E' estate piena, tempo di spiaggia o di vacanze rilassanti, cosa c'è di meglio di un romanzo d'appendice?
Un feuilleton?
Da leggere quotidianamente aspettando di conoscere la fine della storia?
Eccovelo.
Mi chiamo Victor Vinci, vi voglio raccontare una vicenda incredibile, al limite dell'irreale, credetemi... è tutto veramente accaduto e tutto iniziò con una telefonata, quando...
-Victor…? Ho fatto il tuo nome alla figlia del pittore Mistral, sai quello che si è ucciso un paio di mesi fa? Vuole far fare una perizia alla collezione di libri antichi del padre, sembra che sia una cosa un po’ particolare…-.
Qualche ora dopo…
-Dottor Vinci? Sono Rula Mistral…-.
Certo che ricordo il pittore Mistral, a modo suo un genio.
Geniale e sregolato, il successore di Salvador Dalì si definiva.
I suoi lavori erano deliranti, grondanti libidine e molto richiesti. Opere che, mentre era in vita, credo valessero non meno di un centinaio di migliaia di euro ciascuna e ora chissà quanto dopo la morte.
Si sa come funziona il mercato delle opere d’arte, morto l’autore il valore lievita…
Il Maestro, così voleva essere chiamato… il Maestro.
Sulla sua fine un mistero, non si sa esattamente il perché ma ha trovato la morte buttandosi da una torre di Notré Dame de Paris infilandosi nella cancellata che fa da recinto alla chiesa.
Una morte orribile!
Rivedo ancora le foto con il suo corpo abbandonato sulle lance come uno straccio, una visione davvero inquietante.
Una fine coerente con la sua vita straordinaria hanno scritto i giornali. Voci dicono che si sia ucciso per una cosa di sesso…
Prendo accordi per un incontro preliminare con questa Rula per un primo esame della collezione in questione, manderà ad aspettarmi un suo incaricato alla stazione.
Voglio allontanarmi da Roma. In fretta. L'incarico viene a proposito!
Qui l’aria mi è pesante ora.
Devo troncare una relazione disgraziata con una ragazza, troppo giovane, davvero troppo giovane e ora anche troppo ingombrante.
Mi maledico mille volte e ancora mille per non riuscire a resistere a queste ragazzine.
Mi assedia sotto casa e parla di voler venire a vivere con me!
E il padre?
Minaccia di evirarmi… dice che sono un maniaco pervertito.
Voglio andarmene e sparire dalla circolazione.
Quando arrivo trovo ad attendermi una Range Rover e Giuseppe che si presenta come autista e uomo tuttofare, un tipo sui quaranta, rustico, bruno e tanto massiccio da parere più largo che alto.
Carica la mia borsa e si parte.
-Non era più semplice indicarmi come arrivare alla casa del Maestro?-
-No… dottore, vedrà… sono venti chilometri di strada sterrata e poco praticabile, senza alcuna indicazione, il Maestro ci teneva alla propria privacy.-
In effetti il percorso è impossibile, addirittura un guado attraverso un piccolo corso d’acqua! Sono venti chilometri da rally Parigi-Dakar!
Arriviamo e Giuseppe mi accompagna all'interno, la casa è una vecchia signorile dimora di caccia nella maremma, gli olivi centenari e le querce che la circondano ne fanno un vero eremo.
L’atrio è spazioso e fresco, mi fermo e lui va a cercare la padrona.
Quando questa entra la prima impressione è di una giovane donna trascurata, indossa una larga tunica nera di lino lunga fino ai piedi.
Nel movimento intuisco che sotto è nuda, il seno si muove accompagnando il passo. Ha i capelli neri come gli occhi.
Si avvicina, parla e tutto cambia, l’ambiente prende vita. Mi emoziona fortemente, i suoi occhi splendono lucenti e sono magnetici! Profondi come la notte e quando li guardi hai l’impressione di precipitarci dentro!
-Sono Rula…-.
Sono già in piedi e le porgo la mano, quando stringo la sua sento come una leggera scossa, riesco a borbottare qualche frase di circostanza sempre perduto dentro i suoi occhi.
Mi chiede se voglio bere qualcosa di fresco, ringrazio accettando, mi lascia per un attimo, rientra accompagnata da una donna, è Anita, se ho bisogno di qualcosa è a lei che devo rivolgermi, Anita è una bella bruna formosa e sorridente, è la moglie di Giuseppe.
Beviamo e intanto mi chiede se ho conosciuto il padre… il Maestro, no... purtroppo… no, mi dice che era un uomo eccezionale, fuori da ogni regola e schema e la sua collezione di libri antichi ne è la dimostrazione, ne ho sentito parlare? Ancora no, disgraziatamente.
Mi conduce al piano rialzato ed entriamo in un bell'ambiente, la biblioteca, due finestre protette da inferriate e tutte le pareti rivestite da librerie che valuto essere del settecento… e libri, libri dappertutto.
Dice che posso esaminare i libri con comodo per farmi un idea generale e poi di farla chiamare da Anita.
La stanza è fresca, le due finestre aperte e munite di zanzariera guardano nel giardino, al centro della stanza un bel tavolo quadrato di quercia con intorno sedie rivestite in cuoio.
Faccio un primo esame, quanti libri saranno? Un migliaio senz'altro, forse più, esamino i volumi senza toccarli, sono in buone condizioni, molti restaurati, seguo le pareti della stanza lungo gli scaffali.
A caso prendo un primo tomo, lo porto al tavolo ed esamino l’esterno, si è conservato in modo perfetto, l’apro… non lo conosco, è una edizione francese, la stimo della fine dell’ottocento, lo sfoglio e leggo alcune righe, racconta le imprese erotiche di un gruppo di monache, alcuni disegni illustrano le loro gesta.
Valore per un appassionato? Non meno di quattrocento euro e forse più. Ripongo e scelgo a caso un altro libro, anche questo a carattere pornografico, più o meno della stessa epoca e anche questo a me sconosciuto.
Dopo qualche minuto realizzo che tutta la biblioteca è composta di soli libri pornografici e alquanto rari, forse opere uniche.
Un vero tesoro. Si tratta evidentemente di opere costose, di valore, destinate allora a lettori di classe abbiente e non certo a chi non possedeva i mezzi e il modo per goderle o addirittura era illetterato.
Mi fa anche constatare la mia ignoranza, pensavo di essere un esperto ma mi devo ricredere, in questo campo ne so davvero poco. La cosa mi interessa professionalmente e mi consentirebbe di lasciare la città per il periodo che mi serve. Inoltre sento una forte attrazione verso questa speciale collezione e non voglio perdere l’occasione di esaminarla. Sapevo che la produzione di romanzi erotici era ispirata a storie vere di persone appartenenti all'aristocrazia, scrittori, politici, attrici e, occasionalmente, anche alla monarchia. Mogli e amanti erano, in questi libri, sia celebrate che derise.
I lettori del diciottesimo secolo erano affascinati da queste storie di persone famose tanto quanto lo siamo noi oggi, specialmente quando queste persone avevano vite dissolute.
I libri erotici circolavano eccome! Ricordo di una giovane nobildonna che era stata allontanata da Versailles perché, sua dama di compagnia, aveva fatto vedere un libretto pornografico alla giovanissima Adelaide, figlia di Luigi XV!
Cerco Anita, è in cucina e sta facendo qualcosa sul tavolo, il movimento delle sue natiche attira la mia attenzione e mi dico, lubrico, che mi piacerebbe posarci le mani su quel grosso culo, entrare da sotto la gonna, cercarle le natiche e palparla, stringere fra le mani quella polpa soda.
Le chiedo di chiamarmi Rula e dopo qualche minuto questa entra, mi guarda interrogativa.
-Il compito che vuole affidarmi mi interessa, però non vorrei limitarmi ad un perizia sia pur accurata, vorrei studiare e catalogare le opere e questo potrebbe prendermi molto più tempo, avrei una proposta…-.
-Sentiamo…-.
-La perizia verrebbe a costarle 400 euro al giorno per… credo dieci, quindici giorni di impegno più le spese, vitto e alloggio, oltre a una piccolissima percentuale sul valore del materiale peritato, ora la mia proposta: nessun compenso, solo la possibilità di fermarmi qui per tutto il tempo necessario e l’autorizzazione a scrivere qualcosa, un catalogo e forse un saggio su questa particolarissima collezione con dei cenni su come è stata costituita... -
-Devo sentire i miei fratelli e mia madre che al momento è a Barcellona per curare una mostra del Maestro, vuoi fermarti qui per uno o due giorni? Così posso darti la risposta definitiva. -
Rula passa a darmi direttamente del tu, sento un formicolio al basso ventre.
-Va bene… -.
-Hai necessità di qualcosa? Uno spazzolino da denti nuovo te lo procuro, ora ti faccio conoscere i miei fratelli-.
Si alza, va alla porta e poco dopo rientra accompagnata da due ragazzi, un maschio e una femmina, avranno forse… diciassette, diciotto anni?
-Questi sono Miro e Anais, Victor Vinci-.
Stringo loro le mani, sono… il termine esatto è… perfetti?
Indossano solo una lunga T-shirt che arriva loro alle cosce, le gambe nude, splendide quelle di Anais, dritte ed affusolate, muscolose anche se senza peli quelle di Miro.
Bellissimi ambedue, sono gemelli e si vede, sono molto simili, quasi eguali eppure diversissimi, lo sguardo poi degli loro occhi è inquietante, mi sa che è una prerogativa della famiglia riuscire a disorientare.
I ragazzi ascoltano la sorella e fanno un cenno affermativo.
-Hai la loro approvazione…-.
-E’ molto bello…-.
E’ Anais che esce con questa osservazione, leggero imbarazzo.
-E’ vero…-.
Lo ribadisce Miro, il fratello, lo guardo, il suo aspetto è ambiguo, un po’ androgino, maschio si… ma ha anche dei tratti femminei, come le labbra.
-Bene… sono d’accordo anch'io che tu sia attraente, Victor, il che non guasta mai, ora manca il benestare di nostra madre ma non ci dovrebbero essere problemi, ragazzi… mostrate a Victor la sua stanza-.
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