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Alla
Principessa Elisabetta...
Cara
sorella minore,
ho
letto con apprensione la tua ultima missiva e mi duole sapere dei
tuoi problemi, il fatto che non ti sia ancora possibile dare eredi al
tuo augusto consorte non è un problema da poco.
Distruggerai
questa mia subito dopo averla letta, vero? Ci conto.
Il
fatto è che i nostri nobili mariti non sono molto forti di lombi,
credimi... il problema è loro e non nostro. Non sono portati per il
sesso, lo affrontano con fastidio.
Ma...
abbiamo il rimedio.
Ti
fidi della tua sorella maggiore?
Come
pensi che abbia potuto avere tre figli bellissimi e forti come quelli
che ho avuto? E... in cinque anni?
C'è
un segreto che ti svelerò se verrai a trovarmi. E probabilmente
riusciremo a risolvere i tuoi problemi dinastici.
Te
ne accenno solo...
Qui...
non distante, c'è un monastero famoso che fa miracoli. E' dedicato a
Sant'Antonio che, come sai, è il protettore della procreazione.
E'
retto da un sant'uomo, l'abate Cristoforo. E altrettanto santi sono i
frati che ci vivono.
Verrai
con il tuo augusto marito.
E'
necessario affinché avvenga il miracoloso accadimento.
Vieni
presto, mia dolcissima sorellina.
Tua
sorella maggiore... Claudia.
Alla
principessa Claudia...
Carissima
sorella Claudia,
ho
letto con crescente felicità la tua lettera, che ho provveduto a
distruggere.
Concordo...
che dipenda dai nostri mariti e che tu abbia avuto l'aiuto miracoloso
del Beatissimo Santo protettore è un fatto che mi riempie di
speranza.
Mi
metto fiduciosa nelle tue dolcissime mani che bacio riverente.
Sarò
da te per metà del mese entrante. Il marito ha cercato mille
questioni e scuse ma alla fine si è convinto e mi accompagnerà. La
mancanza di eredi preoccupa anche lui.
Ti
abbraccio e bacio con tutto il mio caloroso affetto.
Tua
sorella Elisabetta.
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-Oh...
mia cara Elisabetta!
-Che
piacere riabbracciarti, sei il mio tesoro... tu! Sei bellissima, mia
cara, anche se vedo quella brutta ombra di mestizia nei tuoi bei
occhi, ma vedrai che risolviamo tutto. Ora lasciami salutare il tuo
augusto marito, quello che ti devo rivelare è assolutamente
confidenziale, né lui... tuo marito, né il mio, dovranno mai sapere
nulla! Me lo prometti?
-Nessuno
oltre noi due... mia adorata sorella! Quanto mi sei mancata! Lo sai
quanto la tua sola presenza mi sia di sollievo. Ti prometto ogni
cosa.
-Riposatevi...
e poi chiedi a tuo marito il permesso di raggiungermi nella mia
stanza, saremo tu e io, sole. Potremo parlare. Dammi un bacio e vai.
Quando
Elisabetta entra nella stanza della sorella, questa è nel letto e le
dice di chiudere la porta a chiave e poi... alzando le coltri e
mostrando di essere nuda, la invita a spogliarsi e a raggiungerla.
Elisabetta
si leva rapidamente i vestiti e si mostra, è davvero bella! Il
corpo aggraziato con due tette sode e consistenti e la curva sinuosa
delle anche, raggiunge la sorella nel letto, l'abbraccia.
Le
due sorelle si baciano. Lungamente, si stringono, si accarezzano.
Claudia
fra un bacio e l'altro mormora...
-Mia
deliziosa sorellina, mia amante... vuoi che ti dia sollievo? Parliamo
dopo...
La
risposta di Elisabetta è il suo abbandono.
Claudia
mentre continua a baciarla, a morderle le labbra, con la mano
raggiunge il suo inguine, l'accarezza... passa le dita sul pelo
morbido che circonda la vagina, preme sul solco e lo apre. Sente il
caldo umidore, sente la voglia assoluta di godere e la stimola.
Stringe forte il clitoride sensibile, lo preme, lo sposta da una
parte e dall'altra! Elisabetta si è abbandonata sotto i baci ardenti
della sorella e il sapiente tocco della sua mano. Pochi attimi e
gode! Si inarca e geme! Urlerebbe anche se la sorella non le
chiudesse la bocca con la propria.
Ma
è solo il primo orgasmo. La bocca di Claudia ora discende bramosa
lungo il suo corpo, le bacia la gola, le spalle e si ferma sul seno,
sulle due tette gonfie e morbide, succhia e morde forte i capezzoli,
con la mano continua a toccare la sorella fra le cosce, ora le dita
spingono dentro a fondo, spingono e strofinano sulle pareti lisce e
calde, l'umore denso e vischioso le copre le dita. Le fa uscire...
tornano brevemente sul clito, accarezzano il bel fiore che dimora fra
le tonde e lisce natiche, torna a penetrare forte, strofina... pompa
e ottiene il secondo orgasmo della sorella. La bocca scende ancora,
bacia l'ombelico, raggiunge il pube, sente il pelo serico, bacia la
vagina della sorella.
Ci
incolla la bocca in un lungo bacio appassionato, morde le labbra
gonfie, lecca l'umore che esce copioso, spinge la lingua come se la
volesse penetrare e infine... si dedica al clitoride, un lucido e
consistente piccolo glande. La sua lingua passa e ripassa, usa la
punta per farla impazzire. Ma non solo, lo morde il clito sensibile,
lo tiene fra i denti e tira. Ottiene il terzo orgasmo, forte...
prolungato!
Poi...
sono avvinte in un abbraccio nel quale si danno piacere a vicenda,
con le dita e la bocca, si penetrano... si strofinano le vagine una
contro l'altra! Si leccano.
E...
fra un orgasmo e il successivo, hanno modo di dirsi quanto si sono
mancate, che manca loro questo tipo di piacere, il piacere che si
davano negli anni della loro adolescenza, prima di essere assegnate
in sposa ai rispettivi mariti.
Infine...
esauste, soddisfatto il loro bisogno di godere, riportate al presente
e avuta conferma della loro passione reciproca, parlano. Abbracciate,
le bocche vicine...
Claudia
le dice...
-Ascoltami
bene... sorellina adorata, mio amore. Non crederai che sia stato mio
marito a mettermi incinta tre volte negli ultimi cinque anni, vero?
Ma se... non mi raggiunge mai in questo letto e quando lo fa,
lasciami parlare sinceramente e crudamente, il suo pene, ma si
diciamolo... il suo cazzo neanche tira. Cerca di ficcarmelo dentro,
ma il più delle volte viene prima di penetrarmi e versa il suo seme
fuori dalla mia figa! Capisci? Non potrebbe mai mettermi incinta
un amante così debosciato...
Viene
interrotta dalla sorella che...
-Capita
lo stesso anche a me! Non solo non riesce a penetrarmi ma mai ho
goduto, non sa cosa sia un preliminare, il toccare e tanto meno il
baciarmi fra le cosce. Continua... anima mia...
-Sono
rimasta gravida grazie all'ausilio miracoloso del Santo... avevo
sentito di questi interventi prodigiosi e ho convinto mio marito a
farmi provare. Il monastero o Santuario di Sant'Antonio ha un
padiglione proprio per queste cose, riservato per le ospiti illustri,
bisogna starci dentro una notte, sole, non ci sono finestre né altre
porte oltre a quella di entrata. E' d'obbligo che sia il marito a
chiudere la porta a chiave e che la custodisca, ma non solo... deve
mettere un suo sigillo sul battente, un nastro di carta con il suo
nome.
-E
il santo... ha fatto il miracolo?
-Il
santo è stato aiutato... ascoltami bene, sorellina, ero lì in
preghiera e ad un tratto ho sentito una presenza, delle mani che mi
toccavano, che passavano voraci sul mio corpo e ho sentito una grossa
e dura verga che mi cercava e ho capito che dovevo sottopormi a
quell'atto. Che era l'intervento del divino. Ho goduto tantissimo... sotto l'opera maschia e volitiva di quella verga dura
di carne. Insomma... mi ha preso più volte e più volte ha riempito
la mia figa di seme. Poi... è sparito. Ma... mentre ero sul letto
a ripensare al miracolo, ero ancora languida dal godimento e mi
toccavo, ho sentito nuovamente una presenza e nuovamente una verga
dura mi ha preso, ma diversa... non era quella di prima, ma
altrettanto valida! Questo non mi ha preso solo dal davanti ma mi ha
costretta chinata e mi ha penetrato da dietro, sbatteva i suoi lombi
contro le mie natiche, il rumore mi riempiva la mente di una santa
libidine. Anche questo durò tanto, venne tre volte e io ero piena
di lui e del precedente. E... sorellina... non saprei dirti quante
volte avevo goduto! Mi sembrava un godimento continuo! Senza
interruzione. Anche questo ultimo mi lasciò, ero sfinita... ma mai
avevo goduto così! Non conoscevo davvero il piacere che può darti
un uomo ben fornito. Un... cazzo solido come un ramo di quercia!
Stavo
per addormentarmi... quando si ripropose una altra presenza, diversa
dalle precedenti, una altra verga. Dura e larga! Dio... sorellina che
larga, quando mi entrò dentro mi sentii lacerare ma il piacere era
immenso!
-Oh...
mi fai morire con il tuo narrare, non posso fare a mano di
toccarmi...
-Ti
tocco io... tu godimi sulle dita... mia adorata, fammi continuare,
ebbene... qualcosa iniziavo a supporre, chi erano queste presenze?
Mentre questo ultimo mi era sopra... e mi montava e mi faceva godere,
gli accarezzai la testa e scoprii il segreto dei miracoli. Stavo
accarezzando la tonsura di un frate! Chi mi stava sopra e mi dava
piacere e prendeva piacere da me era un religioso del monastero!
Oh... aspettai che finisse, una, due e tre volte... presi il suo seme
nella mia vagina. Avevo la figa piena della loro libidine. Ora sapevo
il perché delle gravidanze miracolose.
-Loro...
i frati! Oh... le loro verghe dure... mi fai godere di continuo...
sorella!
-Accesi
il lume e lo misi difronte all'evidenza, era un vero Adone,
miracolosamente fornito, mi dovette confessare che esisteva un
cunicolo segreto che partiva dal corpo principale del monastero e
arrivava lì e che c'era una entrata nascosta e ignota a tutti. Che
la cosa veniva organizzata dall'Abate. Per quella notte fu tutto...
avevo avuto lo sperma di tre uomini diverse e per ben... nove volte
mi avevano riempita. Ma... sapevo bene che non era sicuro che
l'impresa di restare incinta fosse stata risolta. Vero... ero nel mio
periodo fertile ma era necessario ripetere la cosa.
La
mattina seguente il mio sposo aprì la porta, vide il suo sigillo
intatto e mi chiese notizie. Gli risposi... abbassando verginalmente
gli occhi che lui doveva far l'amore con me per rendere tutto
possibile. Lo fece al suo solito modo... sborrando maldestramente sul
mio solco gonfio degli amplessi notturni, lui...? Neanche badò al
mio gonfiore. Lo convinsi a concedere una munifica offerta
all'Abate. E gli dissi anche che avrei dovuto ripetere la cosa, la
mia opera di adorazione al santo, per diverse notti per essere sicura
del santo risultato. Prendemmo quindi alloggio nel monastero
nell'appartamento del vescovo, come sempre vuoto. Durante il giorno
riposai, non mancai di pretendere da mio marito le sue prestazioni,
cosa che mi concesse a mala voglia. Durante il pranzo con l'Abate,
gli feci capire che sapevo tutto e che se voleva continuare doveva
giocare al mio gioco. Mi accorsi che quell'uomo maturo ma ancora
vigoroso era quello che mi aveva preso per primo. Gli dissi... che la
notte successiva ne volevo due alla volta di frati. Lui compreso...
doveva venire con quello con quel cazzo enorme!
-Sorella
mia... mi stai facendo morire di voglia. Quindi... è questo che hai
in testa per me? Anch'io avrò tutte quelle verghe dure? La loro
sborra nella mia figa! Mi renderanno senz'altro pregna!
-Si...
amore mio. Ma... la prima volta e per le notti successive sarò con
te per evitarti traumi, prenderemo alloggio al monastero e parlerò
con L'Abate... voglio per te i migliori stalloni! I cazzi più
robusti. Ma ricorda... che dovrai anche farti riempire da tuo marito per evitare sospetti. Domani stesso... io e mio marito prospetteremo
al tuo l'intervento miracoloso del santo. Non avrà nessun sospetto
quando vedrà la stanza del miracolo e metterà il suo sigillo alla
porta!
-Ne
voglio anch'io... due! Di frati, assieme... oh sorellina! Mi sto
sciogliendo, baciami... fammi godere...
-Così...
amore mio? Con la mia lingua?
-Oh...
si...
-Uhm...
non ti ho detto una cosa. Le notti seguenti... cinque per la
precisione... i frati furono diversi. Tutti legati dal segreto di
obbedienza della loro regola, sai? Prima due... poi anche tre
assieme. E mi presero anche nel mio pertugio posteriore, insomma mi
incularono. Ho avuto la loro sborra dappertutto, bocca... figa e
culo.
-Oh...
tu... mi fai morire. Lo faranno anche a me?
-Si...
se vorrai, si. Sarò con te. Voglio vedere che ti inizino bene al
godimento anale. E sai? Li prenderai qui... in questo tuo buchino,
dove ora ho il dito... ti piacerà?
-Oh...
si... continua, spingilo a fondo e leccami, leccami fino a
consumarmi...
-Ci
vado spesso al monastero. Dico a mio marito che è per ringraziare il
santo della grazia ricevuta, ci vado ogni mese. Credo che comunque
resterò gravida ancora e ci vado anche da incinta, si... con il
pancione anche. Almeno fino al settimo mese, evito solo che mi pesino
addosso, i più... li prendo nel culo.
-Che
piacere mi dai! Mi assisterai in tutte queste cose? Sarai con me?
Sempre?
-Si
amore mio... vedrai che convinceremo tuo marito a stabilirsi qui,
vedrai amore mio... ora dammelo il tuo orgasmo... vienimi in bocca... dai
dai... dolcezza mia.
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