martedì 5 marzo 2019

LA BIBLIOTECARIA E IL SOLDATO. 3.



Il porco telefona.
-Domani sera serata speciale. Andremo nella mia casa in collina, voglio trovarti bagnata, devi grondare, pronta per essere usata come sai, capito troia?-
Serata speciale?
Drago è fermo sotto casa.
E’ preso da qualcosa che non conosce, perché deve preoccuparsi per lei? Del bimbo? Perché continua a pensarla? Lui ha sempre pensato solo a se stesso, curando di sopravvivere. In lui è cosciente solo l’istinto di autoconservazione.
Fino a questo momento.
Ha voglia di scopare al solito, per annullarsi nell’orgasmo, ma si accorge di avere lei nella mente. La desidera, si immagina a liberarle il corpo da ogni indumento e di guardarla nuda, di sentire il suo odore.
Si comanda di smettere di pensare, ha bisogno solo di bere e di una puttana che sappia anche fargli un massaggio. Ricorda quella puttana grassa, pesante che gli si era messa nuda a cavalcioni sulla schiena mentre muoveva le mani sapientemente sui suoi muscoli intorpiditi, poi… lo aveva fatto girare e si era impalata dandogli sollievo.
Si ferma in un bar, beve, mangia e si mette alla sua ricerca, la trova, lei è contenta di rivederlo e lo porta a casa sua.
Rientra quasi all’alba.
Ascolta la sua musica.
Prende gli antidolorifici.
Dorme.

Il destino ride.
A distanza il soldato e la bibliotecaria si sono pensati, si sono desiderati. Il loro futuro è intrecciato.

-Stasera ti scopo fino a mezzanotte, voglio trovarti bagnata, pronta per essere scopata, chiavata e usata come sai, capito troia?-
Serata speciale?
Pensare a cosa le farà, l'immaginare la disgusta e nello stesso tempo l'agita, la eccita, che vorrà farle il vecchio porco? Non può accontentarsi di una semplice scopata, di un pompino? Più e più volte ha minacciato di incularla ma fino ad ora è riuscita a scamparla. Qual è il vero legame che la tiene incatenata all’uomo? Potrebbe rifiutarsi in ogni momento, basterebbe la minaccia di rivelare le sue angherie e lui cesserebbe di essere un problema. Perché è schiava di questo particolare piacere? Cerca in ogni modo di contrastarlo e non riesce, è come senza volontà e perché si bagna in questa maniera oscena? Sente il vuoto nel ventre e batterle forte la fica e il desiderio d'essere umiliata le corrompe la mente.
La giornata passa.
Più volte è richiamata al telefono e le è ricordato con frasi sconce cosa le farà più tardi. Perché non lo manda all’inferno? Perché lo subisce? Perché prova questo piacere?
Lascia il lavoro, prende il bimbo e va a casa.
Drago è al portone che l’aspetta. La sua vista la emoziona, lo fa salire.
-Ho pensato a cosa fare, chiederò a chi ci comandava durante quelle missioni di intervenire, dovrà farlo perché altrimenti lo minaccerò di informare la stampa.-
-Drago… non voglio che tu ti esponga così. Potrebbe costarti molto-
-Costarmi cosa? Chissà se torno a fare ciò che facevo con questa mano malandata e fare qualcosa di diverso non lo concepisco.-
Prende il bimbo e se lo pone sulle ginocchia.
E lei vede con stupore la sua tenerezza nel tenerlo.
-Volete venire a mangiare con me? Possiamo andare dove volete. Mangiare qualcosa e prendere un gelato-
Lei si sente arrossire in viso. Vorrebbe… si vorrebbe, ma non stasera. Non con quell’uomo che vuole possederla con violenza, torturarla, alimentando la sua perversa sessualità.
-No… Drago. Non stasera, piuttosto vieni tu da noi domani. Preparerò qualcosa qui a casa.-
Drago non fa problemi.
Passa la serata al suo solito. Beve, mangia qualcosa, cerca una donna, scopa per poi tornare all’alba nella sua stanza. Gli piacciono sempre più le puttane un po’ sfatte, al limite della carriera. Le prende con violenza e loro si adeguano, tiene loro le mani sopra la testa mentre le possiede con foga. Gode… divide con loro una sigaretta, un po’ di liquore e poi ricomincia…
Torna in stanza, prende le sue medicine.
Dorme.

Lei è insoddisfatta, le sarebbe piaciuto uscire con lui, molto, magari solo una pizza, un gelato e una breve passeggiata. Le mancano questi momenti che le ricordano i giorni passati con il suo uomo.
Invece all’ora giusta porta il bambino dalla vicina e aspetta.
Non ha mai goduto di lui, quale è il piacere che prova allora? E’ davvero strana la sua mente. Si sente malata, sente di vivere un piacere insano che la porterà al disastro.
Quando suona scende senza paura né apprensione.
Sale in macchina, lui l’abbranca come un orso e le ruba la bocca baciandola, mordendole le labbra, le mani brancicano brevemente il suo corpo e la cercano fra le cosce. Sente le grosse dita penetrarla e spingersi dentro fino al palmo.
Poi la sua voce resa roca dal desiderio.
-Ma quanto sei bagnata, troia? Stasera ti lego… puttana. Ti lego sul tavolo che ho in cucina e ti scopo così… ti scopo fino a sfasciarti!-
Mentre raggiungono la casa in collina, lui muove la mano fra le sue cosce, strofina e penetra, strizza forte il suo clitoride diventato turgido e lei per la prima volta gode fisicamente con lui. Gode di una serie di orgasmi sempre più forti e ravvicinati. E stranamente negli orgasmi si trova a pensare al soldato, un pensiero strano ed eccitante, si… pensa a Drago. Vuole lui… vuole la sua mano fra le cosce, vuole il suo di cazzo.
Raggiungono intanto la casa, scendono ed entrano sempre con lui che la tiene stretta.

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