Intervengo
con il solito pensiero della notte…
“Il
corpo femminile è un parco giochi dove tutto è consentito…”
T.
Andiamo
coraggio… un piccolo contributo, una idea….
Quando
Frank torna trova Amanda stravolta.
"E Wlady, amore mio? Ci
hai parlato?"
"Si, è andato via poco fa"
Amanda
stavolta indossa una spessa vestaglia lucida che pur nascondendola
aderisce alle sue forme generose. Si siede con un po' di sforzo e
Frank lo nota... incalza con le domande.
"Insomma? Vorrai
tenere mica tutto per te... ho visto la fatica che fai a sederti!
Dimmi cosa avete fatto".
Credete che Stella sia capace da
sola di soddisfare Frank? Con tutta la perversione che quest'uomo ha
conosciuto in vita sua?
No... ovvio che no... cerca qualcosa di
piu' che un semplice modo per svuotarsi... cerca la depravazione e
gode dell'orgasmo mentale che cio' puo' dargli. Per questo ama
Amanda. Lei lo conosce bene... sa cosa ha combinato in passato e cosa
combina tutt'ora anche in ufficio. E spesso anche lei gode dei suoi
giochi perversi. E' degna pari sua.
Seduti entrambi a tavola, la
tira un po' per un polso, la strattona lievemente e la vede
resistere. Sa che lo fa apposta per irritarlo, sa che si aspetta una
sua brusca reazione ma vuole controllarsi. Le chiede ancora
informazioni sul nipote.
"Ha un bel cazzo, sai? Mi ha fatto
godere molto... e' proprio nipote tuo, stessa porcaggine. Ma e'
giovane, aspetta ancora di manifestarsi bene."
Si alza con
fare da gatta e sculetta verso la cucina, imprudentemente resta di
spalle a Frank e si versa un po' di caffe'... sa che cosi' prima o
poi Frank cedera', l'impazienza prendera' il sopravvento. E non
appena si avvicina al tavolo, lascia la tazzina e si ritrova l'uomo
addosso che la fruga. Apertasi un po' la vestaglia, sente esalare dal
suo corpo odore di sesso e di sudore. Invasivamente le infila due
dita tra le gambe e la trova gonfia e bagnata.
"Sei ancora
piena di lui?" chiede Frank.
Amanda annuisce... e si ritrova
trascinata sul divano, le ginocchia sulla seduta e i gomiti sulla
spalliera. Sporge il culo in fuori, la spessa vestaglia lucida e' a
terra aggrovigliata come uno straccio.
Tra le natiche sente
premere il volto di Frank e la sua lingua che raccoglie un rivolo
caldo che scende con fatica. La penetra con la punta e poi la sugge
con le labbra. Le da' grossi sculaccioni e le dice che e'
puttana.
La sua puttana.
E che per questo l'adora.
Non
lecca troppo per evitare di pulirla bene. Vuole scoparla nella sborra del nipote che le e' rimasta dentro e dopo un po' la monta come una cagna. La trascina a terra a quattro zampe e la monta dall'alto, con
le ginocchia piegate ai lati delle sue cosce. Ha ancora indosso la
camicia e la cravatta da quanta era la fretta di scoparla. Si e'
spogliato solo dalla vita in giù. Le fa raccontare tutto quanto
mentre la sbatte forte.
Il suo e' un continuo sciacquare, uno
sciabordio nel bagnato di Amanda che grida... e' al limite e grida il
suo piacere per cio' che ha fatto prima con Wlady, per Frank che la
monta e al contempo per il gonfiore delle sue parti intime che cosi'
sollecitate fanno male ma le procurano orgasmi sempre piu'
intensi.
"Quando...? Quando verra', puttana?"
"Verra'
la sera del nostro anniversario, porco... dice che e' d'accordo con
le mascherine, che se vogliamo potremo anche fare delle prove domani
sera... e' disponibile su tutto... molto disponibile...
aaaaaahhhhhhh!!!"
Amanda viene ancora e Frank geme con lei.
Le sb0rra dentro... e in quell'istante dell'orgasmo ha l'impressione
di perdersi nella sua fica, di morire proprio in quel momento; e'
sempre piu' convinto che un piacere del genere prima o poi lo
uccidera' per quanto e' intenso.
Gli attimi successivi li passano
ansimanti sul freddo pavimento cercando di riprendere fiato e tornare
alla realta'.
Quando i loro occhi si incontrano trovano sguardi
complici, di lussuria e passione.
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