15
marzo.
Non so davvero quando potrò collegarmi. Forse
domani sera se ne avrò modo, ma intanto ti scrivo... ti manderò
tutto assieme e tu leggerai… (forse… mica sei costretta!)
Ho del tempo… non c’è corrente elettrica se
non quella di un generatore puzzolente e scorreggiante, né tanto
meno c’è copertura di internet! Scrivo fino a scaricare il netbook
poi vedrò, ti sono fischiate le orecchie?
Dio... se ho sparlato di te.
Mi è stato facile sai? Salito nella camionetta mi
hanno chiesto che cazzo stavo facendo... perché non arrivavo e io ho
risposto che stavo parlando con la mia puttana in Italia. Questo ha
generato la loro curiosità... e io l’ho soddisfatta.
Ora… quando leggerai questo… so già che ti
ecciterai, che la tua figa si bagnerà e che… probabile… ti
dovrai masturbare, dovrai metterti le dita in figa! (o scoparti
qualcuno? Lui? Un altro?)
Ho detto loro che sei una viziosa (?? Si… l’ho
fatto! Dovevo esagerare… no?). Una donna giovane e bella, hanno
voluto sapere di più, se ho foto. Ho detto che non ne ho dietro ma
che forse… tu farai loro il piacere di mandare la foto della tua
figa mentre ti masturbi. Loro la aspettano… ci sperano… vedi tu,
ti piacerebbe che si masturbassero per te, non è vero, puttana? Due
uomini con il cazzo duro che si masturbano, che si menano mentre
sbavano sulla tua foto.
Ho detto che sei ricca, sposata e che non ti basta
mai il cazzo. Che oltre a me… hai diversi uomini e che oltre a
questi cerchi qualche avventura occasionale.
Loro avevano il cazzo duro e lo avevo anch’io
mentre raccontavo. Solo che a me faceva male, fa male ogni contatto,
ho raccontato… esagerando… che tu ogni tanto fai un orgia con
diversi uomini e loro, Kurt e Emilio, ti chiamavano puttana…
“dio... che puttana…” così dicevano… “dio... che puttana
hai!”.
Quando ho detto che ti eri eccitata pensando a
loro che ti scopavano assieme, che ti sei masturbata mentre pensavi
di averli in figa e nel culo assieme e che poi hai chiamato il tuo
uomo a fotterti… beh… SONO ESPLOSI. Vogliono venire in Italia e
conoscerti…! Vogliono romperti la figa e il culo, ASSIEME…! Ho
dovuto promettere loro che glielo lascerò fare… se verranno, ma
sarà molto improbabile… ahah… delusa?
Che ne dici? E’ stato bravo il tuo porco? So che
ti sei masturbata davvero e per ore… (per ore? Puttana!)
Ho sempre il cazzo che mi fa male, non posso
scopare.
Sono a riposo… loro no, sono usciti a cercare
delle puttane, qui c’è la fabbrica sai? Ne sforna a getto continuo
e sono belle, giovani… e allegre.
Due giorni e torno un toro. Sai che faccio
intanto? Mi tocco il culo, ci metto dentro le dita… magari penso
che me lo fai tu.
Mi piace pensare queste cose.
Vado… ho da fare… appena posso ti dico ancora.
16
marzo.
Neanche
stasera posso collegarmi… abbiamo ancora parlato di te, hanno
voluto sapere tanti particolari fisici che naturalmente ho inventato.
Mica racconto di te veramente! Ho detto che hai la figa elastica e il
culo sempre stretto, difficile da violare. Kurt ha detto
ripetutamente che te lo sfonda, mi hanno chiesto perché non sono
geloso. Ho detto che sono uno dei tanti che ti scopano, che sei una
vera puttana. Questi… cara mia, ti legherebbero alla catena come
una cagna. Sono primitivi, hanno un senso del possesso elevato al
massimo. Non sono in grado di capire gente come noi.
Sai?
Ho voglia di scrivere, magari appena ritorno finisco il romanzo? Mah…
A
proposito il cazzo va meglio. Posso scappellarlo senza aver male.
Appena
torno ti scopo. Prima ancora di lei. Ho voglia di una figa bianca…
di poter scopare senza preservativo, ho voglia di leccare figa per
ore, leccare fica e buco di un culo di femmina.
Mi
chiedo che cazzo ci faccio qui. Mi sento stranamente fuori luogo e
ancora di più fuori tempo, come fossi un dinosauro ricomparso dal
passato… la verità è che è trascorso il mio tempo, sono vecchio
ormai per queste cose, inadatto anche fisicamente, mi manca la
prontezza di riflessi di una volta…
17
marzo. (mattina… sono le 7 qui)
Stanotte
era caldissimo… ho sudato anche l’anima. E’ piovuto e l’umidità
è altissima. E qui c’è concentrata tutta la popolazione
insettivora del mondo. La peggiore specie sono quei minuscoli esseri
che passano anche attraverso la zanzariera.
Ti
va che ti penso a tratti, puttana?
Hai
timore? Non sai se è la verità quando dico che uso il preservativo
quando scopo. Credo che da una parte ti eccita pensare che lo faccia
senza, che entro in queste fighe nere senza precauzioni, questo ti
eccita da morire, è qualcosa che ti attira verso il basso, verso
l’aberrazione. Sai che potrei prima metterlo il preservativo e poi
toglierlo? Se lo usassi con te che saresti tu stessa a levarmelo per
sentire la mia carne nuda dentro la tua.
NON
SBAGLIO VERO?
Io
ti conosco meglio di quanto ti conosci tu.
A
presto.
(questi
maiali non smettono di pensare a te. Cazzo… ma possibile che
riuscite, voi femmine, ad avere questo potere? Ho dovuto inventare
il tuo nome! Tanto non sanno altro, li lascio fantasticare. Li hai
fatti impazzire, ormai sei il loro sogno erotico, ti scopano in
continuazione… ah si… il mio cazzo sta meglio, solo una leggera
infiammazione… sai quel dolore che ti fa piacere provare? Si…
proprio quello.)
Devo andare.
18 marzo.
Mi rendo conto sempre più che
ha ragione Einstein, il tempo e lo spazio non sono eguali
dappertutto. Qui hanno valori diversi, come sono diversi i percorsi
della mente. Quello che mi fa incazzare è che… ora ho voglia di
casa e in Italia morirò di nostalgia per questi posti di merda…
La cosa è andata molto bene,
meglio del previsto e cerco un volo per rientrare in Italia fra tre o
quattro giorni, il tempo di tornare alla civiltà.
Voglio scopare… TE. Voglio i
tuoi gemiti e le tue urla. Voglio sentire il tuo corpo inarcarsi
mentre godi. Voglio tutto di te. Cervello, anima e corpo. Voglio
prendere il tuo culo… ancora e ancora.
Sei mia. Mia. Solo mia!
20 marzo. Ciudad Guayana .
Finalmente sulla via di
ritorno.
Che cazzo di città! Va bè…
ora capisci che baratteresti tutti i tuoi principi per l’aria
condizionata. Senza pensarci un attimo! Che meraviglia!
Che dovevo dirti?
Ah si… grazie delle foto. Le
ho mostrate loro.
Non era quello che volevi? Su…
concentrati su cosa hanno pensato, su da brava… toccati…
masturbati per me e per loro, FALLO!
Ti chiamano Angel-puta. Dicono
che hai un viso da angelo e l’animo di una puttana.
Avevano i cazzi duri… vuoi
sapere come sono loro, puttana? Va bene…
Quello di Kurt? Lui è una
bestia alta 1 e 90 e pesa 125 chili, il suo è grosso e corto,
coperto, lo stronzo ha come una fimosi e fa difficoltà a scoprire il
glande. E’ quello che vuoi nel culo, vero? Quanto godi a sentirtelo
spaccare?
Emilio è alto quanto me, più
snello e molto svelto. Come dici? Non te ne frega nulla e vuoi sapere
del cazzo? Va bene… molto bello, non proprio come il mio… ma ci
va vicino, ok?
Lui lo vuoi in figa? Si..
toccati dai… regalami un tuo orgasmo, solo mio dai… toccati,
strizza quel tuo clito, strofinalo, mettiti le dita in fica e fottiti
dai…
Uhmm… avrei potuto farli
masturbare lì, farli menare fino a sborrare sul pavimento di questa
stanza, sai? Avrei… o l’ho fatto?
Non so… non ricordo, tu che
dici? Voglio che ti resti il dubbio.
In questo gruppo sono il
maschio alfa. Io decido, non posso sminuire con cazzate la mia
posizione, ne va della mia sicurezza.
Cosa? Dovevo prendere in bocca
il cazzo di Emilio? Tu sei pazza!
Ma cosa arriva a pensare la
tua mente libidinosa? Sei proprio porca!
Non è possibile!
Ho la conferma del volo di
ritorno, parto mercoledì.
Ora ti lascio.
Vogliono andare in un locale,
una specie di palafitta sull’Orinoco o sul Caroni? Boh…! Dicono
che si mangia da dio e ci sono le migliori puttane del mondo…
Le migliori?
Dopo di te… forse.
3 commenti:
Caro Tibet ti mando un mio racconto, sono una autrice e tua ammiratrice. Puoi metterlo sul tuo blog?
Grazie.
La cagna e il suo padrone.
-Ti ricordi quando portasti a casa Leo, per fare quel favore al tuo amico?- gli chiese tra le labbra, mordendogliele.
-Umh. Si, certo che me lo ricordo...ma cosa c'entra adesso?- rispose mentre le strizzava forte la fica con la mano
-C'é una cosa che non sai...- disse, passando la sua mano dal suo petto al cazzo, restituendogli la palpata...
- avevo il ciclo.. Come oggi... E sai mi annusava sempre tra le gambe...o il culo.. Quel muso spingeva forte forte proprio sul clito... Come stai facendo tu adesso...-
-Si? E quindi?
-E quindi quella sera litigammo... E tu lavorasti fino a tardi... E lo sai che quando sono arrabbiata mi viene sempre una gran voglia...-
-Tu hai sempre una gran voglia...-
- Si lo so, ma ascolta...- lo fermò sistemandosi tra le sue gambe.. E iniziando a fargli una sega..
-Insomma ero in bagno, seduta sulla vasca e mi stavo toccando..
E desideravo così tanto essere leccata... Ero zuppa di umori e sangue... E immaginavo una lingua passare su tutta la fica.. Mmh quasi riuscivo a sentirla sul serio...-
-Vuoi che ti lecchi anche con il ciclo, è qui che vuoi andare a parare, troia?-
Lei approfittò di quell'interruzione per infilarsi tutto il cazzo in bocca... Quanto adorava fare pompini... Si sentiva potente, quando riusciva a far eccitare e impazzire un uomo... sentirsi desiderata, bramata in ogni modo per lei era una droga...
Lo succhiava avidamente e lui godeva nel scoparle la gola...
-Riuscivo ad immaginare così bene la scena che ho persino sentito un fiato sulla vagina... che mi ha mandato in estati... Quando ho riaperto gli occhi Leo era li... Il cane del tuo amico me la stava leccando...-
-Cosa!? E tu cosa hai fatto?-
-E io ero arrabbiata e arrapatissima... E... L'ho lasciato fare... Lappava, leccava e annusava e spingeva il muso... E io sono venuta... -
-Brutta troia, ti sei fatta leccare da un cane! Puttana che sei!!- Le bloccò la testa mentre lei aveva il cazzo in fondo alla gola. La sentiva dimenarsi perché stava perdendo fiato... Lui aveva il sangue negli occhi.
La cosa gli aveva fatto perdere il controllo.
Ma non era arrabbiato con lei per gelosia, no, lui non era geloso di queste cose. Lui avrebbe voluto godersi la scena.. E lei, che lo conosceva bene... che sapeva, gli aveva negato questa esperienza...
Le fece riprendere fiato.. E fece esplodere il suo piacere tutto sul viso arrossato e stravolto... Dai tratti dolci e provocanti allo stesso tempo..
-Cos'altro hai combinato quella sera, brutta vacca?-
-Niente mio adorato padrone, ho visto Leo col cazzo di fuori e mi sono un pò spaventata... Mi sono chiusa in camera e la mattina dopo lo hai riportato dal tuo amico...-
-Questa me la pagherai... Me la pagherai, carissima...-
Non la scopò per un mese intero...
Non la sfiorò, non la guardò...
Si faceva solo spompinare...
Lei era al limite, ma sapeva bene che la vera punizione sarebbe dovuta ancora arrivare...
E arrivò...
Una domenica mattina, una giornata piovosa, grigia...
Si sentí svegliare da un fiato affannato e ritmato sul culo...
-Finalmente hai deciso di scoparmi?- disse, mentre riapriva gli occhi...
-Io ancora no, ma lui sí!- una voce rauca, eccitata, ed impaziente le rispose dal lato del letto.
Lo sguardo perplesso ed incuriosito della ragazza lo fecero sorridere... E lei aveva riconosciuto QUEL sorriso... Aveva in mente qualcosa di perverso e lei era solo il suo burattino, il suo giocattolo...
La schiava al cospetto del suo padrone...
-Spogliati e posizionati come la cagna che sei!-
seconda parte
Lei sapeva perfettamente che era meglio non fare la sfacciata, come al suo solito, perché sarebbero stati guai seri... Eseguì l'ordine.
Alla sua mercé, aveva un corpo morbido, candido... Abbondava di forme e curve, era bella da toccare, buona da leccare e splendida da segnare.
Era già eccitata... Grondava di umori. Non sapeva cosa il suo padrone aveva progettato per lei, ma sapeva che era perverso, oltre i limiti.
E le piaceva da matti.
Si sentì afferrare i polsi, glieli fermò dietro la schiena con una corda... Facendola cadere in avanti, faccia sul cuscino.
-Cosa fai?-
-Vedrai cosa ti faccio troia che non sei altro! Ti lego anche le caviglie, vedi? Adesso non puoi scappare. Sei mia e a mia completa disposizione!-
La spiegazione si concluse con una sonora sculacciata sul culo:
-Questa è perché ti sei fatta leccare senza il mio permesso!-
Seconda sculacciata:
-Questa è perché me lo hai detto dopo mesi!!-
Terza sculacciata:
-Questa è perché ti è piaciuto-
Quarta sculacciata:
-Questa è perché non mi hai fatto guardare...-
-E Questo è perché non ti sei fatta montare!- seguì un rumore sordo, un colpo di frusta, e un grido di dolore misto a piacere...
Le mise la mano sulla pelle segnata, arrossata e bollente... Poi la passo sul solco anale.. lo sentì umido.. E infine strofinò l'intera mano sulla fica.
Era un lago...
-Che troia guarda come ti piace essere trattata da puttana! Lecca la mia mano piena dei tuoi umori!-
Quanto le piaceva assaggiare il suo stesso sapore... Era dolce e assuefacente...
Succhiava avida quella mano come se fosse un cazzo...
-Basta adesso, cagna!- si posizionò dietro di lei e iniziò ad annusarla... Il suo odore lo mandava in estasi... Aveva voglia di aprirle il culo... Ma doveva aspettare il suo turno...
Lei era in uno stato di sovreccitazione... Il suo cervello non ragionava più, pensava solo che voleva essere scopata... Da chi e come poco le importava...
Ma ad un solo suo tocco lei già tremava...
Ad un tratto si sentì leccare... Una lingua grossa e larga... Non era il suo padrone... Era il cane...
-Ma guarda che rizza cazzi che sei, il cane sta arrapatissimo... -
Il cane iniziò a mettersi sopra quella ragazza letteralmente in calore...
Quell'enorme bestia si aggrappava con le zampe alla sua schiena, ferendola, graffiandola...
E iniziò a spingerle il cazzo dentro...
3. parte
Quel cazzo grosso faceva quasi fatica ad entrarle nella fica, ma il cane spingeva sempre più forte e lei assecondava ogni colpo.
Lo incitava a scoparla anche con le parole, come se quell'animale potesse capire...
-Oh dio, sii! Scopami. Più forte... Si ancora...-
Nel frattempo lui che si stava godendo la scena, seduto con in cazzo in mano decise di intervenire..
#Se foste stati in quella stanza avreste sentito gli ululati del cane, le grida della cagna e le urla animalesche del padrone... In una sinfonia altamente erotica e perversa...#
-Tu non devi godere brutta bagascia traditrice, zitta! Sta zitta!- le disse tirandole i capelli e infilandogli tutto il cazzo e le palle in gola...
Lei sbavava e mugolava, quanto le piaceva sentirsi piena... In un attimo lui tolse il cazzo da quella da puttana, le prese il viso con una mano e le sputò in bocca... In viso, sulle tette...
Le morse il collo e lei iniziò a tremare...
Lui era al limite, vederla ridotta così, il cane che la montava, l'odore di sesso, di sangue di perversione gli fece perdere il controllo... Sborrò pure l'anima!
E lei? Lei bevve tutto...
Il cane sfinito le riempì la fica... E si accucciò.
Lei aveva il volto stravolto, il corpo segnato dalle corde, dai graffi, dagli schiaffi e dalla frustata, era sfinita... La fica le pulsava impazzita.
Tanto stava godendo che stava persino pisciando... E lui adorava sentirla pisciare...
Si eccitò ancora e prese il posto del cane...
-Guarda che mi fai!-
Riprese a scoparsela tra la sborra del cane, il sangue e la sua piscia...
Le prese anche il culo, glielo aprì oscenamente...
-Fammi inculare anche da lui-
Sonora sculacciata con entrambe le mani sul culo!
-Ma lo vedi che sei troia allora?-
fece tornare il cane e lo guidò nel montarla nel culo.
Lei urlava... Tremava...
Il cane venne di nuovo, lasciando posto a lui.
Continuò a godere di lei finché non ebbe un potentissimo orgasmo. Di quelli che ti prendono il cervello.
Le pisciò dentro il culo aperto...
Erano esausti, sfiniti, sporchi, e felici.
La liberò...
Le guardò attentamente e con orgoglio tutti i segni che le aveva lasciato...
-Bravissima troietta... Vieni qui che ti pulisco... -
Si posizionò tra le gambe di lei e le ripulì con la lingua ogni goccia di perversione...
-Padrone?-
- umh...Si?-
-Ricordi quando hai portato Leo a casa?-
-.....Si.....- disse, quasi scocciato
-Non mi ha mai leccato la fica... Ma il mio piano ha funzionato alla perfezione-
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