-Ti
amo… puttana…! Ti amo… sei una puttana schifosa, ma ti
amo…-
Lei…
-Da quanto lo sai?-
-Da pochi giorni… ma
che razza di troia sei? E ora godi anche me…? Puttana!-
-Si…
ti voglio! Ti ho sempre voluto ma tu neanche mi guardavi ultimamente…
dai dai! Dai… amore!-
Aumenta il ritmo e la forza dei suoi
affondi e gode, lei urla!
Dopo… lui ansante…
-Lascialo…
lascia quel porco…-
-Non posso… io amo te… te lo giuro! Ma
non posso lasciarlo, mi è diventato indispensabile… non posso…
non posso… non me lo chiedere…!-
-Allora ti lascio io…!-
-Se
lo fai… mi faresti del male! Non voglio che mi lasci! Non voglio
che vai via per quel nuovo lavoro! Resta con me… ti prego… ti
prego…!!! Sei l’unica cosa che mi tiene attaccata alla vita! Te
lo giuro!-
In quel lungo sabato non lasciano mai il letto.
Scopano
in continuazione.
E lei
si racconta.
Tutto è come descritto nelle mail, dall’inizio
alla fine.
Gli dice dello zio, del suo precipitare nuovamente nel
mondo oscuro della libidine, del suo cedere in seguito alla richiesta
di leccargli i coglioni… come se queste parole fossero la chiave di
volta!
-Lecca
anche i miei… troia! Leccami!-
Lei
si mette in ginocchio fra le sue gambe, gli prende i coglioni in
bocca. Una mano lo mena e l’altra gli infila le dita nel
culo.
Freme… è evidentemente in preda a un raptus di
passione!
La lascia fare… a lungo, poi la alza e la costringe
sul tavolo, le entra nel culo… la penetra con forza…
-Poi…?
Che altro avete fatto…? Troia!-
-Mmmmh… sbattimi forte! Più
forte! Fammi male! Siii… così… sai? Una volta ha pagato una
donna… lei me l’ha leccata tantissimo… lui guardava…-
Franco
aumenta ancora la forza dei colpi.
-E…
cosa ancora…?-
-Un uomo… lui… mi guardava godere, mentre
questo mi scopava, figa e culo sai? Era davvero molto
grosso…-
-Puttana! Ora ti sfondo!!!!!-
-Fammelo fammelo! Che
aspetti…? Sai… lo fece quando gli dissi che mio zio… mi faceva
scopare dai suoi amici… tanti sai? Tanti e tutti porci… mi
tenevano e… a turno mi possedevano…-
-Dioooooo… ora ti
riempio di sborra… troiaaaaa!-
-Siiiii… sborrami dentro! Dimmi
che sono la tua troia… e che non mi lascerai mai!-
Incredibilmente
il cazzo di Franco non cede.
Vero…
continua a prendere le pasticche di Giulia ma il vero motivo è
l’immensa libidine che la moglie, con quanto gli racconta, gli
provoca.
-Continua…
dimmi ancora… puttana…-
Lei
ora gli accarezza la grossa e dura verga.
-Più
volte… mi ha scopato mentre ero al telefono con te… cercava in
ogni modo di farmi gemere o gridare, sai? E io gli resistevo… e più
resistevo… più lui mi scopava, mi mordeva e strizzava le tette…
quando non resistevo più… chiudevo la comunicazione…-
-Si!
Ricordo…! Poi mi richiamavi… puttana… e mi dicevi che era
caduta la linea, ma che troia sei!-
-La tua… sono la tua troia…!
Giura che non mi lascerai mai!-
-E lui…?-
-Lui resta… non
lo amo. Ma è come rivivessi il periodo con mio zio, il mio
torturatore del quale non potevo fare a meno… non pretendo che mi
capisci… lo so che è difficile…-
-Chiamalo… al cellulare…
chiamalo mentre ti scopo! Ti farò morire… puttana! Ti scoperò
così forte che dovrai interrompere la telefonata anche con
lui!-
-Siii… lo faccio!-
Si
mette veloce a pecora e mentre lui affonda violento il cazzo, lei
chiama Arturo.
Questi le chiede come mai non si sia fatta sentire,
lei tergiversa… prende tempo mentre Franco le sta devastando la
figa con i suoi colpi potenti, poi… quando sente montare l’orgasmo
e prima di cominciare a gemere e urlare… stacca la
comunicazione!
Franco continua a vangarla, lei gode a ripetizione…
-Sai
amore… lo zio… mi frustava. E mi pisciava in bocca…-
-Anche
Arturo?-
-Si… anche lui… me lo farai anche tu?-
-Siii… te
lo farò! Ti frusterò così forte e a lungo che non potrai sederti
per giorni! E ti inonderò di piscia calda! Te la farò
bere!!-
-Mmmmmmh… siiii… siii… oddiooooo… siiii…!-
La
voglia di ucciderla è sparita.
Lei gli chiede.
-Accetterai
la situazione… io con te e io con lui? Capisci che non posso farne
a meno? Ogni altra ipotesi non posso accettarla. Te ne prego!
Accettami come sono, vivimi così, non mi lasciare…!-
-Ho
voglia di ucciderlo quel tuo porco!-
-E lui vuole uccidere te…!
Ma gli ho posto la stessa condizione, la stessa che ho posto a te.
Vivermi per quella che sono. Sarò la vostra troia… di tutti e due!
Amore… non siete in competizione, non devi dimostrarmi di essere
più porco di lui! Potete tutti e due devastarmi figa e culo con i
vostri cazzi, a farmi vivere sensazioni sempre più estreme… ma
ognuno nel suo spazio e nel suo tempo… sarà così difficile
accettarlo per te?-
-Provo… devo superare questa
gelosia…-
-Devi… se mi vuoi…! E l’alternativa è…
perdermi, ricorda… io ho te, senza di te non sono nessuno, non
voglio altro che quello che vivo ora…-
-Voglio… pisciarti
addosso… farti scopare da un altro e guardarti mentre godi…
voglio tutto e di più!-
-Fammelo… ogni cosa mi farà piacere,
più sarà estrema e più io godrò, trovami un uomo dal cazzo
enorme, dai! Voglio che mi guardi come mi sfascia il culo! E voglio
che ti masturbi… porco!-
Ecco come F. supera la voglia di
uccidere, quella violenza indirizzata verso la morte diventa tutta
libidine.
Violento rimane, con lei e con i due ragazzi, con
Alessandro, ma è violenza indirizzata al sesso, violenza nel coito,
violenza deviata, violenza utilizzata per godere.
Poi... un
giorno.
Lei...
dopo aver fatto sesso nella ormai loro solita maniera gli dice...
-Franco...
dio... non so come dirtelo...
-Dirmi
cosa...
-Sono
incinta...
-Di chi?
Cazzo! Di chi?
-Sono
sicura che è di Arturo...
-Cazzoooooooooooooo!!!
E... la
voglia di uccidere gli torna prepotentemente di nuovo, sente la sua
mente impazzire...
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