Fameni Leporini - artist.
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Il
giorno successivo mangiamo e dopo che mio marito lascia casa fermo
Luc.
“Luc...”.
“Cosa
c’è...?”.
“Ho
telefonato al dermatologo e ti ha cambiato cura, dieta, niente
insaccati, latticini, cioccolata e le porcherie che mangi… e non ti
spaventare, due clisteri di erbe medicinali al giorno per pulire
l’intestino… come terapia d’urto, poi uno alla sera per due
settimane”.
“Clisteri…?
Ma stai a scherzare…! Nel 2000 ancora i clisteri…? Ma neanche per
idea…”.
“Assicura
che sono efficaci, dai… proviamo per un paio di settimane, male non
ti fanno…”.
E’
titubante.
“E
chi me li fa?”.
“Te
li faccio io…”.
“Ma
Fanny! Mi vergogno…”.
“Andiamo
non fare il bambino… che sarà mai...”.
Si
lascia convincere, sono sempre riuscita a manovrarlo e la speranza
che quel problema trovi soluzione lo fa arrendere.
“Ora
vai in camera tua e aspettami…”.
Faccio
bollire una bella pentola di acqua e ci metto due cucchiai della
miscela di camomilla, finocchio e malva, aspetto che si raffreddi e
riempio la peretta, anzi il perone… contiene un litro e mezzo di
liquido.
Intanto
raggiungo Luc in camera sua, prendo un telo di spugna da bagno e la
distendo sul letto, mi guarda preoccupato…
“Tranquillo…
vedrai… facciamo presto e ti farà bene…”.
In
bagno prendo il tubetto della vaselina bianca e porto il tutto da
lui.
“Ora
ti togli pantaloni e gli slip, ti metti in ginocchio sul letto con il
sedere verso di me, non aver paura, ti metto un po’ di vaselina sul
sedere per favorire l’entrata della cannula, è fina fina… poi ti
introdurrò lentamente il liquido, dovrai trattenerlo, poi ti liberi
e rifacciamo… dai spogliati…”.
Vedere
un ragazzone alto un metro e ottanta senza pantaloni e slip mettersi
a culo nudo sul letto è tutto un programma, le natiche sono raccolte
e muscolose, fra le gambe pelose si intravede lo scroto e un
batacchio consistente, io mi sono addobbata per la bisogna,
vestaglietta chiusa davanti dalla cintura e solo un paio di mutandine
bianche, volutamente lascio la cintura un po' lasca in modo che il
seno, piuttosto voluminoso, possa fare occhiolino.
Ora
diamoci da fare…
Mi
siedo sul letto accanto a lui e prendo la vaselina, ne metto una
quantità consistente sul dito medio e gli apro le natiche, il buco è
scuro e grinzoso, appoggio il dito e prendo a massaggiarlo
lievemente….
“E’
freddo… fa fastidio…”.
Lamenta
lui….
“Porta
pazienza… passa subito”.
Continuo
il massaggio, lentamente sento lo sfintere rilassarsi, diventare
morbido e provo a forzarlo, il dito entra, ancora vaselina e sono
dentro, è liscio e caldo, giro e rigiro il dito, ora è pronto,
velocemente mi alzo e prendo la peretta, lubrifico il beccuccio,
rimetto il dito, lo rigiro dentro di lui, lo tolgo e gli inserisco
lentamente e completamente la cannula, lo rassicuro…
“Ora
ti inserisco il liquido lentamente, stai rilassato, ancora un attimo,
ecco... è finita, ora girati sulla schiena, ti devo massaggiare il
ventre per far arrivare il liquido dappertutto…”.
Esegue…
ecco visto…?!
Il
pene mostra segni piuttosto evidenti di un principio d’erezione,
fra un po’ sarà ritto del tutto.
Prendo
a massaggiargli il ventre piatto, è teso come un tamburo, quando
passo le mani verso l’inguine tocco la sua banana di carne, il suo
pene, lo prendo in mano e lo sposto sulla gamba e prendo a passare la
mano fra i peli del pube insistendo sulla base del sesso.
Lui
comincia a lamentarsi…
“Fanny…
lasciami andare… non riesco più a tenerla…”.
“Si…
vai…”.
Si
alza e corre in bagno, uno scroscio, lo seguo… noncurante del suo
riserbo lo faccio sistemare sul bidet e gli lavo il sedere, non manco
di toccarlo adeguatamente sul suo sesso che ora è bello duro. Lo
prendo in mano e lo scappello… lo lavo per benino.
“Ma
Fanny... cazzo…!”.
“Non
è niente… e non ti lamentare sempre, ora alzati che ti asciugo…”.
Accidenti!!
E’
in piedi… e il suo attrezzo è davanti al mio viso, dato che sono
in ginocchio, dalla sua posizione mi può vedere completamente le
tette scoperte dalla vestaglietta semi aperta. Lo asciugo così ho
modo di esaminarlo per bene, più di diciotto centimetri di carne
fremente, bello e grosso… un signor cazzo…!
Faccio
finta di niente, lo riporto in camera e anziché farlo rimettere
nella posizione di prima e cioè in ginocchio, lo faccio mettere
disteso sulla schiena e metto due cuscini sotto le sue natiche.
“Proviamo
così, poi mi dirai la posizione che ti da minor fastidio, apri le
gambe… di più, piega le ginocchia e tirale verso di te fino sul
petto, riesci…? Si… così…”.
Lo
aiuto a sistemarsi, ora mi rimetto la vaselina sul medio e gli cerco
l’ano, lo penetro e prendo a lavorarlo, ogni volta che inserisco
completamente il dito l’asta del pene ha un sussulto, sono
arrapata, entro in lui con la cannula e premo leggermente la peretta,
quando termino lo lascio abbandonare la posizione assunta. Ora è sul
letto a gambe aperte, il cazzo eretto spinge prepotente verso l’alto,
lo prendo in mano e comincio un massaggio con l’altra mano, la mano
inizia un leggerissimo movimento, un accenno di masturbazione, la
cappella, completamente libera, è tesa e congestionata, l’asta
robusta e piena di vene in rilievo è dura come un bastone.
“Lasciami
andare…”.
Corre
per la seconda volta in bagno, lo raggiungo e dopo la pulizia lo
faccio rimettere sul letto.
“Devo
massaggiarti bene, altrimenti ti possono venire crampi e coliche…”.
Ricomincio
come prima, con una mano gli prendo il cazzo e comincio a menarlo
dolcemente, l’altra gli accarezza il ventre, dura forse un paio di
minuti, poi comincia a fremere, ansimare, con delle spinte pelviche
fa si che la mia carezza diventi più determinante, sta per venire e
ora, bando ai preliminari, prendo a masturbarlo con forza… geme e
urla!
“Ohh…
Fanny... è… bello…!”.
Sento
sotto la mano le eiaculazioni ripetute e i getti di sborra calda che
gli escono con forza, parte mi ricade sulla mano, parte sul suo
ventre e anche sul petto, continuo a menarlo lungamente, poi sento
che si sta ammosciando nella mia mano e lo lascio, si è disteso
sfinito sul letto.
Che
sega che ti ho fatto…!
E
siamo appena all’inizio!
In
bagno prendo una salvietta e lo pulisco per bene, non parlo, né lo
fa lui.
Mi
sistemo, ho il seno completamente scoperto.
“Stasera
dopo cena… lo rifacciamo. Va bene?”:
Apre
gli occhi e mi fa un cenno di assenso, corro in camera mia e devo
darmi un po’ di sollievo con la mano!
Rientra
mio marito in prima serata.
“Come
è andata?”.
“Sta
andando, tutto come da programma, anzi… dopo cena dovrai uscire per
un paio di orette…”.
“D’accordo,
ma quando mi racconti tutto?”.
“Dopo…
dopo…!”.
“Per
me resterà qualcosa…?”.
“Non
ti preoccupare… cerca di essere all’altezza piuttosto…”.
Infatti,
appena terminato di mangiare, esce con una scusa, mentre sto
terminando di sparecchiare.
“Luc…?”.
“Si…”.
“Preparati…”.
Quando
lo raggiungo in camera sua e già sul letto completamente nudo, ed è
già abbondantemente eccitato, è soddisfazione guardarlo.
“Allora
come preferisci…? Con il sedere in su o disteso…”.
“Disteso…”.
Senza
altri inviti si tira le ginocchia verso il petto, mi siedo accanto e
ungo il dito medio della mia mano, lo tocco… e lo penetro, l’altra
mano corre al suo pene, lo impugna saldamente mentre il dito gli
entra tutto in culo.
“Sei
un maiale, senti come c’è l’hai duro…! Ti piace che ti
tocchi?”.
“Si…”.
“Prima
facciamo il clistere…”.
Gli
inserisco la cannula e gli inserisco lentamente il liquido, poi gli
accarezzo il ventre non tralasciando di toccarlo.
Qualche
attimo e corre in bagno, lo seguo, lo lavo per bene non tralasciando
niente.
“Ohh…
che sbadata! mi sono bagnata tutta la vestaglia, ora dovrò
toglierla, ecco, ora aspetta che ti asciugo bene…”.
Mentre
lo asciugo il suo uccello ha raggiunto dimensioni e durezza
incredibili, mi sta guardando il petto con gli occhi fuori dalla
testa.
Torniamo
in stanza, riprende la posizione sul letto, lo massaggio e lo meno….
Gli
sto seduta accanto sul letto, le tette mi ballonzolano mentre faccio
andare le mani.
“Guarda,
ho le tette nude… ti piacciono…? Dai… toccamele… palpamele,
così… stringi forte i capezzoli, vedi come si allungano e si
ingrossano? Bravo… sei proprio un maiale…”.
So
che non durerà ancora molto, sta per venire, mi stendo
trasversalmente sul suo addome, il seno ora appoggia sul suo
ombelico, la sue mani mi sfrugolano le tette. Comincia ad ansimare ed
è scosso ripetuti fremiti, il ventre si irrigidisce ed erutta la
sborra che indirizzo sulle mie tette in attesa, il suo seme caldo e
denso continua a colpirmi con molteplici schizzi, finché tutto
finisce. Mi rialzo e mi passo tutto il liquido lattiginoso sulle
tette mentre lui mi guarda rapito.
“Guarda...
mi hai spruzzata tutta, come è calda, dai… andiamo a lavarci…”.
Dopo
le prolungate abluzioni, durante le quali approfitto per toccarlo
ancora, smobilito tutto l’armamentario e lo lascio solo.
Rientra
il mio uomo e mi raggiunge nella nostra stanza, è eccitato, fremente
e impaziente di sentire dalla mia voce l’accaduto, mentre si
spoglia l’accontento colorando sapientemente i vari episodi…
poi….
“Caro…
guarda sul comodino…”.
Sul
comodino risalta il tubetto della vaselina….
“Non
ti dice niente…?”.
“Altroché…!
Hai voglia di prenderlo in quel culo meraviglioso…”.
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-Fanny?
Ti conosco... tu hai uno scopo...
-Si...
e allora? Ho voglia... ti voglio eccitare e appena il ragazzo
dorme... ci troviamo in camera nostra...
-Con
Carlo?
-Si...
con lui... come allora...
-Che
puttana... continua... voglio che racconti tutto...
-L'hai
duro?
-Si...
-Fammelo
vedere... il ragazzo non può vederci...
-Uhmm...
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