Una
nota dell'autore...
Fin
dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un
singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli
uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e
opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune
coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché
il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe
poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
Determinati
a metter fine a questa primordiale vecchia pratica, i padri
precursori della Chiesa hanno cercato un santo "degli innamorati
per sostituire il deleterio Lupercus. Così trovarono un candidato
probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa
duecento anni prima."
Questo
per dimostrare quanto hanno manomesso la verità storica nel corso
dei secoli... ora vi racconterò la vera storia di Adamo e Eva...
Ora
andiamo al racconto vero…
Davvero
non capisco perché Lui si annoiasse tanto! Stavamo tanto bene da
soli! Vero che il Paradiso Terrestre non era poi tanto divertente
come credeva Lui, vero anche che tutto era meravigliosamente
organizzato ma se fosse dipeso da me l’avrei fatto diversamente.
Lui era comunque troppo schematico… o si faceva così come diceva
Lui o s’incazzava in una maniera incredibile!
Poi?
Quella sua mania di comparirmi all’improvviso per chiedermi le cose
più banali? Una poi l’aveva proprio fissa, aspettava che mi
distraessi e…?
Pfaff…!
Mi
compariva di botto davanti!
-Chi
è il Padre tuo?-
E
io… via a rassicurarlo…
-Tu…
sei il Padre… l’unico e il vero!-
-Mi
amerai per sempre…?-
-Per
sempre, Padre mio…-
E
via che scompariva! Per magari tornare dopo una mezz’oretta, mi
chiedevo come guarirlo da questa sua mancanza di sicurezza.
Ora
nel Paradiso terrestre non è vero che ero solo, c’erano tanti tipi
di animali, impossibile elencarli tutti ma erano mansueti e
armoniosamente in pace, nulla di paragonabile a quanto avrebbero
dovuto vivere dopo! Ma perché furono coinvolti anche loro nel
disastro successivo? Non avevano colpe, ma Lui quando s’incazzava
ci andava via di brutto!
Mi
annoiavo… dopo la milleduecentotrentesima volta che rincorrevo le
farfalle a perdifiato giù per i pendii dell’Eden arrivai
compiutamente a chiedermi… ma che cavolo di vita mi tocca fare? Mi
annoiavo a morte. Quale è il perché di tutto questo? E poi… tutto
quell’amore? Quel volersi bene? Gli animali si accoppiavano con
tenerezza e starli a guardare mentre godevano mi dava angoscia!
Sentire quei versi, i grugniti e ansiti di soddisfazione?
Mi creava un’inquietudine profonda e notavo sempre più che mi mancava qualcosa tanto che alla prima occasione affrontai con Lui il problema…
Mi creava un’inquietudine profonda e notavo sempre più che mi mancava qualcosa tanto che alla prima occasione affrontai con Lui il problema…
-Padre
mio…-
-Dimmi
Adamo…-
-Non
che io sia insoddisfatto… ma mi chiedevo perché ogni animale
dell’Eden vive in coppia e io no?-
Si
batté la mano sulla testa…!
-Ecco
cosa mancava…! L’insieme è imperfetto! Manca la tua compagna…!
E’ vero! E’ da un’infinità di tempo che sentivo che qualcosa
non andava per il verso giusto e non riuscivo a capire cosa!-
Ora
dovete sapere che a Lui piaceva giocare con il fango, si recava ogni
tanto ad una pozza riservata per questo e qui componeva una forma
animale per poi darle vita, veramente a volte sbagliava proprio e
buttava tutto, in qual caso al solito s’incazzava! Tornava ad
essere invisibile e faceva il broncio per giorni e giorni!
Mi
chiese…
-E
come la vuoi la tua compagna, Adamo?-
E
che ne sapevo io?
Non
era Lui il Creatore? Provai a stare sul generico.
-Mi
piacerebbe con la criniera bionda e piuttosto rotonda di forme e…
più bassa di me ed anche meno bella e meno intelligente…-
Questo
perché avevo osservato che in tutte le forme di vita presenti
nell’Eden il maschio era più bello delle femmine.
-
Adamo, andiamo alla pozza e la facciamo subitissimo! Ma dovrai darmi
una tua costola…-
Una
costola? Perché? Eh… no! Ma se sei il Creatore Sublime che ti
serve una mia costola? Ma come il solito il suo pensare mi era
astruso e rinunciai a capire.
Alla
pozza mi sfilò una costola dal torace e mi fece anche un male boia e
prese a maneggiare il fango e intanto mi chiedeva.
-Come
la chiamiamo, Adamo…?-
E
che ne sapevo di come si può chiamare una femmina? Osservando le
femmine degli animali avevo notato che mica avevano un nome! Il
maschio grugniva e loro accorrevano sollecite. Io volevo una cosa
simile, non una cosa complicata da gestire!
-Ho
trovato…! La chiameremo Eva… ti piace, Adamo?-
Mi
era indifferente ma come al solito dovetti farlo contento.
-Magnifico…
Padre mio…! E’ il nome perfetto per la mia compagna…-
Beh…
a lavoro finito dovetti convenire che non gli era riuscita male.
Aveva una criniera bionda che le arrivava alla schiena e anche molte
cose interessanti, insomma era diversa da me.
Intanto sul davanti, sul petto, aveva due palle di carne soda che io non avevo, guardarle mi dava parecchia inquietudine, sulla sommità di queste bocce candide aveva anche un cerchio di carne rosata e proprio inserite nel centro di queste areole aveva delle piccole adorabili escrescenze. Un’altra cosa che notai subito fu che non aveva quello che avevo io fra le gambe, ma anche negli altri animali avevo osservato questo, i maschi avevano una protuberanza e le femmine una fessura, quando giocavano fra loro il maschio inseriva di forza la sua protuberanza nella fessura e grugniva forte!
Intanto sul davanti, sul petto, aveva due palle di carne soda che io non avevo, guardarle mi dava parecchia inquietudine, sulla sommità di queste bocce candide aveva anche un cerchio di carne rosata e proprio inserite nel centro di queste areole aveva delle piccole adorabili escrescenze. Un’altra cosa che notai subito fu che non aveva quello che avevo io fra le gambe, ma anche negli altri animali avevo osservato questo, i maschi avevano una protuberanza e le femmine una fessura, quando giocavano fra loro il maschio inseriva di forza la sua protuberanza nella fessura e grugniva forte!
Era
diversa anche dietro, era più formosa e il suo… insomma quella
parte che usiamo per sederci… era più largo e più rotondo,
comunque ammisi che stavolta gli era riuscito un buon lavoro al
Padre!
Che
ci dovevo fare con questa Eva? Avrebbe rincorso con me le farfalle
correndo a perdifiato?
Chiesi
lumi al Padre ma Lui, al solito, fu ermetico. Come quelle volte che
gli chiedevo di Lui e di me e Lui mi rispondeva così…
-Io
sono l’inizio e la fine, il tutto e il niente, il finito e
l’infinito… l’esistere e il non esistere…-
E
via così, io non mi raccapezzavo e lasciavo perdere. Alla fine fare
l’Onnipotente gli riusciva bene.
Prima
di lasciarci soli, Eva ed io, mi si raccomandò…
-Non
ci fornicare subito… prima falla ambientare… non stressarla…
Fornicare?
Che voleva dire? Portarla a vedere i termitai delle formiche nere?
Non conoscevo questa parola, gli chiesi spiegazioni e lui specificò.
-Fornicare…
copulare… mi capisci, si?-
Veramente
no… ma nel timore che si incazzasse finsi di aver capito e lui si
dileguò lasciandomi solo con lei, con essa, con la femmina, insomma
con Eva.
Sapeva
parlare o si manifestava a gesti?
Mi
avvicinai e indicandomi con le mani le dissi…
-Io…
Adamo…-
Poi
indicando lei…
-Tu…
Eva…-
Mi
guardò con uno sguardo dal quale capii subito che mi considerava un
imbecille!
-Sei
tu il maschio Alfa della nostra specie? Perché io mi accoppio solo
con il maschio Alfa!-
Maschio
Alfa? Ma cosa stava dicendo?
-Non
c’è nessuno che si chiami Alfa qui, l’avrei conosciuto se
esistesse…-
Anche
la sua voce era diversa dalla mia, non tonante come quella di Lui…
non profonda come la mia, insomma diversa, a sentirla sentivo un
qualcosa di strano nascere nel mio ventre, come un vuoto! Era
piacevole.
-Chi
era quel Vecchio che c’era con noi?-
-Quello
è il nostro Creatore… il padrone di tutto quello che vedi, insomma
il Padre Nostro…-
-FIGO!
Mi vanno a sangue gli uomini potenti come Lui! Quei capelli grigi,
l’aria di sicurezza che hanno! Ed è nostro padre, dici?-
-Si…
ci ha creati per farsi voler bene da noi…-
-Uhmm…
nessun problema, nessuno sa voler bene ad un vecchio come posso farlo
io…! E come si passa il tempo qui? Cosa propone di bello questo
Eden?-
-Io
rincorro le farfalle! Mi diverte tantissimo! Vuoi provare anche tu?-
-Ma
sei scemo davvero o ci fai? Rincorrere le farfalle? Io so tantissimi
giochi molto più interessanti… vieni che ti faccio vedere…-
Mi
prese per mano e mi portò su un prato dove l’erba era morbidissima
e qui mi fece stendere. Lei mi si sedette accanto e prese a toccarmi.
Ora già vi ho accennato a quella protuberanza che avevo fra le
gambe, spesso mi dava davvero fastidio, mi s’induriva di brutto e
diventava una cosa scomoda per correre dietro le farfalle! Mi
ballonzolava e m’impediva d’essere veloce come sempre!
Eva
mi prese fra le dita la protuberanza.
-Ora
vediamo… speriamo che il Padre abbia fatto un buon lavoro con te e
non abbia lesinato sulle misure…-
Quanto
mi piaceva quel suo maneggiamento! Le sue dita erano delicate e
nello stesso tempo prepotenti, mi aveva afferrato per bene e lo
scuoteva e io mi sentivo crescere! Si! Crescevo a vista d’occhio!
Un attimo ed era proprio tanto duro! Sentivo lei mugolare di
soddisfazione…
-Si
si… proprio un bel lavoro! Lungo una spanna e mezza della mia mano
e largo… uhmm… non riesco a stringerlo con una mano sola! Mi ci
vogliono due mani! Allora se lui è fatto così… io devo essere
altrettanto profonda per contenerlo tutto… dobbiamo proprio
provare…-
Mi
massaggiava forte e intanto parlava da sola…
-Notevole…
dobbiamo dargli un nome… tu hai un’idea?-
Ma
tutti hanno ora la fissa dei nomi? L’Eden sta diventando un luogo
di una confusione pazzesca!
Feci
segno di no con la testa.
-Ho
deciso… che lo chiamerò CAZZO! E’ una parola che da proprio la
sensazione di potenza virile, di prepotenza!-
Mi
si era stesa fra le gambe in ginocchio e aveva preso a passare le sue
labbra morbidissime su quell’asta di carne dura che avevo ora, poi…
mi baciò a lungo, passava la lingua dappertutto e infine si mise
l’intera asta in bocca.
Che cosa meravigliosa! Mai avevo provato un piacere così intenso e presto mi fece arrivare all’apice! Sentii nascere dentro di me un impeto che non riuscivo a controllare, il piacere divenne talmente forte che mi prese tutto e… rantolai come gli animali dell’Eden quando si accoppiavano. Intanto dal mio… ehmm… cazzo… (scusate… ancora non riesco a familiarizzarmi con questi nuovi termini) aveva preso a zampillare fuori del liquido cremoso che sembrava qualcosa fra latte di cocco e… non so cosa.
Che cosa meravigliosa! Mai avevo provato un piacere così intenso e presto mi fece arrivare all’apice! Sentii nascere dentro di me un impeto che non riuscivo a controllare, il piacere divenne talmente forte che mi prese tutto e… rantolai come gli animali dell’Eden quando si accoppiavano. Intanto dal mio… ehmm… cazzo… (scusate… ancora non riesco a familiarizzarmi con questi nuovi termini) aveva preso a zampillare fuori del liquido cremoso che sembrava qualcosa fra latte di cocco e… non so cosa.
Eva
ne aveva piena la faccia di questo liquido e si passava la lunga
lingua sulle labbra per assaggiarlo. Sembrava che le piacesse. Ne
raccolse di più con le dita e se le porto alla bocca.
Lei
per me era sempre un mistero, non la capivo. Si stese lei ora e
spalancò le gambe, fu così che vidi fra le sue cosce un qualcosa di
davvero bello appena nascosto dal suo vello dorato.
Mi
chiamò con un gesto della mano vicino a lei e mi chiese…
-Vuoi
vederla…?-
Chi?
Che cosa? Non riuscivo a connettere di cosa parlasse e allora lei
spazientita indicò con la mano quella cosa meravigliosa che aveva
fra le cosce.
Liberò
con le dita l’apertura dal pelo e se l’aperse.
Dio…!
Padre mio! Stavolta hai fatto un capolavoro!
Eva
si stava accarezzando pigramente proprio sulla meraviglia di fessura
che aveva. Passava le dita su quello che sembrava una bocca anche se
disposta per il verticale, stringeva le labbra e poi le apriva!
Dentro era bellissima! Sembrava un conchiglia di mare! Una conchiglia
con il suo mollusco roseo.
Io
ero in adorazione fra le sue gambe! Proprio rapito dalla visione!
Mi
chiese se volevo assaporarla…
Ma
perché doveva conoscere mille più parole difficili di me? Cosa
voleva dire… assaporarla? Spazientita mi tirò la testa sulla
fessura e mi trovai con la bocca incollata proprio alla conchiglia…
Siiii! Ora capivo il significato di assaporarla! Stavo assaporando la
sua conchiglia…!
Il
suo sapore e odore era quanto di meglio avessi mai trovato! Eva mi
teneva la testa con le due mani e mi guidava…
-Ecco…
succhia lì… lecca… lecca! Avrai visto come leccano i cani, no?
Lecca anche tu così… lunghe linguate… DAI! Ora… mordimi tutta!
Mordi le labbra e mordimi su in alto! Lì si! Bravo Adamo! Dacci
dentro che sto per godere!-
Si
inarcò e gemette forte e dopo un attimo mi disse…
-Mettilo
dentro… dai… svelto che sto morendo dalla voglia di essere
penetrata…-
Metterlo
dentro? Mi sembrava più facile dirlo che farlo! La sua fessura
sembrava così piccola e il mio… ehmm… cazzo… così grosso! Non
era possibile che intendesse questo.
Si
spazientì subitissimamente e con uno sbuffo di ntolleranza mi
disse…
-Ho
capito! Non sai fare proprio niente! Su stenditi che faccio io…!-
Obbedii
e mi stesi a terra, lei si rialzò, mi scavalcò con una gamba e si
piegò sulle ginocchia, mi prese saldamente con le due mani… ehmm…
il cazzo… e se lo puntò proprio sulla fessura! Si abbassò ancora
facendo forza e mi sentii contenere da una cosa meravigliosa! Calda,
bagnata e stretta! E mi prese tutto! Il mio… cazzo… sparì tutto
dentro di lei che prese ad alzarsi ed abbassarsi con molta forza e
accanimento! Mi venne una voglia di spingerlo ancora più dentro di
lei e m’inarcai assecondando i suoi movimenti! Nuovamente provai
quella cosa sublime di poco prima e spruzzai di nuovo! Lei continuò
ancora a lungo e ogni tanto s’inarcava e gemeva forte! D’istinto
misi le mani su quei grossi globi di carne soda e liscia che aveva
sul petto e strinsi quelle meravigliose piccole escrescenze.
Riuscimmo a giocare ancora a lungo a questo meraviglioso gioco e cioè
fino a quando lei si tolse sfinita.
Ora,
stesa che era, potevo vedere la sua meravigliosa conchiglia ben
aperta dall’uso fatto e piena del mio succo. E lei… non
ricominciò con la cosa dei nomi?
-E…
la mia come la chiamiamo…?-
Contento,
espressi la mia opinione, lieto di essere intelligente quanto lei!
-Conchiglia?-
Mi
sembrava un nome bellissimo e pieno di poesia, coerente con la sua
natura.
Ma
lei non fu d’accordo.
-No
no… troppo banale… si vuole qualcosa di più immediatamente
erotico, qualcosa che richiami la voglia di godere… la chiameremo…
FIGA! Ho deciso!-
Ora…
il nome mi andava anche bene, era un nome di fantasia, ma quello che
mi disturbava leggermente era questa sua aria di sufficienza che
usava nei miei confronti! Dimenticava che era stata creata dal Padre
meno intelligente di me?
Glielo
dissi chiaro e lei sbuffò…
-Essere
meno intelligenti di te? Vuol dire essere dei dementi…-
Quanto
era antipatica quando faceva così! E pensare che non soffriva
neanche dei disturbi del marchese (* vedi nota dell’autore), ma si
del mestruo. Infatti inizialmente, quando tutto andava per il verso
giusto nell’Eden non c’erano mestruazioni, come non c’era imene
nella… ehmm… figa di Eva. Furono imposti dopo, come punizione
aggiuntiva, ma… per il fatto dell’imene non gli riuscì come
voleva a Lui, doveva essere proprio una chiusura totale, un
impedimento finale alla penetrazione ma sapete bene come è in
realtà.
Ora
durante la giornata addio alle corse dietro alle farfalle, Eva
pretendeva moltissime volte che usassi il mio… ehmm… cazzo con
lei, e quante ne inventava! E dopo mi chiedeva…
-Questa
posizione come la chiamiamo?-
Io
di solito stanchissimo neanche reagivo più e faceva tutto lei.
-La
chiameremo… alla pecorina! Mi piace troppo! Ricordati… eh?
PECORINA!-
Poi
ancora…
-E
questo giocare con la figa e il cazzo? Come lo chiamiamo…?-
Mi
piacque mostrarmi erudito e dissi tutto contento…
-Lo
chiamiamo fornicare…-
-Ma
sei proprio un deficiente! Se mi dici… Eva andiamo a fornicare mi
si asciuga istantaneamente la figa! No… no! Ho deciso che lo
chiameremo FOTTERE! Senti come suona bene… Eva andiamo a FOTTERE…!-
Presto
iniziò a passare molta parte della giornata con il Padre e vedere
come si comportava mi dava un senso di gelosia e fastidio. Ecco per
esempio cosa gli diceva…
-Padre
mio carissimo… ohhh…! Quanto vorrei mostrarti tutta la mia
riconoscenza… dammi modo di mostrarla… Sei meraviglioso!-
E
spudoratamente gli si strusciava contro e si mostrava proprio come
intendeva lei.
Lui…
gradiva queste sue attenzioni e anche i complimenti sperticati che
lei gli faceva, per essere vanesio… eccome che lo era! Ma in quanto
a fare quanto lei davvero desiderava? Non rientrava nel suo ordine di
idee. Proprio non lo concepiva! Lui era tutto spirito…
Questo
spazientiva Eva che dopo aver provato e riprovato con Lui mi veniva a
cercare.
-Ahhhh…!
Ma che devo fare con Lui? Io sono tutto un bollore, sto con Lui e
sono tanto eccitata che mi fa godere senza toccarmi! Mi struscio…
mi mostro… sento io il mio odore e ho la schiumetta che mi esce
dalla figa dalla voglia! Immagino cosa abbia davvero sotto quella
tunica e sono sicura che sa scopare proprio da dio! E’ un tipo che
mi fa sangue! Senti Adamo se non è vero! Sono bagnata fino a metà
coscia!-
E
al solito toccava a me arginare quella prorompente voglia e
l’eruzione di umori della sua conchiglia. La cosa mi piaceva… ma…
dieci, venti volte al giorno? Alla fine dovetti trovare uno
stratagemma e mi nascosi per buona parte della giornata, questo la
fece arrabbiare tantissimo e si adirò con me. Ora aveva anche
iniziato a frequentare un serpente che girava spesso dalle nostre
parti. Un essere infingardo al massimo che faceva delle proposte
assurde, una su tutte…? Dando retta a lui si poteva prendere il
posto del Padre nell’Eden. Subentrargli. Io non mi ero mai fidato e
lo allontanavo con disprezzo e avevo un’idea precisa su di lui e
cioè che fosse mandato apposta dal Padre per tentarmi! Ma come
avvisare e mettere in guardia Eva? Si riteneva troppo intelligente
e non mi ascoltava.
Penso
che fu un’idea ispirata da lui, dal serpente, quanto successe poi!
Pochi
giorni dopo stavamo giocando a fottere, io ero in vena e si vedeva!
Il mio… ehmm… cazzo… era ritto e duro come un bastone e stavo
proprio per penetrarla nella posizione che le piaceva di più, ma si…
quella alla pecorina, quando lei mi disse…
-Adamo…
mettilo dentro a fondo e bagnalo bene… che poi ti insegno un altro
gioco… si chiama… INCULARE, perché non provi a mettermelo anche
nell’altro buco che ho? Si… quello che ho fra le chiappe che stai
ora aprendo con le mani, lo vedi…?-
Lo
vedevo si! Non era una conchiglia ma piuttosto un fiore con i petali
ancora rinchiusi! Aveva un meraviglioso aspetto e un colore
affascinante!
-Baciami
lì… Adamo! Passaci bene la lingua e lasciaci su la tua saliva,
senti come diventa morbido? Pronto per essere deflorato? Non vuoi
farlo? Su Adamo svegliati… AGISCI! Mettimelo dentro lì!-
Intanto
scuoteva in maniera incredibilmente invitante il suo bel… CULO, si…
quelle due splendide chiappe morbide e sode.
Non
fu un lavoro propriamente facile, io a spingere tenendo forte l’asta
con una mano e lei aprendosi le chiappe mentre era con la testa a
terra, ma alla fine ebbi la meglio! E sprofondai nelle sue viscere
per tutta la lunghezza della mia verga dura e iniziai a penetrarla
violentemente! Il piacere che provavo era diverso, forse perché non
era la fessura adibita propriamente al piacere? Era una
trasgressione?
Si…
che lo era!
Eva
non lasciò passare neanche una mezz’ora dal fatto e andò a
lamentarsi con il Padre! E lui mi chiamò con la voce di tuono!
Eccoci… mi dissi… ci risiamo! E’ ancora incazzato con me! Ci
andai di corsa e mi guardò con aria di estremo rimprovero!
-Cosa
hai fatto? Queste sono cose contro natura! Non degne di te che ti ho
creato a mia immagine e somiglianza! In ginocchio! Pentiti!-
Eva
rincarò la dose… era brava in questo!
-Non
ho potuto difendermi… Padre mio carissimo… mi ha costretto! Io
non volevo assolutamente… mi teneva forte ed ero impossibilitata a
difendermi, a negarmi! Me lo ha spinto proprio dentro! Guarda…
Padre mio carissimo… quanto sono ancora rossa, infiammata e aperta
dall’uso bestiale che ha usato Adamo, mi ha fatto davvero male…!-
Lui…
guardava incuriosito e interessato ed effettivamente il fiore
sembrava spampanato, aperto e gonfio, proprio sfatto.
-ADAMOOOOO!!!
Sarai punito per questo! Non potrai più avvicinare Eva! Tu vivrai in
una parte dell’Eden e lei nell’altra…-
Non
avevo proprio modo di discolparmi, quando Lui s’incazzava così
mica ci si poteva ragionare…
Ed
Eva seguitò ad approfittarne…
-Padre
mio… io voglio vivere accanto a Te… non ho colpe e voglio bearmi
gli occhi con la tua visione paradisiaca… ti prego tienimi vicino…-
Ecco
tutto! Ero consapevole che lei e il serpente volevano allontanarmi da
loro per mettere in pratica i loro disegni ma come dirlo? Fui
costretto d’altra parte dell’Eden e vissi da solo, dopo un po’
sentii la loro mancanza e pensavo a Eva… lo so che è sciocco ma mi
mancava.
Il…
cazzo… quando era duro e lo era troppo spesso… non aveva modo di
trovare soddisfazione e mi restava ritto per ore. Insomma ero
infelice. Quello che capitò dopo mi trovò comunque impreparato!
Un
brutto giorno successe il finimondo! Tuoni e lampi! E una pioggia
incessante! E un’aria fredda, gelida, sconosciuta nell’Eden! Che
era successo? Io seppi tutto dopo!
Lui…
si era incazzato! Ma in maniera definitiva! Aveva smontato baracca e
burattini e addio all’Eden! Sentivo il suo urlare, diceva che
eravamo stati un fiasco colossale, che lo avevamo deluso
profondamente e che da questo momento in poi dovevamo sudarci tutto e
soffrire le pene dell’inferno per vivere! Altro che Eden!
Eva
l’aveva combinata grossa! Le male lingue dell’ex-Eden dicevano
che si era anche fatta fottere dal serpente, si era congiunta con
lui, l’avevano visto entrare con la testa nella figa aperta di Eva
e quivi ravanare a lungo mentre lei urlava dal piacere!
Ma si sa… quanto si chiacchiera a sproposito.
Una cosa era invece certa, quell’essere infingardo l’aveva convinta ad entrare in una parte dell’Eden a noi preclusa, lì… le aveva dato ad intendere… esisteva un albero miracoloso che mangiando i suoi frutti si diventava onnipotenti… quanto Lui.
Ma si sa… quanto si chiacchiera a sproposito.
Una cosa era invece certa, quell’essere infingardo l’aveva convinta ad entrare in una parte dell’Eden a noi preclusa, lì… le aveva dato ad intendere… esisteva un albero miracoloso che mangiando i suoi frutti si diventava onnipotenti… quanto Lui.
Nulla
di vero! Il serpente era una creatura inventata apposta per metterci
continuamente alla prova ed Eva ci era cascata. Alla fine noi eravamo
solo dei giocattoli che usava per il suo divertimento e Lui, come un
bambino capriccioso, stancatosi, aveva distrutto tutto con una
manata.
Era
dura ora vivere e doversi procacciare da mangiare ma per fortuna
conoscevo bene il luogo. Stavo per conto mio e mi stavo abituando
quando un giorno vidi apparire lei, Eva.
Era
piangente e avvicinandosi mi porse un bastone che teneva in mano…
-Puniscimi…
Adamo…-
Ecco
come mi scoprii saggio.
Punirla?
Bastonarla?
A
che scopo? Per vendetta? Ormai il male era fatto e non c’era modo
di riparare, per mantenerla succube a me? Non era il caso, lei era
fatta così, era imperfetta come tutte le creature create da Lui.
Imperfetta quanto me.
A
mio parere Lui si sarebbe comunque stufato del gioco e avrebbe
distrutto tutto in ogni caso, era così insicuro e incostante! Era un
Creatore bambino.
Preferii
quindi prendermi con gli interessi quello che mi era mancato. Con
molta soddisfazione la presi anche ripetutamente nel fiore fra le
natiche e come godevo della trasgressione!
Lo
so… voi che leggete non sarete d’accordo con me e tanto più
scettici sareste se aveste visto il suo sorrisetto di soddisfazione.
Ma alla fine non era più intelligente di me… non credete? Chi si
era fatta fregare? Io o lei?
Comunque
Eden o non Eden, la figa l’aveva lei e per averla era comprensibile
che dovevo riguardarle alcune attenzioni.
In
ogni caso tenni il bastone e ogni tanto minacciai di usarlo.
Se
mi mancava L’Eden?
Si.
Certo che si.
Mi
mancava Lui?
Si.
Era divertente.
Se
avevo spirito di rivalsa verso qualcuno?
Ancora…
Si.
Infatti
da allora se incontro un serpente gli schiaccio la testa e lo uccido.
Bestiacce
subdole e schifose.
Nota
dell’autore.
Naturalmente questa è la versione di Adamo, non conosciamo ancora quella di Eva.
Naturalmente questa è la versione di Adamo, non conosciamo ancora quella di Eva.
*Montesquieu,
amante del Re Sole che quando desiderata sessualmente da quest’ultimo
e impedita dal mestruo, diceva…
"Mi
è impossibile mio Signore… ho il marchese in visita…".
Tibet.
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