venerdì 11 gennaio 2019

L'AMORE DI F. E LA SUA VOGLIA DI UCCIDERE. (fine)



-Ti amo… puttana…! Ti amo… sei una puttana schifosa, ma ti amo…-

Lei…
-Da quanto lo sai?-
-Da pochi giorni… ma che razza di troia sei? E ora godi anche me…? Puttana!-
-Si… ti voglio! Ti ho sempre voluto ma tu neanche mi guardavi ultimamente… dai dai! Dai… amore!-
Aumenta il ritmo e la forza dei suoi affondi e gode, lei urla!
Dopo… lui ansante…
-Lascialo… lascia quel porco…-
-Non posso… io amo te… te lo giuro! Ma non posso lasciarlo, mi è diventato indispensabile… non posso… non posso… non me lo chiedere…!-
-Allora ti lascio io…!-
-Se lo fai… mi faresti del male! Non voglio che mi lasci! Non voglio che vai via per quel nuovo lavoro! Resta con me… ti prego… ti prego…!!! Sei l’unica cosa che mi tiene attaccata alla vita! Te lo giuro!-
In quel lungo sabato non lasciano mai il letto.
Scopano in continuazione.



E lei si racconta.
Tutto è come descritto nelle mail, dall’inizio alla fine. 
Gli dice dello zio, del suo precipitare nuovamente nel mondo oscuro della libidine, del suo cedere in seguito alla richiesta di leccargli i coglioni… come se queste parole fossero la chiave di volta!



-Lecca anche i miei… troia! Leccami!-



Lei si mette in ginocchio fra le sue gambe, gli prende i coglioni in bocca. Una mano lo mena e l’altra gli infila le dita nel culo.
Freme… è evidentemente in preda a un raptus di passione!
La lascia fare… a lungo, poi la alza e la costringe sul tavolo, le entra nel culo… la penetra con forza…



-Poi…? Che altro avete fatto…? Troia!-
-Mmmmh… sbattimi forte! Più forte! Fammi male! Siii… così… sai? Una volta ha pagato una donna… lei me l’ha leccata tantissimo… lui guardava…-



Franco aumenta ancora la forza dei colpi.



-E… cosa ancora…?-
-Un uomo… lui… mi guardava godere, mentre questo mi scopava, figa e culo sai? Era davvero molto grosso…-
-Puttana! Ora ti sfondo!!!!!-
-Fammelo fammelo! Che aspetti…? Sai… lo fece quando gli dissi che mio zio… mi faceva scopare dai suoi amici… tanti sai? Tanti e tutti porci… mi tenevano e… a turno mi possedevano…-
-Dioooooo… ora ti riempio di sborra… troiaaaaa!-
-Siiiii… sborrami dentro! Dimmi che sono la tua troia… e che non mi lascerai mai!-



Incredibilmente il cazzo di Franco non cede.

Vero… continua a prendere le pasticche di Giulia ma il vero motivo è l’immensa libidine che la moglie, con quanto gli racconta, gli provoca.


-Continua… dimmi ancora… puttana…-



Lei ora gli accarezza la grossa e dura verga.



-Più volte… mi ha scopato mentre ero al telefono con te… cercava in ogni modo di farmi gemere o gridare, sai? E io gli resistevo… e più resistevo… più lui mi scopava, mi mordeva e strizzava le tette… quando non resistevo più… chiudevo la comunicazione…-
-Si! Ricordo…! Poi mi richiamavi… puttana… e mi dicevi che era caduta la linea, ma che troia sei!-
-La tua… sono la tua troia…! Giura che non mi lascerai mai!-
-E lui…?-
-Lui resta… non lo amo. Ma è come rivivessi il periodo con mio zio, il mio torturatore del quale non potevo fare a meno… non pretendo che mi capisci… lo so che è difficile…-
-Chiamalo… al cellulare… chiamalo mentre ti scopo! Ti farò morire… puttana! Ti scoperò così forte che dovrai interrompere la telefonata anche con lui!-
-Siii… lo faccio!-



Si mette veloce a pecora e mentre lui affonda violento il cazzo, lei chiama Arturo.
Questi le chiede come mai non si sia fatta sentire, lei tergiversa… prende tempo mentre Franco le sta devastando la figa con i suoi colpi potenti, poi… quando sente montare l’orgasmo e prima di cominciare a gemere e urlare… stacca la comunicazione!
Franco continua a vangarla, lei gode a ripetizione…



-Sai amore… lo zio… mi frustava. E mi pisciava in bocca…-
-Anche Arturo?-
-Si… anche lui… me lo farai anche tu?-
-Siii… te lo farò! Ti frusterò così forte e a lungo che non potrai sederti per giorni! E ti inonderò di piscia calda! Te la farò bere!!-
-Mmmmmmh… siiii… siii… oddiooooo… siiii…!-

La voglia di ucciderla è sparita.

Lei gli chiede.
-Accetterai la situazione… io con te e io con lui? Capisci che non posso farne a meno? Ogni altra ipotesi non posso accettarla. Te ne prego! Accettami come sono, vivimi così, non mi lasciare…!-



-Ho voglia di ucciderlo quel tuo porco!-
-E lui vuole uccidere te…! Ma gli ho posto la stessa condizione, la stessa che ho posto a te. Vivermi per quella che sono. Sarò la vostra troia… di tutti e due! Amore… non siete in competizione, non devi dimostrarmi di essere più porco di lui! Potete tutti e due devastarmi figa e culo con i vostri cazzi, a farmi vivere sensazioni sempre più estreme… ma ognuno nel suo spazio e nel suo tempo… sarà così difficile accettarlo per te?-
-Provo… devo superare questa gelosia…-
-Devi… se mi vuoi…! E l’alternativa è… perdermi, ricorda… io ho te, senza di te non sono nessuno, non voglio altro che quello che vivo ora…-
-Voglio… pisciarti addosso… farti scopare da un altro e guardarti mentre godi… voglio tutto e di più!-
-Fammelo… ogni cosa mi farà piacere, più sarà estrema e più io godrò, trovami un uomo dal cazzo enorme, dai! Voglio che mi guardi come mi sfascia il culo! E voglio che ti masturbi… porco!-

Ecco come F. supera la voglia di uccidere, quella violenza indirizzata verso la morte diventa tutta libidine. 
Violento rimane, con lei e con i due ragazzi, con Alessandro, ma è violenza indirizzata al sesso, violenza nel coito, violenza deviata, violenza utilizzata per godere.


Poi... un giorno.
Lei... dopo aver fatto sesso nella ormai loro solita maniera gli dice...
-Franco... dio... non so come dirtelo...
-Dirmi cosa...
-Sono incinta...
-Di chi? Cazzo! Di chi?
-Sono sicura che è di Arturo...
-Cazzoooooooooooooo!!!


E... la voglia di uccidere gli torna prepotentemente di nuovo, sente la sua mente impazzire...

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