E la Regina...?
Molte le similitudini... ve lo avevo detto, anche il suo piccolo seguito viene alloggiato nella foresteria del convento, anche lei viene introdotta alla presenza dell'Abate, questi... visto che è completamente zuppa dalla pioggia le offre di cambiarsi, di mettersi intanto un saio da frate, uno dei suoi... non grossolano come quelli dei frati comuni. La porta davanti al grande fuoco del camino e la prega di spogliarsi e di asciugarsi.
Non vorrà prendersi un malanno... le dice mentre la guarda interessato.
-Vostra Beatitudine... permettetemi di farmi assistere dal mio giovane servitore...-
-Avete un giovane come servitore? Inusuale... ma lo faccio chiamare subito... voi... Vostra Altezza... spogliatevi pure. Io sono anziano ormai... e privo di interesse per il vostro sesso...-
-Voi anziano... Vostra Beatitudine? Voi? Siete un leone nel fiore degli anni... chissà come ruggite ancora!-
-Magari... magari fosse!-
Dice l'Abate mentre guarda con cupidigia il corpo sempre più discinto della donna che... da puttana quale è... ha già capito come finirà la cosa. L'Abate vuole mettersi fra le sue gambe... ma lei vuole giocare, eccitarlo, farlo cadere prima in tentazione e poi nel peccato di lussuria.
-Ecco il mio piccolo domestico. Tu... asciugami... asciuga ogni parte del mio corpo mentre mi metto qui davanti al fuoco. Ho una preghiera da farvi Vostra Beatitudine... volete confessarmi?-
-Certamente! Guardate... mi siedo qui... voi mettetevi comoda davanti a me... non necessita che vi vestiate adesso... ditemi... aprite il vostro cuore... la vostra anima... cosa vi turba?-
-Ahh... il sesso... il sesso mi turba... non sentite... Vostra Beatitudine... l'odore di desiderio della mia natura? Sono sempre bollente... vedete il ragazzo? L'ho sverginato proprio due giorni fa... anche ora ho fra le cosce il calore di un vulcano... e guardate... guardate... la lava che esce...
Il prelato ha il viso rosso dall'eccitazione, il fiato rotto e si sta sistemando qualcosa sotto il saio.
-Ahhh... il ragazzo era vergine? Dovreste farmi capire... farmi vedere come avete fatto a rubargli l'innocenza... servirà a farmi una idea precisa dell'accaduto...-
-Era vergine... ha un virgulto immaturo ancora, sapete? Ma mai domo. E' capace di restare duro per ore... Vostra Beatitudine... volete vederlo? Volete sentire la mia confessione mentre vi faccio vedere come ho fatto?-
-Ahhh... si uhm... si... fatemi vedere... uhm... fatelo spogliare questo benedetto ragazzo!-
Ora il religioso la mano l'ha messa sotto il saio e la sta muovendo freneticamente.
Ora una mia considerazione prima di continuare... ma possibile che la vita di questi personaggi sia tutta imperniata sul sesso?
Io... voi... tutti noi... non siamo così!
Il sesso non ci tocca... non ci interessa... non ne diventiamo schiavi... non facciamo pazzie... non tradiamo... mai useremo una stanza di motel per incontrare amanti e diventare pazzi di libidine...
O forse si...?
Rifletteteci su in attesa del seguito e fatemi sapere...
Molte le similitudini... ve lo avevo detto, anche il suo piccolo seguito viene alloggiato nella foresteria del convento, anche lei viene introdotta alla presenza dell'Abate, questi... visto che è completamente zuppa dalla pioggia le offre di cambiarsi, di mettersi intanto un saio da frate, uno dei suoi... non grossolano come quelli dei frati comuni. La porta davanti al grande fuoco del camino e la prega di spogliarsi e di asciugarsi.
Non vorrà prendersi un malanno... le dice mentre la guarda interessato.
-Vostra Beatitudine... permettetemi di farmi assistere dal mio giovane servitore...-
-Avete un giovane come servitore? Inusuale... ma lo faccio chiamare subito... voi... Vostra Altezza... spogliatevi pure. Io sono anziano ormai... e privo di interesse per il vostro sesso...-
-Voi anziano... Vostra Beatitudine? Voi? Siete un leone nel fiore degli anni... chissà come ruggite ancora!-
-Magari... magari fosse!-
Dice l'Abate mentre guarda con cupidigia il corpo sempre più discinto della donna che... da puttana quale è... ha già capito come finirà la cosa. L'Abate vuole mettersi fra le sue gambe... ma lei vuole giocare, eccitarlo, farlo cadere prima in tentazione e poi nel peccato di lussuria.
-Ecco il mio piccolo domestico. Tu... asciugami... asciuga ogni parte del mio corpo mentre mi metto qui davanti al fuoco. Ho una preghiera da farvi Vostra Beatitudine... volete confessarmi?-
-Certamente! Guardate... mi siedo qui... voi mettetevi comoda davanti a me... non necessita che vi vestiate adesso... ditemi... aprite il vostro cuore... la vostra anima... cosa vi turba?-
-Ahh... il sesso... il sesso mi turba... non sentite... Vostra Beatitudine... l'odore di desiderio della mia natura? Sono sempre bollente... vedete il ragazzo? L'ho sverginato proprio due giorni fa... anche ora ho fra le cosce il calore di un vulcano... e guardate... guardate... la lava che esce...
Il prelato ha il viso rosso dall'eccitazione, il fiato rotto e si sta sistemando qualcosa sotto il saio.
-Ahhh... il ragazzo era vergine? Dovreste farmi capire... farmi vedere come avete fatto a rubargli l'innocenza... servirà a farmi una idea precisa dell'accaduto...-
-Era vergine... ha un virgulto immaturo ancora, sapete? Ma mai domo. E' capace di restare duro per ore... Vostra Beatitudine... volete vederlo? Volete sentire la mia confessione mentre vi faccio vedere come ho fatto?-
-Ahhh... si uhm... si... fatemi vedere... uhm... fatelo spogliare questo benedetto ragazzo!-
Ora il religioso la mano l'ha messa sotto il saio e la sta muovendo freneticamente.
Ora una mia considerazione prima di continuare... ma possibile che la vita di questi personaggi sia tutta imperniata sul sesso?
Io... voi... tutti noi... non siamo così!
Il sesso non ci tocca... non ci interessa... non ne diventiamo schiavi... non facciamo pazzie... non tradiamo... mai useremo una stanza di motel per incontrare amanti e diventare pazzi di libidine...
O forse si...?
Rifletteteci su in attesa del seguito e fatemi sapere...
Allora riprendiamo il racconto.
Vi piacciono le fiabe? A me si... ecco immaginate... è notte... dopo cena, ho mandato a letto gli innocenti, gli ipocriti e chi potrebbe scandalizzarsi e alla luce discontinua del camino vi racconto per ore questa fiaba con voce calda e giustamente intonata.
Racconto... racconto... racconto... di mille porcate!
Che ne dite?
Eravamo rimasti in convento
Al Principe... ricordate?
Il Principe non si fa pregare, affascinato da quel grosso culo tondo e bianco, con una mano le abbranca un fianco e con l'altra tiene forte la propria verga, pronto a infilarla fra le cosce della sorella religiosa. La passa più volte lungo lo spacco e fra le natiche opulente, la sorella lo avverte...
-Davanti fratellino... davanti... non ti sbagliare... è lì che devi fare l'opera santa e meritoria di allargarmi... non nel culo...-
Detto fatto.
Ora il Principe è dentro e inizia a sbatterla con tutte le sue forze. Lo fa roteare proprio per allargarla il più possibile. Ma è già larga... ecchecazzo!
Sembra di fottere un secchiello contenente panna montata! Non riuscirà mai a venire così! Ma per fortuna che viene la santa suora che urla e si dimena mentre la verga di carne la penetra inesorabilmente con violenza.
-Ahaaaaaaaa... fratellino... che gran cazzo hai! Mi fai morire... mi fai assurgere al paradiso senza passare per il Giudizio Universale... tu mi fai Santa... ora esci... lasciami sul sacro soglio e fai venire il tuo animale... ehm... volevo dire il tuo servo... digli di metterlo dentro e di scoparmi come una vacca. Come si chiama l'animale?-
-Dago...-
.Dago? Vieni qui Dago... e dammi la tua daga! Dammi dentro il tuo spadone di carne! Non aver pietà... immergilo fino all'elsa e anche di più! COLPISCIMI...!-
Dago non la risparmia e esegue. Ora il godimento per la futura Santa è immenso. Grosso è lo spadone e violentissimi i colpi che lo fanno penetrare fino al pelo irsuto del ventre.
-Siiiiiiiii... siiiiiiiii... continua! Non darmi tregua! Continua a santificarmi... voglio essere una martire... fammi soffrire... Così... così... così...!! Non smettere sai? Fammi sentire ancora le voci degli angeli...! Ecco! Ora sento il loro canto meravigliosoooooo!! Sento la musica divinaaaaaa... Dio mio se vengo... vengo e vengo...! Sono Santaaaaaaa...!! Sono in paradisoooooo...!-
Neanche Dago l'animale riesce a venire in quella tinozza che è la fica della Badessa... troppo larga... troppo bagnata, è un fiume il miele che sgorga da quella sorgente inesauribile.
Per fortuna che la Santa donna si toglie, ora arriva la parte sublime secondo lei, quella che ha in testa da quando ha ricevuto i due uomini. Una penetrazione doppia... ambedue nella sua vagina, due pioli di carne che sforzando l'allarghi a dismisura.
Ordina...
-Tu... animale dal cazzo enorme... Dago? A terra... animale! Disteso... ora mi impalerò sulla tua torre di carne dura e tu... fratellino adorato mi prenderai da dietro... MA NON NELCULO! Entrerai dove lui è già dentro... sforzerai fino a mettermi dentro anche la tua verga... capito?-
Dago veloce si sdraia sulla schiena, lei lo scavalca con una gamba e si abbassa, prende la torre di carne bollente con le mani e si impala con un sospiro di sublime soddisfazione e chiama il fratello.
-Da dietro fratellino... mettiti in ginocchio e spingilo dentro dove è già l'animale, spingi spingi... più forte spingi più forte... cosiì...! Bravooooooo... lo sento sforzare... lo sento strusciare forte... mi allarghi... daiiiiiii dentro fino ai coglioni me lo devi spingere.. così... e muovetevi... spingete ambedue... Braviiiii...! Ancora ancora... ora cercate di allargarmela... cercate di rompermi... di sfasciarmi l'entrata al paradiso... FATELO!! Fatelo senza pietà! Ahaaaaaaaa... come sono una martire...! IO avrei voluto subire le mille violenze dei senza dio, essere violentata per ore e giorni e diventare subito Santa. Io... che non ho paura del martirio!!-
Ora è fra due uomini che la stanno martellando con tutta la loro forza ma a lei non basta ancora, vuole di più.
Dispone ambedue gli uomini sul pavimento distesi ma contrapposti, le gambe aperte e incrociate, li fa avvicinare fino a che i loro inguine sono a contatto... una coscia di ognuno sopra quella dell'altro, i due cazzi si toccano.
Lei si dispone in modo da poter scendere su loro... li tiene uniti e li pone sull'entrata della sua caverna santa.
Tiene le cappelle unite.
Le sfrega... prova e riprova... sforza e alla fine riesce nel suo intento.
Ambedue dentro... assieme.
Ora è davvero allargata... la fica è completamente deformata.
-Ahaaaaaaa... cosi'! Ahaaaaa... che piacere santo sentirsi rotta per la grandezza di... (CENSURA)... ora allargatevi... ma senza uscire, cercate di aprirmi ancora di più... Ahaaaaa...! Che sensazione divina... sublime... sono al cospetto del... (CENSURA) di... (CENSURA), ora datemi la santa gioia del vostro seme, spremetelo dentro di me... come se la mia fica fosse una fonte battesimale, RIEMPITEMI!!-
Tutto quello strusciare... quello sforzare ha l'effetto di caricare di libidine i due uomini e a queste parole dette con voce che proveniva dal profondo della donna, dal suo ventre attraverso la bocca che ha fra le cosce, si lasciano andare e inondano del loro sperma l'interno della sua vagina.
Sentono anche loro il momento di santità... si sentono sublimati.
Andranno anche loro in paradiso?
Ora un po' di riposo... e la Badessa sospira soddisfatta...
-Ora riprovo la via del Calvario, devo arrivare al Golgota, alla faccia di Suor Alessia e Suor Cristina, sapete cosa fanno queste due? Usano l'asino della stalla per farsi allargare, le ho viste io! Si mettono sotto la pancia dell'animale appoggiandosi con il petto su uno sgabello e si fanno montare, montare per ore si fanno... e pregano, si... eccome pregano! Non voglio che diventino più sante di me! Dicono per ore il Santo (CENSURA) mentre l'asino le riempie.
Le altre sorelle? Usano i mezzi più disparati... mestoli... mattarelli... altri aggeggi della cucina, di tutto usano per riuscire a diventare sante.
E Suor Ambra?
Aveva portato all'interno del convento un reduce dell'ultima guerra, un soldato mutilato di una mano e usava il suo moncherino per farsi allargare! Fino al gomito glielo metteva il moncherino quel vecchio soldato! E lei urlava e pregava! Ho dovuto allontanarlo...-
Il lungo discorso ha calmato il suo ansimare, quello dovuto alle molte preghiere del momento precedente, si alza e si avvicina al tronco del Calvario, fa per cavalcarlo...
-Guardatemi... e aiutatemi, se indugio... se ho paura... impalatemi voi fino all'ultima stazione, datemi i vostri pioli in bocca, i vostri cazzi duri, li morderò a sangue e supererò il dolore... fino a sentirmi beata...-
Il Principe...
-Dago... daglielo tu in bocca... fatti mordere tu!-
Dago si guarda intorno disperato e cerca una via d'uscita...
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