sabato 7 aprile 2018

IL CACCIATORE DI FANTASMI - LA CASA DELL'IMPICCATO. 6° Ep.


-Non voglio assolutamente dormire da sola stanotte! No, no…! Dormo qui… tu sei responsabile per me! Guarda in cosa mi hai coinvolta!-
-Smettila! Vestiti che usciamo. Ho una fame che non ci vedo e in casa non ho nulla. Andiamo… ti va cucina thailandese?-
Obbedisce mentre brontola…
-Lui ordina, DICE: smettila! Zitta! Vestiti! Usciamo! Cucina thai! Che razza d’uomo sei? Sei un mostro! Non sono la tua burattina!-
Poi davanti ad un tavolo ingombro da innumorevoli piatti parliamo. Dio! Se mangia! Dove mette quello che ingurgita? Spazza via… ehmm… spazziamo via: Som Tum, Padtai, Khao mon Khai, Krapao Tomkahkai, Tom yum kung. Tutto annaffiato da caraffe di vino di riso thai, il sahto. Le thailandesine del locale ci servono veloci e sollecite.
Lei… solleva il viso dal piatto…
-Ti conoscono qui… eh…? Magari te le sei scopate queste troiette sorridenti! Porco!-
-La smetti? Parliamo di lavoro, domani andiamo a comperarci… tute da lavoro, caschi protettivi, occhiali e mascherine antipolvere, calzature, guanti. Tu procuri di farti consegnare il demolitore, un generatore di corrente e una lampada alogena… ahhh… anche un paio di badili e un piccone… che ridi?-
-Ahahah… penso alla faccia di… della mia amica quando vedrà tutto quel casino! E’ una precisina lei!-
-Ecco! Dimenticavo… teli protettivi per i mobili e cartoni per le macerie… e una fotocamera per riprendere quello che troviamo dentro il loculo…-
-Ma cosa ha poi scritto il fantasma sadico? Su tutti quei fogli…!-
-Un notaio proprio! Ha elencato ogni cosa. Persino i nomi delle sue vittime, date e tutto. Un prolisso del cazzo!-
-Siamo sicuri che poi sparisce?-
-Direi di si. Al novantanove per cento. Di solito sono di parola… ma…-
-Ma…?-
-Capita sempre il fantasma figlio di puttana ma questo non mi sembra così…-
-Mmmmmhh… mi hai accennato al tuo fantasma… raccontami…-
-Quello? Non lo voglio proprio eliminare! Mi è simpatico! E’ un porco della madonna!-
-Che fa…?-
-A volte ci torno in quella casa, dormo nella stessa stanza che usavo da bambino… lui viene e mi fa un pompino davvero fantastico! Sento proprio la sua bocca, sai? E con le sue dita mi tormenta dietro… il culo. Ah… che porco è!-
-Mmmmmhhh…! Mi eccita tantissimo! Mi hai promesso di portarmici! Lo ricordi, si?-
-Appena finita sta cosa ci andiamo… promesso…-
-Dammi la mano…-
Mi prende e se la tira fra le cosce. Oggi ha una gonna, lì è bollente. Mi scotta le dita…
-Che mi fai di porco, stasera? Io… voglio leccarti il culo fino a consumarmi la lingua. Dai… strofinami… fammi godere qui…-
-Voglio sfasciarti la figa appena torniamo a casa. Fartela come una caverna… ti ci metterò dentro la mano… intera!-
-Mmmmmhhh… mi fai sentire troia! E’ una sensazione nuova e mi piace!-
Ci siamo venuti a piedi al ristorante e al ritorno? La spingo contro il muro in un vicolo che sa di piscio vecchio, le alzo una gamba, poi ambedue e la penetro. Forte, violento, colpi a fondo. Due minuti e le vengo dentro. Un raptus di follia, il nostro!
A casa mia, ora non le da fastidio il disordine, continuiamo. Le strappo i vestiti, la stendo sul letto di schiena e le lecco la figa mentre uso tutte e due le mani. E’ bagnata come una fontana, è il momento. Inizio a penetrarla con le dita, due, tre, tutte… provo a spingere, a fatica mi riceve, ora la mano è dentro oltre le nocche…
-NON GIRARLA!! No nooo…! Mi stai spaccando… porco! Dai… ancora dai…!-
Spingo frenetico, voglio unire le dita al palmo, lasciare dentro la mano a pugno! Deve sentirsi demolita. Spingo ancora… lei urla e si divincola! Ora inarcata chiede di essere risparmiata. Eh… no! Il gioco lo conduco io! Tu lo subisci! La mano è dentro fino al polso! Ora prendo a pistonarla. Forte… le sue urla non mi fermano.
Non basta.
Il mio letto ha dei pomelli di legno lucido belli grossi… uhmmm… prima di dormire… lei ci s’impala… con molto piacere!
Il giorno successivo è impegnativo. Trasportiamo tutto alla casa e attendiamo che portino demolitore e generatore. Diventa sera ora che siamo pronti. Ci spogliamo, mettiamo le tute, metto in funzione il generatore e iniziamo. La parete non è costruita in sassi come i muri perimetrali, ma in mattoni. Il lavoro non è poi così difficile. Il buco diventa sempre più ampio. Diamo un’occhiata dentro con la lampada. Ossa sparse. Cumuli di polvere. Stracci.
-Guarda… non c’è nulla di più che qualche osso… -
Allargo il vano fino a poterci entrare, è vero che è notte fonda ormai ma la casa è isolata e nessuno può sentire il nostro fracasso! Spengo il generatore. Ora è il momento di entrare. Prendo la lampada alogena ed entro, lei mi segue tenendosi a me. Appena dentro, non abbiamo il tempo di girare lo sguardo che… un qualche cosa, una massa solida le rovina addosso! Qualcosa che era appesa sul soffito di lato all’apertura! Lei urla… urla… e scappa! Esco anch’io ma non prima di aver guardato di cosa si tratta.
Una mummia! La mummia di Jeronimus Gregorius Pallaus!
E’ la sua mummia, ora in via di disfacimento!
Ci metto tempo a farle vincere il suo ribrezzo, un po’ di convinzione e una bella dose di cognac. Alla fine rientra e osserva la mummia con curiosità. La cosa è pressoche irriconoscibile poi, verosimilmente, il vano è stato definitivamente murato e la completa assenza d’umidità ha permesso la conservazione.
Usciamo… sentiamo la necessità di fare urgentemente una doccia, usiamo il bel bagno padronale dell’amica.
-Mi sa che non sono normale… sta cosa del fantasma e tutto quanto mi succede mi sta cambiando… scopro un’altra me stessa. Ma… perché non sapevo che avevo bisogno d’emozioni forti…? Tornerò mai ad essere quella di prima?-
Le sto passando le mani sul corpo. La lavo. Dolcemente, le lavo i capelli.
-Mmmmmhh… è normale essere eccitata, ora? Dopo aver provato uno spavento terribile con quella mostruosità di mummia? Da quando sono con te… sono perennemente eccitata! Non so fare un pensiero corretto, ho solo voglia di godere!-
-Lo facciamo lì… dalla mummia… su vieni…-
-Noooooooo! Tu sei pazzo. Non ci vengo la dentro…-
-Lo facciamo invece… e lo faremo anche al cimitero… dove seppelliremo quelle ossa…-
Ci andiamo così. Nudi, bagnati, scalzi. La tiro vincendo la sua resistenza. Superiamo l’entrata del loculo. Dentro… la costringo ad appoggiare le mani alla parete e la prendo. Senza indugio. Dentro a fondo per scoparla da animale. Io so che è la strana atmosfera che si vive in questa casa ad averci trasformato. Siamo in preda alla libidine più assurda. Io per primo. Ho voglia di cose straordinarie. Come scopare qui, ma… attenti, è un modo per vincere la morte.
Dopo torniamo in doccia. Quindi ci vestiamo e ce ne andiamo. Siamo affamati. Sceglie lei… un ristorante carino carino, tutto specchi e tende di chiffon, lo conosco. Dico di no e andiamo in un ristorante turco, causando le sue proteste.
-Eccolo! Al solito! Mi chiede dove voglio andare? Ma grazieee! Un vero gentiluomo! Poi? Io esprimo il mio desiderio. A lui non ne potrebbe fregare di meno e andiamo dai turchi! Ma perché me lo chiede… allora? Fanculo!-
Donne! Non capiscono nulla della vita pratica, Il turco è aperto fino alle tre. Il suo localino? Magari è già chiuso. Poi si rassegna davanti alla tavola imbandita.
Spazzoliamo via tutto… Insalata turca, Spigola in salsa bianca, Zucchine ripiene di carne, Zuppa di pollo al limone, Pilav ai pistacchi, Albicocche ripiene di crema. Tutto annaffiato abbondantemente da diverse bottiglie di 2010 Turabdin Suryani Sarabi, un Anatolyan rosso con l'Ultima Cena sull'etichetta. Ci servono carine e disponibili le figlie di Moustafà il cuoco/padrone e anche questo non le va…
-Anche qui ti conoscono! Magari hai scopato anche queste, porco! Non mi piacciono, sono uomini senza baffi.-
Devio il discorso su quanto dovremo fare l’indomani.
-Domani giorno di ricerche. Dobbiamo trovare un cimitero fuori mano. Uno adatto a seppellire le ossa e la mummia. Poi… ci andremo di notte…-
-Di notte? Perché? Io non ci vengo… ho troppa paura!-
-Di notte certo! Non possiamo correre il rischio di essere visti. Ragiona! Che paura hai? Al cimitero ci stanno i morti.-
-Andiamo a casa? Mi sono innamorata dei pomelli del tuo letto… mi ci voglio scopare ancora…-
-Questo caso mi ha dato delle certezze dal lato professionale. Sai la scopata nel loculo? Dimostra una mia teoria. Vale a dire che i fantasmi non si manifestano dove ci sono le loro spoglie mortali! E’ un gran passo avanti per la fantasmologia!-
-Cooosa? Vuoi dirmi che mi hai costretto in quel loculo, che mi hai scopato per dimostrare una tua teoria del cazzo? Dioooo! Io ODIO quest’uomo! Vedevo muoversi quella maledetta mummia mentre mi sbattevi contro il muro!-
-E… su! Tu stessa hai detto che è stata una scopata “TERRIFICANTE”-
-Ecco il termine esatto! TERRIFICANTE! E dopo… i tuoi baci in doccia cosa erano? Le tue parole? Altro esperimento…?-
-Non proprio… immaginavo che il fantasma non sarebbe intervenuto. Volevo una controprova…-
-Ma fra milioni, miliardi d’uomini proprio di questo devo innamorarmi? Io ho quancosa che non va! Devo farmi analizzare…!-

Comunque le passa presto e a casa, non solo usa a lungo i pomelli fino al rischio concreto di consumarli, ma finalmente realizza di potermi leccare il culo a lungo mentre mi masturba violenta. Nel mentre racconta dell’orgasmo provato nel loculo, racconta che stava sopra alla mummia ed è convinta, sbagliando le dico, che mentre godeva questa la guardava, le sembrava che si muovesse e ripete che il termine per definire il suo orgasmo… è… terrificante! Poi con noncuranza chiede se ho guardato se la mummia era nuda o indossava ancora delle vesti. No… dico. Dovevo? E’ curiosa, si… dovevo.

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