Andiamo dalla Regina?
Meno confusa la sua vicenda.
E' ora alle prese con quel grosso batacchio di carne dura che è la verga dell'Abate.
Un uomo vecchio si... ma vigoroso. Alto e diritto.
La regina è interessata a provarla quella verga, le ricorda tanto quella dello stallone che tiene in stalla, ma il sant'uomo nicchia e poi se ne esce con una proposta.
-Vostra Altezza mi perdoni, ma sono più propenso verso i miei simili che verso le vostre pur muliebri attrattive. Vi propongo uno scambio, due dei miei frati più aitanti e vi assicuro che sono forniti di nodosi bastoni di carne e voi mi cedete il ragazzo...-
La Regina tituba ma ha voglia di cazzi. Tanti e duri che la riempiano per bene.
-Va bene... Vostra beatitudine, facciamo tre frati e che siano ben forniti e vi lascio godere del ragazzo...-
Ecco stipulato il patto. Entrano tre dei frati meglio forniti e la regina li usa.
Li usa fino a renderli inermi, usa i loro bastoni per farsi penetrare dappertutto e ripetutamente.
Ora non è ancora sazia ma si accontenta.
Ha il loro liquido, la loro sborra dappertutto... dentro e fuori, ne ha il gusto forte nella bocca, ha tutto di loro.
Li lecca persino fra le grosse e pelose natiche e tutto ciò mentre guarda il suo pupillo, il suo dolce e tenero pupillo che prima deve succhiare il nodoso arnese dell'Abate per poi mettersi a pecora e farsi prendere di forza fra le giovani natiche, nel suo tenero garofano ancora vergine.
Vede il ragazzo piangere violato dalla enorme verga, vede i suoi occhi rivolgersi a lei in una muta preghiera di aiuto, ma per poi vederlo trasformare, lo vede iniziare a godere della penetrazione feroce, vede l'Abate riempirlo e quando si toglie dal buco allargato vede una cascata di sperma tracimare.
Lo vede costretto a leccare la cappella ancora congestionata dal lungo strofinare e ancora bagnata di sperma.
Il ragazzo gode ad essere inculato?
Questo apre altre e nuove prospettive, lei ora è presa da tutti e tre i frati assieme e mentre gode immagina di far possedere il ragazzo dal suo stallone e il suo orgasmo diventa infinito!
Appena può si commiata dalla comunità di religiosi e li lascia ai loro giochi fra uomini, lei prosegue nella ricerca del Principe.
Non lo sanno ma stanno convergendo verso il palazzo della principessa.
Ancora non ci è dato di sapere quanto ci metteranno. Dipende da cosa e da chi incontreranno nel loro cammino.
Voi che dite?
Auspicate nuovi, eccitanti incontri oppure li vedete arrivare presto alla meta? La fine del viaggio?
Meno confusa la sua vicenda.
E' ora alle prese con quel grosso batacchio di carne dura che è la verga dell'Abate.
Un uomo vecchio si... ma vigoroso. Alto e diritto.
La regina è interessata a provarla quella verga, le ricorda tanto quella dello stallone che tiene in stalla, ma il sant'uomo nicchia e poi se ne esce con una proposta.
-Vostra Altezza mi perdoni, ma sono più propenso verso i miei simili che verso le vostre pur muliebri attrattive. Vi propongo uno scambio, due dei miei frati più aitanti e vi assicuro che sono forniti di nodosi bastoni di carne e voi mi cedete il ragazzo...-
La Regina tituba ma ha voglia di cazzi. Tanti e duri che la riempiano per bene.
-Va bene... Vostra beatitudine, facciamo tre frati e che siano ben forniti e vi lascio godere del ragazzo...-
Ecco stipulato il patto. Entrano tre dei frati meglio forniti e la regina li usa.
Li usa fino a renderli inermi, usa i loro bastoni per farsi penetrare dappertutto e ripetutamente.
Ora non è ancora sazia ma si accontenta.
Ha il loro liquido, la loro sborra dappertutto... dentro e fuori, ne ha il gusto forte nella bocca, ha tutto di loro.
Li lecca persino fra le grosse e pelose natiche e tutto ciò mentre guarda il suo pupillo, il suo dolce e tenero pupillo che prima deve succhiare il nodoso arnese dell'Abate per poi mettersi a pecora e farsi prendere di forza fra le giovani natiche, nel suo tenero garofano ancora vergine.
Vede il ragazzo piangere violato dalla enorme verga, vede i suoi occhi rivolgersi a lei in una muta preghiera di aiuto, ma per poi vederlo trasformare, lo vede iniziare a godere della penetrazione feroce, vede l'Abate riempirlo e quando si toglie dal buco allargato vede una cascata di sperma tracimare.
Lo vede costretto a leccare la cappella ancora congestionata dal lungo strofinare e ancora bagnata di sperma.
Il ragazzo gode ad essere inculato?
Questo apre altre e nuove prospettive, lei ora è presa da tutti e tre i frati assieme e mentre gode immagina di far possedere il ragazzo dal suo stallone e il suo orgasmo diventa infinito!
Appena può si commiata dalla comunità di religiosi e li lascia ai loro giochi fra uomini, lei prosegue nella ricerca del Principe.
Non lo sanno ma stanno convergendo verso il palazzo della principessa.
Ancora non ci è dato di sapere quanto ci metteranno. Dipende da cosa e da chi incontreranno nel loro cammino.
Voi che dite?
Auspicate nuovi, eccitanti incontri oppure li vedete arrivare presto alla meta? La fine del viaggio?
Ora... cari lettori, il viaggio avventuroso del Principe e di sua madre, l'augusta Regina, volge al termine.
Manca pochissimo per arrivare alla reggia della Principessa con la fica di traverso.
Ora le strade sono larghe e ben tenute.
La gente dimostra cordialità e manifesta un benessere altrove sconosciuto. I campi sono rigogliosi di messi, pronte per il raccolto.
Il primo ad arrivare al castello è il Principe, il suo corteo mostra evidenti segni di stanchezza.
Il più stralunato è Dago che ancora non ha smaltito la notte passata da solo in convento in balia delle suore scatenate. Più volte il Principe cerca di sapere cosa è poi veramente successo, ma alla domanda Dago prende a tremare e balbetta cose incomprensibili.
Dice del Cammino al Calvario, del suo cazzo costretto a sborrare sangue.
Dopo molti giorni infine racconta l'accaduto...
...le suore gli avevano dato una pozione amarissima da bere e dal momento che l'avevano costretto a trangugiarla, il suo cazzo era stato permanentemente duro.
Eretto, enorme.
Duro da fargli male, una vera mazza di ferro!
Una cosa incredibile!
Enormi vene in rilevo, la cappella grossa e paonazza, tesa e lucida.
Le suore lo avevano poi anche legato ad una croce stesa a terra, braccia allargate e gambe unite e a turno gli si erano stese sopra.
Una lo scopava di fica o di culo, un'altra gli si metteva seduta sulla faccia, altre ancora si strofinavano sulle sue braccia e sulle cosce.
Finito di scoparlo avevano preso a frustarlo.
Come arpie impazzite urlavano che doveva essere anche lui un martire, un martire che alla fine del suo supplizio sarebbe salito senza soste diritto in paradiso!
E doveva guardarle infoiate mentre si scopavano uno dopo l'altro i grossi pioli del Golgota.
Quelle che attendevano di iniziare prendevano sempre più confidenza con il suo di piolo.
Lo facevano sborrare e sborrare! Alla fine gli sembrava che gli si svuotasse il cervello!
Che il cervello si fosse trasformato in una pappetta liquida che gli usciva sotto forma di sborra!
L'avevano poi costretto a percorrere il Calvario!
Lo avevano preso in diverse e tenendolo bene avevano iniziato a metterlo a cavalcioni sul palo, lui... appena aveva sentito il primo duro arnese che spingeva per entrare nel suo culo stretto e rattrappito dalla paura... con le suore accese da santa libidine che lo spingevano... aveva urlato e urlato ma senza risultato.
Le sante donne infervorate dal sacro spirito religioso non cedevano e lo facevano passare da un palo al successivo senza sosta.
Alla settima od ottava stazione Dago si sentiva il culo aperto, sfasciato e come anestetizzato, e qui... approfittando di un attimo di disattenzione delle future sante, si era liberato ed era fuggito nudo dal convento, inseguito dalle monache.
Si era messo le gambe in spalla e le aveva seminate. Aveva preso i vestiti ad uno spaventapasseri e aveva raggiunto il suo Signore e padrone.
Finalmente si sentiva al sicuro.
Certo che dell'uomo che era prima del fatto non è rimasto nulla. Ora ha paura solo a sentirla nominare la fica. Succede che quasi alla fine del viaggio incontrano una timida pastorella che sta pascolando i suoi armenti. Il principe al suo solito vuole che lei mostri pienamente e volontariamente la sua fervida devozione e passa subito ai fatti mettendola a pecora.
Ora... dovete sapere... che questo succedeva abbastanza frequentemente nelle giornate del Principe, lui e Dago passavano le ore girovagando per le campagne e appena trovavano una contadinella o una pastorella le saltavano addosso. Di solito mentre Dago aspettava il turno si trastullava scopando le pecore o le capre del gregge.
Non disdegnava per nulla anche i robusti montoni cornuti che prendeva di forza.
Insomma non risparmiava niente e nessuno!
Ora?
Dopo la tragica notte in convento?
Nulla...!
Se ne sta in disparte intimorito e neanche quando il suo Signore lo chiama a sollazzarsi vuole intervenire.
Inaudito!
Dovete anche sapere... cari lettori, che con lui scappò dal convento delle monache anche un poderoso cane nero che faceva la guardia nel cortile, probabilmente stanco anch'esso delle continue sevizie sessuali delle religiose, approfittò dell'accaduto per prendere il largo.
Da allora fa parte del corteo, non si allontana mai più di un passo da Dago, è la sua ombra.
Ecco come il piccolo gruppo del Principe giunse a palazzo. Chiesero di essere ricevuti da Sua Grazia la Principessa ma prima il Principe ottenne di potersi sistemare, voleva figurare al meglio.
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