macchinari.
(E quanto sarebbe nel mio interesse!), ma questo lo penso e non lo dico. (Ho bisogno di vendere, ho bisogno di soldi.)
Lo sto oliando da due ore.
Lusinghe.
Lucidature al suo ego.
La cena in questo ristorante di lusso.
Manca solo una bella leccata al suo grasso culo.
Ma questo grandissimo cornuto non cede.
Mi guarda con due occhi da bovino,
ma... sicuri che stiamo parlando la stessa lingua?
Va bé, mai cedere.
Insistere... insistere.
E' il mio lavoro.
Vorrà farsi anche una bella scopata a mie spese?
Si, a volte capita che  finisca così.
Un giro per  locali,
una che gli piace,
altri due o trecento euro.
E poi la conclusione domattina e l'affare è concluso.
Ma questo?
Questo, a parte la faccia da bue, è furbo.
Questo mi fa fesso.

Pausa.
Un attimo di silenzio,
poi ti sento ridere
e mi giro a vedere chi sei,
sei a quattro tavoli dal mio
sei assieme a uno.
Ma quello ti fa ridere?
Non è possibile!
A me fa piangere vedere una come te con lui!

La serata cambia,
non seguo quello che il bastardo dice,
lui blatera,
mi sembra che mi dica del suo fatturato
e non me ne frega più  niente.

Guardo te, hai tutta la mia attenzione.
Ti alzi.
Vai alla toelette o a fumare fuori?
Due parole di scusa al mio cliente.
Mi alzo anch'io.
Ti precedo.

Mi fermo alla porta che da sul terrazzo.
Tu arrivi.
Che ti dico?
-Scusa...-.
Tu mi guardi.
-Vuoi salvare una vita? La mia?-.
Le tue labbra si piegano in un accenno di sorriso.
Gli occhi ti si illuminano.
-Vedi quel... quel grosso maiale lì al mio tavolo?-.
Il tuo sguardo segue il mio e ritorna su di me, interrogativo.
-E' il mio principale...-.
Aspetti incuriosita.
-Mi licenzia... così in tronco, se non riesco a portarti nel gabinetto degli uomini...-.
La tua risata sgorga argentina.
Alzi leggermente la testa, la tua gola ha un palpito.
-Allora sei già nelle liste dei disoccupati, esco in terrazza a fumare-
-Offrine una anche a me e ti faccio compagnia.-
Ci appoggiamo fianco a fianco alla balaustra della terrazza, lei con il ventre e io con la schiena.
Prende dalla pochette le sigarette e le accendiamo.
Sono in erezione, che posso farci? E senza ostentazione appoggio appena il ventre al suo fianco, voglio solo che lo sappia che la desidero.
-Stai buono... ho solo il tempo di una sigaretta...-
-Un ditalino... dai! Uno veloce... il tempo di farti godere...-
Sospiri...
-Dioo...-
Leggermente ti inarchi.
Allungo la mano sotto di te, sotto la gonna, raggiungo le tue cosce... sposto il fondo del perizoma e ti tocco.
Sei bella! Labbra piene e gonfie. Mi bagno le dita dentro di te e cerco il tuo clitoride. Lo sento... turgido e inizio a strofinarlo, a premerlo, a spostarlo, a strizzarlo fra le dita.
-Dai vieni... dai! Dammelo il tuo orgasmo! E' mio! Vieni sulle mie dita, bagnami... bagnami!! Dai godi... hai una fica bellissima!-

Ah... queste situazioni pazze! Ma quanto piacciono? Quanto  mandano in tilt il cervello e il sangue scorre frenetico nelle vene?

Lo sento il suo orgasmo, lo sento arrivare.
Geme ed ha una specie di singulto, spinge la sua fica contro la mia mano.
Parte ora... e spingo le dita dentro di lei, pompo forte.

Dico, dopo...
-Che meraviglia  farti godere... -
Levo la mano e mi lecco le dita.
-Sapore e odore meraviglioso....-
Ha ancora la sigaretta fra le dita, la butta nel giardino.
-Dammi quella tua mano benedetta!-
Prende il rossetto dalla pochette, mi scrive sul polso...
320 XXXXXX...
-L'ultimo numero lo devi scoprire tu... così non puoi dire che sono
una donna facile...-

-Chiamami, ok? Ora aspetta un po', lasciami rientrare da sola...-
Si.



*Lo so, non sono perfetto. Ma chi se ne frega!! Nemmeno la luna è perfetta. E’ piena di crateri. E il mare? Nemmeno lui! Troppo salato. E il cielo? Sempre così infinito. Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali.(B.Marley)

       

Nessun commento: