venerdì 6 aprile 2018

IL CACCIATORE DI FANTASMI - LA CASA DELL'IMPICCATO. 4° Ep.



Non vedo l’ora di leggere quel plico di fogli.
Ma questo fantasma è affetto da grafomania? Devo proprio vederle tutte? Ha l’indole di uno scrittore mi sa. Sta ancora scrivendo.
La mia gentile socia è ora distesa sul divano e si accarezza pigramente.
Si accorge che la sto guardando e mormora…
-Io… non ne ho abbastanza… e ti aspetto. Vedi di sbrigarti un po’ con sto fantasma! Ora vado a cercarmi qualcosa da usare nel frattempo…-
Si alza e si dirige verso la cucina.
L’ectoplasma grafomane? Ha scritto un duecento pagine, credo. Ma ora scrive più lentamente. Spero che abbia finito.
Lei torna e si ridistende, ha in mano una bottiglietta di Coca Cola. Di quelle che ancora usano le persone trendy, quelle vintage. Insomma le vecchie bottigliette di vetro per intenderci.
L’accarezza con intenzione…
-Guarda che ho trovato… non è bella grossa come il tuo? Ora mi ci scopo…-
Si scopre e prende a passarsela lungo il solco, ora la spinge, ora si sta allargando… e io non stacco più gli occhi da lei. E mentre vedo la bottiglietta scomparire mi eccito. Mi va a sangue, questa! Mi vedo metterglielo nel culo proprio mentre ha la bottiglietta davanti! Aprirla anche dietro!
Il fantasma sceglie sempre i momenti meno opportuni per manifestarsi! Ora… stacca la matita dall'ultimo foglio. La tiene come per indicarmi qualcosa. Gli do la mia attenzione a fatica. Lui mi richiama con un rumore strano, come un sibilo incazzoso!
Poi… la matita prende a muoversi. Lascia la stanza, si ferma sulla soglia e aspetta che la raggiungo poi riprende il movimento. Percorre un corridoio. Una stanza, raggiunge una parete e qui traccia una grossa X. Quindi cade a terra e intuisco che il fantasma se n’è andato per gli affari suoi.
Torno e l’aiuto con la bottiglietta.
E’ un bel fare… vederla entrare tutta. La vagina perdere la sua forma naturale e le labbra tirarsi all'inverosimile! Credo di sapere cosa vuole. Vuole essere sfasciata, sentirsi troia! E… l’accontento. Spingo come un dannato! Forte e veloce e la sento godere. Non dimentico di mettere due dita nel suo buchino fra le natiche né di morderle i capezzoli per farle davvero male!
Quindi lei in ginocchio, testa a terra. Una mano fra le cosce a tenersi dentro la bottiglietta e da dietro… io che glielo spingo a fatica nel culo! E’ difficile con un affare di quelle dimensioni nella vagina, che credete? Difficile trovare posto agevolmente. Ci si riesce, basta solo un po’ di pazienza e determinazione. La tengo forte per i fianchi mentre ci provo. Dentro che sono, mentre sto vangando a forza il suo bel culo, la tengo per i capelli come fossero redini di una cavalla.
No! Non mi basta… ho a portata di mano la cinta dei miei pantaloni e la prendo. La passo intorno al suo viso, la costringo a tenerla in bocca e la uso davvero come redini.
Glielo dico… urlo…
-Ma… quanto vuoi essere troia? Io non conosco limiti… lo sai?-
Riesce a farfugliare con la cinta in bocca che le tormenta le labbra…
-Mmmmmhhh… taanntoo! Taaanntooo TROOOIA! Taanntooo!-
La cosa è violenta. Sento sbattere lo scroto contro la mano che tiene dentro la bottiglietta, ho voglia e bisogno di un orgasmo selvaggio. Di godere come un animale!
Dovrò lasciare un messaggio di ringraziamento al fantasma! Come me l’ha cambiata l’architetta! Da snob altezzosa a puttana senza limiti!
Finisce? Si… stravolti! Sudati e ansanti e se lei ha male al culo in proporzione a quanto ho male io al cazzo, accidenti se deve soffrire! Sbaglio? Con le donne non si sa mai.
Finisce? Si, ma con una finezza che non mi faccio mancare.
Vado a prendere una bottiglietta ulteriore, noooo… ma siete incredibilmente ingorde! Non per infilargliela da qualche parte, gliela faccio bere.
-Bevi…-
-Non ho sete…-
-Devi…-
-Perché devo?-
-Voglio che mi pisci in bocca… mi appoggi la figa alla bocca e pisci…-
-Maaa… seiiii… un depravatoooo! Un porcoooo…! Mmmmmhhh… si che te lo faccio! E… tu lo farai me? Mi piscerai addosso? Dappertutto…?-
Lo facciamo sul grande tappeto art noveau. Beh… è davvero una schifezza e una pisciata non può peggiorare il suo aspetto. Lei… un piccolo rimorso lo ha. Glielo ha fatto pagare un’enormità, ma poi? Poi ride mentre ci si libera sopra. Mi piscia addosso con gusto. Fatto questo spera in un’altra botta di cazzo, ma sono davvero esausto e le propongo di andare al forno a prendere i primi croissant freschi e al bar del mercato della frutta verdura per un cappuccino.
Ci salutiamo lì.
-Potresti venire a dormire da me…-
-Lavoro io! Devo leggere tutto il romanzo che ha scritto il nostro fantasma…-
-Mi chiami? Appena sai qualcosa…?-
-Certo…-
Alza il viso per esser baciata. Nooo… no! Non se ne parla. Fa il faccino deluso.

Eddai… non sono tipo da bacetti.

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