Il
porco telefona.
-Domani
sera serata speciale. Andremo nella mia casa in collina, voglio
trovarti bagnata, devi grondare, pronta per essere usata come sai,
capito troia?-
Serata
speciale?
Drago
è fermo sotto casa.
E’
preso da qualcosa che non conosce, perché deve preoccuparsi per lei?
Del bimbo? Perché continua a pensarla? Lui ha sempre pensato solo a
se stesso, curando di sopravvivere. In lui è cosciente solo
l’istinto di autoconservazione.
Fino
a questo momento.
Ha
voglia di scopare al solito, per annullarsi nell’orgasmo, ma si
accorge di avere lei nella mente. La desidera, si immagina a
liberarle il corpo da ogni indumento e di guardarla nuda, di sentire
il suo odore.
Si
comanda di smettere di pensare, ha bisogno solo di bere e di una
puttana che sappia anche fargli un massaggio. Ricorda quella puttana
grassa, pesante che gli si era messa nuda a cavalcioni sulla schiena
mentre muoveva le mani sapientemente sui suoi muscoli intorpiditi,
poi… lo aveva fatto girare e si era impalata dandogli sollievo.
Si
ferma in un bar, beve, mangia e si mette alla sua ricerca, la trova,
lei è contenta di rivederlo e lo porta a casa sua.
Rientra
quasi all’alba.
Ascolta
la sua musica.
Prende
gli antidolorifici.
Dorme.
Il
destino ride.
A
distanza il soldato e la bibliotecaria si sono pensati, si sono
desiderati. Il loro futuro è intrecciato.
-Stasera
ti scopo fino a mezzanotte, voglio trovarti bagnata, pronta per
essere scopata, chiavata e usata come sai, capito troia?-
Serata
speciale?
Pensare
a cosa le farà, l'immaginare la disgusta e nello stesso tempo
l'agita, la eccita, che vorrà farle il vecchio porco? Non può
accontentarsi di una semplice scopata, di un pompino? Più e più
volte ha minacciato di incularla ma fino ad ora è riuscita a
scamparla. Qual è il vero legame che la tiene incatenata all’uomo?
Potrebbe rifiutarsi in ogni momento, basterebbe la minaccia di
rivelare le sue angherie e lui cesserebbe di essere un problema.
Perché è schiava di questo particolare piacere? Cerca in ogni modo
di contrastarlo e non riesce, è come senza volontà e perché si
bagna in questa maniera oscena? Sente il vuoto nel ventre e batterle
forte la fica e il desiderio d'essere umiliata le corrompe la mente.
La
giornata passa.
Più
volte è richiamata al telefono e le è ricordato con frasi sconce
cosa le farà più tardi. Perché non lo manda all’inferno? Perché
lo subisce? Perché prova questo piacere?
Lascia
il lavoro, prende il bimbo e va a casa.
Drago
è al portone che l’aspetta. La sua vista la emoziona, lo fa
salire.
-Ho
pensato a cosa fare, chiederò a chi ci comandava durante quelle
missioni di intervenire, dovrà farlo perché altrimenti lo minaccerò
di informare la stampa.-
-Drago…
non voglio che tu ti esponga così. Potrebbe costarti molto-
-Costarmi
cosa? Chissà se torno a fare ciò che facevo con questa mano
malandata e fare qualcosa di diverso non lo concepisco.-
Prende
il bimbo e se lo pone sulle ginocchia.
E
lei vede con stupore la sua tenerezza nel tenerlo.
-Volete
venire a mangiare con me? Possiamo andare dove volete. Mangiare
qualcosa e prendere un gelato-
Lei
si sente arrossire in viso. Vorrebbe… si vorrebbe, ma non stasera.
Non con quell’uomo che vuole possederla con violenza, torturarla,
alimentando la sua perversa sessualità.
-No…
Drago. Non stasera, piuttosto vieni tu da noi domani. Preparerò
qualcosa qui a casa.-
Drago
non fa problemi.
Passa
la serata al suo solito. Beve, mangia qualcosa, cerca una donna,
scopa per poi tornare all’alba nella sua stanza. Gli piacciono
sempre più le puttane un po’ sfatte, al limite della carriera. Le
prende con violenza e loro si adeguano, tiene loro le mani sopra la
testa mentre le possiede con foga. Gode… divide con loro una
sigaretta, un po’ di liquore e poi ricomincia…
Torna
in stanza, prende le sue medicine.
Dorme.
Lei
è insoddisfatta, le sarebbe piaciuto uscire con lui, molto, magari
solo una pizza, un gelato e una breve passeggiata. Le mancano questi
momenti che le ricordano i giorni passati con il suo uomo.
Invece
all’ora giusta porta il bambino dalla vicina e aspetta.
Non
ha mai goduto di lui, quale è il piacere che prova allora? E’
davvero strana la sua mente. Si sente malata, sente di vivere un
piacere insano che la porterà al disastro.
Quando
suona scende senza paura né apprensione.
Sale
in macchina, lui l’abbranca come un orso e le ruba la bocca
baciandola, mordendole le labbra, le mani brancicano brevemente il
suo corpo e la cercano fra le cosce. Sente le grosse dita penetrarla
e spingersi dentro fino al palmo.
Poi
la sua voce resa roca dal desiderio.
-Ma
quanto sei bagnata, troia? Stasera ti lego… puttana. Ti lego sul
tavolo che ho in cucina e ti scopo così… ti scopo fino a
sfasciarti!-
Mentre
raggiungono la casa in collina, lui muove la mano fra le sue cosce,
strofina e penetra, strizza forte il suo clitoride diventato turgido
e lei per la prima volta gode fisicamente con lui. Gode di una serie
di orgasmi sempre più forti e ravvicinati. E stranamente negli
orgasmi si trova a pensare al soldato, un pensiero strano ed
eccitante, si… pensa a Drago. Vuole lui… vuole la sua mano fra le
cosce, vuole il suo di cazzo.
Raggiungono
intanto la casa, scendono ed entrano sempre con lui che la tiene
stretta.
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