La
sera dopo Drago parla poco, le dice che i suoi guai dovrebbero
risolversi presto.
Anche
Virginia è stranamente silenziosa, ma i loro occhi si cercano, poi
sfuggono, sembra che sappiano che quello che capiterà da lì a poco
è inevitabile. Sono ambedue eccitati. Non servono parole.
Mangiano,
più tardi prepara il bimbo per la notte, lo porta nella sua
cameretta e lo mette a letto.
Lui
l’attende sulla porta.
L’abbraccio
è spasmodico, sentono ambedue la fretta, il bisogno di aversi senza
nessun indugio o finzione, si baciano, le loro bocche sono fameliche,
si divorano labbra e lingua.
La
mano libera del soldato la cerca maldestramente, la trova bagnata e
bollente.
Lei
lo vuole. Lo vuole subito! Lo vuole dentro di se.
Lo
abbraccia mentre lui la spinge contro la parete. Libera a fatica il
grosso cazzo duro e lo prende in mano, lo masturba. Lui l’alza da
terra tenendola sotto le cosce e glielo punta, la lascia ricadere
piano e la infila. La penetra violento, colpi veloci alternati a
movimenti lenti e profondi e lei si sente sciogliere! Finalmente gli
orgasmi che voleva! Quelli che sente scendere dal cervello ed
esplodere fra le sue cosce. Lui è instancabile, ma conserva sempre
lucidità.
Lei
mormora mentre lo bacia appassionatamente.
-Vienimi
dentro…! Vienimi dentro…!-
Poi…
si lasciano cadere sul pavimento.
Abbracciati.
Ambedue
consapevoli che è l’inizio di qualcosa di importante.
Ancora
la frenesia li porta sul letto e ancora lui la prende deciso, senza
usarle tanti riguardi e nuovamente raggiungono l’apice del piacere.
Dopo, calmato l’ansito del loro respiro, lui chiede.
-Accendi
la luce… voglio vederti-
Non
avrebbe voluto, mostra tutt'ora tutti i segni del bestiale amplesso
della notte precedente ma sa che a questo punto non può e non vuole
nascondergli niente, fa quanto chiede.
Lui
nota le ecchimosi, i vistosi lividi mentre passa le mani e la bocca
su di lei, vede che ha il seno torturato, il ventre e il sedere
rigato ancora dai colpi violenti, la gira… vede l’ano gonfio e
infiammato.
Chiede.
-Chi
è? Il tuo uomo di ora?-
-No…
un porco, un maiale che ha approfittato della mia situazione e che
non ho saputo tenere a distanza, sono stata debole, però devo dirti
tutto di me… non ti voglio nascondere niente-
Gli
racconta che non ha avuto altri uomini, solo David, poi questo maiale
e ora lui… Drago. Ma non gli nasconde la sua natura, di come ha
scoperto di godere di queste cose strane, di queste assurde violenze,
di come non si sia mai negata.
Drago
ascolta, le chiede.
-Ti
mancherà tutto questo? Io ti darò tutto quello che desideri, anche
questo-
-Drago.
Voglio te. E’… qualcosa di strano che vivo...-
Drago
continua ad accarezzare i larghi glutei sodi e lisci come il marmo,
passa le dita leggere sul buco gonfio e infiammato, le chiede se le
fa male.
-Si…
quel male strano. Lo vuoi? E’ tuo… sarà solo e sempre tuo, ma
ora desidero che mi fai l’amore, prendimi da sopra, la tua bocca
sulla mia… fammi l’amore… Drago…-
Lui
lo fa, si dispone fra le sue gambe aperte e la penetra, la possiede e
le fa l’amore, il suo respiro si confonde con quello di lei. Il
respiro diventa gemito man mano che si avvicinano al piacere. La
tiene forte e si perde nella sua bocca, cosa è quel sentimento che
l’ha preso? L’ama? E’ davvero innamorato? Come fa a saperlo se
mai gli è successo? Sente il bisogno di dirglielo mentre raggiunge
il piacere.
-Ti
amo…-
E
mentre lei lo segue nell’orgasmo…
-Ti
amo anch’io… ti amo…!-
Ora
sono nel piccolo soggiorno, mangiano qualcosa, nudi si baciano
ripetutamente, parlano di loro. Ora hanno un futuro, speranze e
progetti. Ambedue sono realizzati, che differenza da poche ore prima!
Drago
l’informa che dovrà partire a giorni per la Germania ma sarà
questione di poco tempo, tornerà presto. Ma prima vuole sistemare la
cosa con il suo persecutore. Dovrà essere messo nelle condizioni di
non nuocere più e per farlo ha un’idea ma ha bisogno del suo
aiuto.
Le
spiega cosa intende fare. Lei capisce che è necessario fare come
dice. Tornano a far sesso. Chi prende ora l’iniziativa? Si
ritrovano con lei distesa a pancia in giù sul tavolo e lui che la
possiede violento da dietro. Le tiene forte le mani sulla schiena
mentre la penetra. Le fa male, il male che lei vuole provare.
In
preda all’orgasmo lo prega.
-Prendilo…
prendimi lì! E' tuo… ti prego… voglio essere tua… tutta… non
indugiare… voglio essere tua… solo tua…-
Amore
e passione.
Leva
il cazzo bagnato e lo punta sull’ano arrossato e spinge. Le mucose
si allargano ed entra, sente un ulteriore piacere nel metterglielo a
fondo. Sbatte ora contro le sue lisce natiche mentre aspetta di
godere e poi urla! Urla il suo piacere mentre si svuota dentro di
lei!
Ora
dormono abbracciati.
Si
svegliano verso mattina e lo fanno ancora. Lo cavalca e lui gode nel
vedere le grosse tette sode ballare, nel sentire le larghe natiche
colpire il suo ventre, strizza forte i capezzoli e nuovamente godono
assieme.
Drago
si riveste, deve andare a prendere i suoi antidolorifici, la mano sta
pulsando. L’assicura che tornerà subito, solo il tempo di andare e
venire.
Ritorna.
Fanno colazione insieme, lei lo conduce in doccia, lo lava
accuratamente, cosa che lui con la mano infortunata non ha mai potuto
fare. Lo rade e gli sistema i capelli.
Più
tardi escono e mentre guardano il bimbo giocare, parlano.
-Voglio
che tu ne stai fuori da questa storia, Virginia, me la sbrigo io con
lui. Lo metterò nella condizione di non nuocerti più.-
-No
Drago… ci voglio essere. Voglio punirlo per quello che mi ha fatto.
Di avermi portata ad essere quella che sono, voglio esserci, voglio
vendicarmi -
-Va
bene… allora decidiamo quando farlo. Una sera della prossima
settimana. Ora ti rispiego tutto.-
-E
intanto? Quel porco magari mi chiederà di fare le solite schifezze
in ufficio, non voglio più doverlo sopportare-
-Prendi
qualche giorno di malattia, telefoni e vedrai che sistemeremo tutto a
modo nostro, solo ricorda, non potremo tornare indietro. Se decidiamo
lo facciamo senza ripensamenti.-
-Va
bene Drago, voglio farlo.-
Nei
giorni successivi Virginia non va al lavoro, telefona che ha problemi
con il bimbo e dice al grosso bastardo che lo vuole incontrare nella
casa in collina, che lei ci arriverà con i suoi mezzi.
Lei
e Drago raggiungono il posto con una macchina noleggiata, si fermano
molto prima.
-Sei
agitata?-
-Drago,
sono eccitata! Straordinariamente eccitata, ti vorrei ora. Qui
adesso! Questa situazione mi sta esplodendo nel cervello! Non so più
cosa mi succede!-
-Dopo...
lo faremo dopo. Ora ascolta, tu precedimi. Pochi metri, suoni e ti
raggiungo, poi come apre... scostati, faccio tutto io. Capito?-
-Capito!-
Come
si apre la porta Drago investe il grosso uomo, lo colpisce forte alla
trachea con il gomito e lo fa cadere sgambettandolo, l'uomo cade
pesantemente di schiena e sbatte la testa.
Poi...
al suo risveglio si ritrova nudo, messo sul tavolo di cucina e legato
polsi e caviglie alle gambe del tavolo. Al collo ha una corda con un
cappio che lo stringe. In bocca degli stracci. Respira a fatica.
Tre
ore fanno durare il suo tormento.
Virginia
sfoga su di lui tutto il suo livore e il suo odio colpendolo sulla
schiena e sui glutei con la sua stessa grossa cinghia, usando la
pesante borchia, Drago la controlla, le evita di precipitare
completamente nella pazzia.
La
guarda nuda, i grossi seni che ballano, gli occhi lucidi.
Si...
Virginia gode nel torturare il suo aguzzino, gode della vendetta. Ora
gli ha ficcato nel grosso deretano un manico di legno e lo sodomizza
con violenza. Drago aveva inizialmente intenzione di mettere l'uomo
davanti ad una scelta, la morte o la vita, ma ora capisce che la cosa
arriverà quasi naturalmente alla conclusione più tragica. Il porco
deve morire.
Notano
che nonostante il dolore anche l'uomo legato è eccitato, il suo
membro si è parzialmente indurito. Drago gli lega un brandello di
straccio alla base e stringe, il pene si gonfia a dismisura diventa
enorme e violaceo. Causa al torturato mille punture dolorose!
Virginia
e Drago sono eccitati, mettere in pratica questa violenza li ha
caricati di una immensa libidine.
Si...
torturare è piacere, come sa bene lui e ora anche lei.
La
piega sul corpo dell'uomo, vuole usarne la presenza come additivo
alla loro voglia. Alla loro voglia di godere e di appartenersi anche
in questo modo, in questo gioco perverso.
E
lei che lo prega.
-Nel
culo... ti prego Drago! Nel culo... prendimi nel culo!-
Drago
la prende spingendo il suo cazzo duro come un ramo d'albero. Ora la
sta inculando con violenza. Le strizza i capezzoli tanto da farla
gemere di dolore.
-Drago...
voglio toccargli il cazzo!-
-Posso?
-
-Dio...
vederlo così grosso, viola, mi fa morire! Voglio che soffra!-
-Scopami
il culo, Drago!!!-
-E'
tuo... scopami forte! Mentre lo tocco!-
Il
suo orgasmo si trasforma, da mentale diventa sempre più fisico, fino
ad esplodere in un piacere assoluto, una botta che le rapisce il
cervello. Sta urlando, guaisce da cagna, geme, mentre anche Drago
viene, la gode, si svuota pienamente nel suo culo continuando poi a
montarla, a scoparla.
Gli
slacciano lo straccio avvinto alla base del pene. Virginia e Drago si
stanno baciando, scambiano la loro saliva con giochi di lingua.
Sanno, sono consapevoli che hanno provato una cosa che vorranno
rivivere, quando e come non lo sanno ancora, ma lo vorranno.
E'
l'ora di andare.
Drago
gli libera la bocca, scioglie il laccio intorno al collo, lo guarda,
gli mette le dita alla gola.
-Virginia...
è andato. E' morto.-
-Vecchio
porco! Che vada all'inferno!-
-Lo
lasceremo così, la sua morte sarà una tragica conseguenza di un
gioco erotico fra uomini, fra depravati. Un pervertito che si fa
inculare. La morte comunque ha una causa naturale...-
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