Tutto precipitò con la
perdita di mamma.
Tutte le nostre
certezze, speranze e sogni, caddero come un castello costruito con le
carte da gioco sotto un forte soffio di vento.
Non restò nulla di
quanto avevamo prima.
Nulla. Solo dolore.
Eravamo soli, io, mio
padre e mia sorella.
Soli e infelici.
Soli e impreparati.
Soli e disorientati.
Poi… piano piano mia
sorella prese in mano la situazione, non le ci volle molto tempo,
alcune settimane e diventò la donna della famiglia. Nel senso più
completo della parola.
Naturalmente era più
giovane allora, appena 21enne e aveva in programma di andare a
convivere con il suo ragazzo, di costruirsi una vita autonoma mentre
frequentava l’università ma si adattò, si sacrificò per il bene
comune, restò in casa presumendo forse che lì a poco Il tempo
avrebbe risolto tutte le cose. Non fu così, lei restò in casa e
anche il suo ragazzo mostrò lo stesso alto grado di adattamento, lei
lo riceveva alcune notti la settimana nella sua camera e a lui andava
bene così. Sapeva, sapeva ogni cosa, lei non gli nascose mai nulla.
Lo so perché la
controllavo. Lei era diventata la figura femminile per eccellenza. Il
mio riferimento. Seguivo ogni sua mossa. Cercavo di intuire cosa
pensava e le sue intenzioni. E facevo ogni cosa che desiderasse.
Era bella mia sorella.
Lo è naturalmente
ancora, anche ora che io vivo lontano e lei ancora condivide
l’appartamento con mio padre e il suo uomo che nel frattempo ha
sposato, lo ha convinto ad accettare questa situazione, lui è
contento. Torno nella casa familiare volentieri sapendo che anche per
me lei ha ancora la disponibilità di allora, immutata anche ora a
distanza d’anni.
Bruna, i capelli lisci,
occhi neri e un bel corpo. Belle gambe lunghe, bel seno.
Ora arriviamo al punto
di partenza della vicenda.
Com'eravamo combinati
ve l’ho detto. Mio padre viveva come instupido dal fatto, si
vestiva e andava meccanicamente in ufficio, al lavoro. Tornava solo a
sera e si ritirava silenzioso nei suoi pensieri. Mangiava poco e
subito si rinchiudeva nella sua camera, quella che era di lui e
mamma. Si emarginava volontariamente.
Non conosco il momento
esatto che le cose cambiarono. Una notte mi capitò di uscire per
bere o andare al gabinetto, non ricordo il perché, so di preciso che
passando davanti alla porta della camera di mio padre sentii dei
gemiti, al momento credetti che fosse mio padre che piangeva e quasi
con pudore feci per allontanarmi, ma poi i gemiti mi sembrarono
diversi, gemiti di donna, gemiti di piacere?
Possibile?
Chi e cosa poteva
essere?
Mio padre e..?
O forse la televisione
che teneva in camera?
Ma presto collegai mille
cose, l’atteggiamento protettivo che mia sorella aveva assunto nei
suoi confronti, il suo diverso modo d’essere, lui ora era più
sereno, leggero e a volte allegro e come guardava sua figlia? Mia
sorella? A volte non sembrava uno sguardo carico di amore?
Si… o era amore o era
una grande riconoscenza.
Ebbi la certezza aprendo
la porta della camera di mia sorella e trovandola vuota. Allora
tornai ad origliare e percepii in parte le parole che si dicevano. O
almeno le intuii, mio padre che diceva di amarla e lei che lo
rassicurava sul futuro, gli diceva che nulla mai sarebbe cambiato e
che lei sarebbe rimasta sempre con lui.
Evidentemente avevano
raggiunto un accordo fra loro, lei non usciva più come faceva prima
quando c’era mamma o usciva molto più raramente, restava in casa
la sera e alle volte, spesso, veniva il suo ragazzo a cena da noi.
Poi, con naturalezza, si
ritiravano nella camera di lei e ci passavano la notte. Papà
accettava il fatto, io naturalmente non avevo voce in capitolo, mi
doveva andar bene.
Non so se vi è mai
capitato di vivere cose così, ma io presi a controllare i loro
movimenti, individuare cosa facessero e presto capii tutto. Mia
sorella si divideva fra loro, dava amore e sesso ad ambedue. Senza
traumi. Mi sembrò una cosa bellissima ma presto mi sentii escluso e
cominciai a chiedermi il perché. Ero considerato troppo giovane? Un
bambino ancora? Non pronto? Ma anch'io avevo le mie esigenze, la
mia sessualità di 18enne era prorompente, mi dovevo masturbare
diverse volte il giorno, mi eccitavo nel vedere mia sorella dividersi
e far godere i suoi due uomini. Origliavo alle loro porte e mi
masturbavo violentemente fino a godere. Poi tornavo nella mia stanza
ma non riuscivo a saziarmi, ero perennemente eccitato e
insoddisfatto. Una notte, troppo preso dal mio orgasmo imminente, non
mi accorsi che lei si alzava dal letto e usciva per andare in bagno.
Mi sorprese lì, con la mia mano che menava forte il cazzo duro,
mentre godevo in un fazzoletto riempiendolo con il mio sperma.
Forse immaginava da
tempo quanto accadeva?
Non fu per nulla
sorpresa.
Mi prese subito per mano
e mi tirò in camera sua.
Fu tenera… ecco userei
il termine materna se non fosse fuori luogo data la situazione. Io
con il cazzo ancora gocciolante e lei che mi teneva per mano.
Mi chiese da quanto
tempo sapessi. Da quanto tempo stessi fuori delle porte ad origliare
e masturbarmi. Le risposi che era da un po’, che mi piaceva sentire
i suoi gemiti, il suo darsi senza limiti, la sua generosità. Lei mi
rispose che si, voleva legarci tutti in un vincolo tenace, non voleva
vederci disperdere ma che godeva anche della situazione, alla fine
aveva due uomini no?
Mi chiese se volevo
essere il suo terzo uomo, il terzo uomo della famiglia ad averla, lei
mi voleva bene e non voleva che soffrissi, mi disse anche che avrebbe
goduto molto con me.
Era attesa da mio padre
in camera, ma la mattina appena lui uscito sarebbe venuta in camera
mia per parlare, metterci d’accordo sul futuro, programmarlo per
quanto possibile.
E scopare… volevo?
Mentre l’ascoltavo
reagii subito e mi ridiventò duro in un attimo, ebbi l’impressione
che volesse appoggiarsi con le mani al letto per prendermi dentro
subito, da dietro, ma poi desistette, no… non aveva tempo.
Disse che preferiva fare
le cose con calma.
Nel mentre usciva per
andare davvero in bagno, mi avvisò anche doveva informare mio padre
e il suo ragazzo del cambiamento in divenire ma che riteneva che
tutto sarebbe stato accettato, lo avrebbe preteso lei.
Così o nulla e dovevo
accettarlo anch'io, completamente e senza indugio. Niente gelosie e
pretese incongrue. Alla fine era lei che si divideva no? Il
sacrificio era suo, va bé… disse così e che avrebbe trovato il
giusto modus operandi, dividendo il suo tempo fra tutti, senza
gelosie e senza problemi.
Potete immaginare come
aspettai la mattina!
Il cazzo che non voleva
sentir ragione e continuava imperterrito a tirare! Era talmente duro
che mi faceva persino male! Non volevo masturbarmi ancora, lo volevo
conservare duro per lei. Nei pochi minuti che avevamo parlato al buio
avevo ammirato il suo corpo, le due belle tette, la silhouette che si
stagliava contro la poca luce della casa. Avevo sentito il profumo
del suo corpo, della sua femminilità, un odore che mi aveva
ubriacato.
Era bella. La desideravo
e lei era disponibile.
Immaginavo il mio futuro
con lei. Ci pensai a lungo. Noi una famiglia e lei la nostra donna
comune. Decisi che mi andava bene.
Agitato com'ero mi
addormentai solo verso mattina mentre già intravvedevo il chiarore
del giorno imminente e più tardi non la sentii entrare nella mia
stanza, né raggiungermi nel letto. Mi svegliai quando la sua mano mi
accarezzò sotto, all'inguine. Quando la sua bocca pronunciò il
mio nome sottovoce al mio orecchio.
-Fratellino…
svegliati… su… dobbiamo parlare… svegliati…-
La sua mano era decisa,
sapeva cosa voleva e come fare. Presto mi stava masturbando ed ero di
nuovo eretto, duro come il ferro.
-Fratellino… so quanto
hai sofferto, abbiamo tutti sofferto ma dobbiamo sopravvivere, è
necessario e io posso aiutarvi. Faccio quanto posso. Sono la prima
per te…?-
Alla mia risposta
necessariamente sincera che si… era la prima, lei mostrò un segno
di piacere. Di gradimento.
-Allora… ti svezzerò
a modo mio, mi piace questa cosa…!-
La sua mano ora era
decisa. Mi accarezzava morbida mentre mi scopriva tutto levando le
coltri dal letto, ora eravamo ambedue scoperti e nudi.
-Mi prometti che non
sarai geloso e ti accontenterai di quello che ti darò? Come tempo
intendo perché il mio corpo vorrò donartelo tutto…-
Promisi sincero.
-Nessun problema… e
papà? Cosa ne penserà? Ho sentito parlare d’amore fra voi…-
-Papà accetterà…
come accetta il mio fidanzato. Ora siamo una famiglia… le parole
d’amore sono parole di letto… mentre ci si da piacere… anche tu
me le dirai… vero fratellino?-
-Si… si… ti dirò anch'io che ti amo…-
-Che bel cazzo…!
Fratellino! Proprio bello…!-
Quella primissima volta
fu una cosa tenera, dolce, ho la necessità di usare nuovamente e
impropriamente il termine "materna", mi prese per mano e mi
condusse al piacere curando che avvenisse senza traumi, senza
forzature. Ebbi l’impressione che lei si trattenesse un po’…
che volesse evitare di mostrarsi, di rivelare la sua sfrenata
sensualità.
Si sdraiò sulla schiena
e divaricò le gambe invitandomi su lei. Mi prese in mano e lo
strusciò più volte lungo il suo spacco che non conoscevo e poi…
mi prese dentro. Ah…! Quel calore e quel suo stringermi! Pochi
colpi rabbiosi e venni dentro di lei senza chiederle se potevo,
troppa era la voglia che avevo. Poi pochi minuti di riposo e il suo
invito a lavarmi, a prepararmi per la scuola. Mi avrebbe fatto lei la
giustificazione per le due ore di ritardo. Proprio come mamma.
Ecco… l’inizio.
Poi a sera ci fu una
specie di riunione di famiglia allargata. Papà, lei, il suo
fidanzato e io. Non dissi parola. Fu lei a prospettare la nuova
situazione e ad ottenere la loro piena approvazione. Fu stabilito
anche una specie di turno. Due volte a settimana a me e papà, tre al
suo ragazzo. Sempre che non insorgessero motivi che impedissero la
cosa.
Poi in realtà avveniva
che stava con me subito dopo cena e fino a mezzanotte per poi recarsi
nella camera di papà, ma mi andava bene così, a volte mi dava anche
un suo pomeriggio, a volte tutti i giorni. Credo… no… sono sicuro
che qualche notte lei facesse visita a tutti noi tre. Uno dopo
l’altro. Spesso la trovavo molto bagnata e quasi piena di qualcosa
che poteva essere sperma, forse lo sperma del precedente amante ma
questo non m’infastidiva, anzi! Mi riempiva d’eccitazione e
promuoveva quasi uno spirito competitivo, tendente a farla sempre
godere di più.
Ora il nostro rapporto
era meno tenero! Non ci davamo davvero limiti e lei urlava la sua
soddisfazione. Così come urlava quando era con papà o il suo
ragazzo.
Erano rapporti al color
bianco…! Roventi!
Ora qualcuno o qualcuna
criticherà questa cosa, sosterrà che il suo atteggiamento poco ha
da fare con il desiderio di mantenere unita la famiglia, ma questo è
stato il suo risultato, questo ha ottenuto e a noi va bene.
Forse raccontava anche
bugie quando affermava che io ero il suo prediletto, forse lo
ripeteva come leitmotiv a tutti i suoi amanti familiari, ma uno scopo
l’otteneva… quello di rassicurare.
Il sesso?
Ora tenero e ora
violento.
Mi piaceva quando veniva
da me dopo essere stata con uno di loro, aperta… calda… bagnata.
Allora in quei momenti davo il meglio di me, sempre dietro al suo…
come dire… insegnamento? Si, si… lei promuoveva, suggeriva e si
faceva come voleva lei. Tutto, tutto, ogni posizione lei la
conosceva, devo dire che aveva e ha una particolare predisposizione
per il sesso. Quasi una dote naturale. Un episodio particolare fu
quando per la prima volta mi fece provare un piacere che ancora non
conoscevo, le sue dita nel mio ano mentre mi suggeva. Riusciva a
darmi orgasmi favolosi. Come quando mi diede il suo bel culo, anche
in quel caso credo che disse ad ognuno di noi che eravamo "il
primo", il primo ad ottenere quel privilegio. Forse si o forse
no, che importanza ha? Noi le credevamo e le crediamo ancora.
Passarono i giorni, le
settimane, i mesi ed infine gli anni. La vita mi costrinse a lasciare
la mia famiglia e lei. Ho una donna ora, ho la mia vita ma sono
legato a lei con un legame indissolubile. Davvero è parte di me e la
voglio e la vorrò sempre. La mia compagna non sa nulla di questo
legame, non credo capirebbe, quando torno alla mia famiglia ci vado
solo.
Sono stato da lei, da
loro, anche la settimana scorsa. Lei aspetta un bambino, ha uno
splendido aspetto. Penso che la maternità renda le donne enormemente
più belle, lei in modo speciale. Adoro prenderla in questo stato,
adoro accarezzare quel suo ventre rotondo! E’ bellissima.
Ed è ancora molto
appassionata.
Molto.
Non sappiamo di chi è
il figlio, non vogliamo saperlo.
Credo che avrà tre
padri.
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