Ricordate che è una piéce teatrale?
Ecco il secondo e ultimo atto.
Atto
secondo. Scena quinta.
Si
alza il sipario.
Ambiente:
Una saletta privata di un ristorante di lusso, sono seduti intorno ad
un grande tavolo rotondo... il Direttore, Alibrandi, Troisi e Ines.
Il
Direttore sta parlando della riunione...
-Devo
dire che meglio di così non poteva andare e di questo dobbiamo
essere davvero grati alla nostra Ines. Ha davvero messo tutta la sua
notevole capacità manageriale, ora... dovremo sorbirci quattro
giorni di chiacchiere senza molto senso ma tant'è! Ines, signori...
un brindisi a noi e in special modo alla nostra Ines...
...e
guardandola... aggiunge...
-Nostra
in tutti i sensi... vero Ines?
Lei
prevedendo quello che sta per succedere non abbassa affatto gli
occhi, anzi il suo è uno sguardo di sfida.
Lei
contro loro.
Il
Direttore...
-Alibrandi,
Troisi... tirate fuori il cazzo... ora la nostra dottoressa, la
nostra troia... si inginocchierà, si metterà sotto il tavolo e ci
succhierà il cazzo, passerà da uno all'altro in una specie di
rassegna.
-Su...
Ines...
Ines
si leva, si inginocchia e si mette sotto il tavolo, la tovaglia la
nasconde, inizia dal primo cazzo alla sua sinistra, lo lecca, lo
bagna di saliva, lo tiene alla base e lo ingoia.
Le
piace essere usata come oggetto sessuale.
Non
immaginava di avere questa caratteristica latente in sé... l'essere
troia.
La
troia di tutti, sente la voce del Direttore...
-Gira...
dai passa al successivo... leccaci tutti!
Passa
a lui, il cazzo enormemente largo, tanto largo che fatica a tenerlo
in bocca, si sente slogare le mascelle mentre lo ingoia, a questo
maiale gli strizza lo scroto, gli cerca l'ano con un dito...
In
quel momento sente aprire la porta della saletta e l'avvicinarsi del
cameriere...
-Signori?
Tutto bene? Desiderano un digestivo? Un liquore? Caffè?
-Portaci...
uno, due... tre caffè e per te... Ines?
Brutto
porco... pensa lei!
Vuoi
far sapere quanto sono troia? Ti accontento... brutto porco schifoso
e intanto te lo mordo il cazzo!
-Un
macchiato con latte freddo e un cognac per sciacquarmi la bocca...
...Porco!
Pensa
Ines.
…Grandissimo
porco e coglione, figlio di puttana! Ti faccio venire... brutto
stronzo...!
E
aumenta il ritmo del pompino.
Lo
sente venire, sente il suo inarcarsi e poi... la spinta e
l'irrigidimento ancora più notevole del cazzo e tutta la sborra che
le sprizza in bocca, in gola.
-Questa
troia... mi ha fatto venire! Cazzo, cazzo! Che bocca ha...!
Esclama
l'uomo ansante.
Lei
passa al successivo.
E'
Troisi... l'uomo dal più bel cazzo che lei ha preso e lì davanti a
lui... in ginocchio, si leva il minuscolo perizoma che indossa e
glielo da. E mentre lui l'annusa inizia a succhiarlo, lo morde, gli
sputa sulla cappella, si impegna davvero... ama questo cazzo, ama
averlo in bocca, ama averlo in figa e mentre lo succhia e con una
mano si sostiene alla base del cazzo, con l'altra si strofina, ha una
voglia pazzesca di cazzo. Di sborra... di godimenti assurdi.
Ora
lo sente diventare sempre più duro, sempre più voluminoso. Vuole
farlo venire nella sua bocca, vuole fare indigestione di sborra
questa sera, si sente davvero troia.
Ecco...
sente gli spasmi dell'eiaculazione e poi viene riempita da una
sborrata fantasticamente copiosa.
Cazzo...!
Pensa mentre sta inghiottendo a fatica... questo mi annega, mi
riempie stomaco e bronchi.
Sente
la figa gonfia, bagnata all'inverosimile, turgida, vogliosa, vuole
cazzi e ne vuole tanti.
Un
serie di cazzi duri!
Si
sta toccando e passa nuovamente al primo... Alibrandi. Non le piace
quest'uomo ma è un cazzo da prendere e ricomincia a succhiarlo, gli
ficca un dito nell'ano per farlo venire e beve anche quella sborra.
-Aspetta
a uscire...
Le
ordina il Direttore...
-Puliscimi
il cazzo... è tutto bagnato di sborra!
Obbedisce...
lecca e ingoia.
…Porco...
porco...
Lo
insulta mentalmente.
Esce
da sotto il tavolo e in quel momento entra il cameriere. Vede la sua
occhiata lubrica, sa cosa sta immaginando, non le dispiace, che pensi
pure che è una troia.
Beve
il cognac e si sciacqua la bocca.
Gli
uomini si stanno passando il suo perizoma, lo annusano, sentono
l'afrore della sua figa bagnata.
Lei
ha voglia.
-Lasciatelo
sul tavolo, per il cameriere, omaggio mio personale e spero che si seghi e lo
ricopra della sua sborra.
Aspetta
che bevano poi si alza...
-Allora
signori... andiamo in stanza? Voglio stare comoda...
Atto
secondo. Scena sesta.
Ambiente:
la suite del Direttore, la sua camera da letto, ampia con un letto
King size.
I
tre uomini sono seduti su delle poltroncine, lei... Ines si sta
spogliando lentamente e con movimenti seducenti, alza il vestito fino
a farlo scivolare oltre la testa, ora ha solo delle calze e
reggicalze e le scarpe dal tacco altissimo.
Sale
come una gatta sul letto, va fino alla spalliera, appoggia la
schiena, apre le gambe e piega leggermente le ginocchia.
Si
tocca.
Passa
leggermente le dita sullo spacco, sul solco, ora lo apre, bagna le
dita e inizia a toccarsi...
Il
suo sguardo è torbido, sa che ha in mano i tre maschi e ne gode, sa
che prenderà i loro cazzi in una lunga sessione di sesso, vuole
essere riempita, sentirsi sfasciare la figa dai colpi, sentirsi
pompare dentro...
Ora
vuole godere e gemere, far sentir loro i suoi versi da gatta mentre è
in preda all'orgasmo. Si inarca con la schiena, sente arrivare
l'orgasmo da lontano, lo sente precipitare!
Gode!
Urla
e gli uomini si alzano, mostrano la loro voglia di averla.
Lei
ha ancora la lucidità di fermarli mentre gode gli ultimi spasmi del
forte orgasmo.
-Fermi!
Restate vestiti... pantaloni e camicia, ora faremo a modo mio. Mi
prederete uno alla volta, mi monterete a turno, chi riuscirà a darmi
per primo l'orgasmo vincerà un premio, conta il primo orgasmo,
continuerete a prendermi, non credo riuscirete a saziarmi, forse
dovrò chiamare il cameriere?
Il
primo è naturalmente il maschio alfa del gruppo, il Direttore
convinto di poterla gestire a modo suo, si avvicina al letto, le
ordina di mettersi in ginocchio sul bordo, testa sulle coltri.
Si
mena il grosso cazzo. Glielo passa fra le natiche, lei lo sente
spingere sul suo buco del culo e poi strofinare sul perineo, sul
solco bagnato, sul clito, sul pube e poi... lei emette un un lungo
sospiro di soddisfazione quando lo sente entrare, il cazzo sforza
inizialmente e prende a penetrarla forte, colpi violenti che si
trasmettono dentro di lei.
Il
porco vuole che lei goda di lui, il grosso cazzo la riempie e lei sta
lottando per non cedergli, sente l'orgasmo che sta diventando
impellente ma non vuole godere, da quanto la sta montando? Due
minuti, tre? Cinque? E' una fontana, la figa è fradicia e sente il
suo umore scivolarle lungo le cosce. Il porco ci sa fare ma ora è
lei che comanda.
La
figa è sua.
E
sente la sua voce, irriconoscibile dalla libidine...
-Levati...
non mi hai fatto godere... avanti un altro...
E'
Troisi.
-Dimmi...
dimmi cosa sono... dimmelo...
Lui
mentre la sbatte con tutta la sua forza, mentre i forti schiocchi
dovuti allo scontro fra i lombi del giovane e le sue natiche piene
aumentano la voglia di tutti, le urla...
-Sei...
una grandissima troia! Una puttana da marciapiede. Sei senza limiti,
ora ti faresti fottere da un reggimento, ti andrebbe bene tutto...
tutto, vero? Sei come una cagna in calore...! TROIA!
Questo
la tiene a un passo dall'orgasmo ma non vuole cedere neanche a lui,
troppo sicuri di se stessi questi due uomini, uno...il precedente che
si sente superiore a tutti e questo che forte del fatto che l'ha già
posseduta e va sul sicuro, è certo di riuscirci a farla godere!
Ma
leì?
Va
fuori schema... quello che vuole è si godere ma nello stesso tempo
prendersi una rivincita nei loro confronti.
Gli
resiste, diventa enormemente sensibile ma gli resiste.
-Levati...
anche tu non mi hai fatto godere, avanti un altro...
E'
Alibrandi.
Un
altro porco.
Lui
la vuole distesa sulla schiena, le gambe sulle sue spalle e la
prende, sente subito che il cazzo che la scopa ora è meno grosso,
meno potente. Ma il degenerato le sta torturando i capezzoli mentre
spinge. Glieli tritura con le sue dita e lei... per questo dolore che
prova sta combattendo per non godere subito.
Per
resistere.
Il
cazzo pompa, brividi di una estrema libidine scorrono sulla sua
schiena.
Ma
ecco la perfida volontà di Ines...!
Ha
resistito fino a poter donare a lui il suo orgasmo, vuole far
esplodere il suo piacere con lui, è carica della voglia, della
libidine che i precedenti uomini le hanno causato.
Si
rimette a pecora.
Sente
il suo cazzo nuovamente premere e penetrarla, ansima. Vuole dare a
lui il premio che ha in mente, vuole godere e far morire di rabbia
gli altri due e vuole che lui resista e gli sussurra parole di
estrema libidine.
Ines
non può più trattenere l'orgasmo!
Si
sente sollevare e poi ricadere! Il piacere è fortissimo, lungo e
potente e non si sente urlare.
Ma
urla e si dimena e geme, geme a lungo! Alibrandi continua a
martellarla mentre lei sta quasi ululando dal piacere per poi
abbandonarsi sfinita sul letto.
Ora
Alibrandi è fermo, in piedi.
Il
suo cazzo è bagnato, lucido, durissimo.
-Voglio
il premio... ti ho fatto godere io...
Ines,
languida, in pieno post orgasmo ma ancora vogliosa si rimette a
pecora, appoggia la testa e lei stessa si apre le natiche sode e
elastiche.
-Prendilo...
prendi il mio culo. Sei il primo... prenditi il mio culo, adesso...
godimi dentro...
Tutti
e tre immaginavano in cosa consistesse il premio.
Tutti
e tre desiderano quel bel culo.
Alibrandi
e sputa sul buco del culo e lo lecca, lo sente già morbido e
disponibile. La penetra con un dito e quindi punta la cappella.
Spinge e ritira... spinge e ritira.
La
cappella riesce ad aprire il buco, pochi movimenti ancora ed è
dentro, mentre lei chiude le mani a pugno per il dolore e il piacere,
dolore che comunque la riempie di una estrema libidine.
Alibrandi
sta pompando come un animale. La tiene forte per i fianchi e affonda,
entra per tutta la lunghezza del cazzo, lei sente quel corpo estraneo
dentro di lei e ne gode, godimento dovuto al suo sentirsi posseduta,
un buco da riempire e gode mentalmente di quanto accadrà dopo.
Sente
l'uomo inarcarsi e venire.
Sa...
che si sta svuotando dentro di lei, che la sta riempiendo di sborra.
Sente le sue urla di godimento, quasi un ringhio di un animale.
Continua
a lungo anche dopo sborrato e lei si sente portare verso un orgasmo
diverso, non vaginale.
Un
orgasmo forte da non poter resistere e geme di nuovo! Per poi
lasciarsi cadere stesa sul letto.
Ora
guarda gli altri due uomini in attesa.
Si
stanno menando i cazzi duri.
Si
alza dal letto.
-Vado
un attimo in bagno... mi svuoto, mi lavo.
Mentre
è sul bidet... pensa al cazzo del Direttore, a quel grosso cazzo
enorme nel suo culo.
Voglia
ne ha ancora voglia... ma la soddisfazione della rivincita? E' come
droga per la sua mente.
Rientra.
L'ambiente
è saturo dei loro umori, sborra, odore di figa, odore forte di
sesso.
Prende
i suoi vestiti si riveste sotto lo sguardo stupito dei tre uomini
-Torno
in camera mia... sapete che ho ancora voglia? Magari telefono al
cameriere, senz'altro è meglio di voi due!
Poi...
verso il Direttore con un aria di derisione.
-Direttore?
Da domani passo direttamente alle dipendenze del CEO, passo al tuo
grado dirigenziale, sai che ha molto apprezzato la “mia”
relazione? E anche qualcosa d'altro... gli ho detto quello che hai
fatto, del tuo ricatto. La prova?
Ma
davvero credi di essere senza etica solo tu? Ho registrato il
colloquio con le tue sporche richieste. Eh… si! Puoi restare
nell’incarico a patto che ti comporti come si deve. Devi farmi
avere le foto e ogni altra cosa contro di me. E lascia tranquillo mio
marito. Tutto rimane in ditta, ok?
L'uomo
è impallidito, è una ridicola figura con il cazzo fuori ancora
rigido.
Ines
continua...
-Uhhh...
guardatelo! E' ancora eccitato il grand'uomo! Perché non lo metti
nel culo al tuo compare e complice? Mi piacerebbe lo spettacolo!
Alibrandi lo gusterebbe senz'altro! Porci!
Poi
rivolta a Troisi...
-Tu?
Vieni con me, ora. Mi seguirai nel nuovo incarico. Ho bisogno di un
collaboratore fedele e non sai quanto e come ti userò! Dovrai stare
tu in ginocchio sotto la scrivania!
Mentre
escono... il Direttore...
-Troia...!
-Oh...
si! Non sai quanto!
Risponde
Ines...
-Sai?
Devi rigare dritto e forse quando verrò in ispezione ti farò
leccare il mio culo!
Fine
Atto secondo.
Scende
il sipario.
Fine
spettacolo.
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