mercoledì 1 agosto 2018

AKHMED. ALINA E V.



V. e Akhmed sono in piscina.
V. è appoggiato sul bordo con ambedue gli avambracci, ha il corpo immerso nell'acqua e guarda Alina, Akhmed gli è accanto, sott'acqua porta la mano al ventre di V. e stringe forte il cazzo, lo libera dal costume e lo masturba, i suoi movimenti sono evidenti, la mano che si muove veloce...
V. lascia fare e guarda Alina e Alina guarda loro, guarda lui. 
Lei sa... lei immagina cosa sta succedendo.

I loro sguardi parlano...

-Ora lo porto nello spogliatoio... e lo faccio. Vuoi vederci?-
-Farò godere tuo figlio... e lo farò per te, solo per te... per avere di nuovo il tuo corpo, vieni a vederci... lascio aperta la porta che da verso il passaggio alla casa...-
Lei...
-Si... voglio vedervi... si.... lo voglio, ma non fargli male... non far del male al mio ragazzo...-.

E' l'inizio... 

Ora e' lui disteso sul panchetto, ha le braccia portate sotto la testa, una gamba piegata sul panchetto e l'altra lunga distesa a terra... e fra le gambe c'è Akhmed in ginocchio.
E fuori dalla porta socchiusa c'è Alina, la madre... che guarda.
E' bravo Akhmed, a succhiare ?
No... non è bravo, è solo volenteroso, con la mano lo masturba forte e con la bocca lo lavora... bagna la cappella, succhia, lecca... inghiotte.

V. ricorda Cazzo di Toro... quello si che era bravo! Più' bravo delle donne, un vero artista dei pompini.

Ricorda.
Era estate.
Da poche settimane aveva perso la relativa innocenza della sua adolescenza ed era diventato uomo.
Grazie a Sara.
Sara... e la sua sconfinata sensualità.
Sara... puttana senza limiti.
Sara... la sua prima donna...

Aveva bruciato le tappe con lei, un corso accelerato di sesso sfrenato.

Ricorda.
Quella mattina lo sveglia presto...
-Svelto... ho voglia di fare una nuotata in un posto speciale... vedrai che spiaggia... un paradiso...-

Dalla litoranea si stacca una stradina stretta e sterrata che con alcuni stretti tornanti arriva in un posto da sogno, deserto o quasi.

-Sai...? E' un posto dove si trovano i gay... vengono qui e si accoppiano... a volte vengo a guardarli... mi eccitano...-

Si spogliano e corrono verso il mare, si portano al largo, sono ambedue degli eccellenti nuotatori.
Nuotano vicini... si toccano, in breve sono avvinti in abbracci sempre più incandescenti, V. e' molto eccitato.
E' dotato... molto e Sara ne sa apprezzare la vigoria quasi inesauribile.
Ora lui e' disteso sulla schiena galleggia e così fa si che lei gli possa masturbare il grosso cazzo duro.

-Guarda... guarda V.! Quello è Cazzo di Toro... è famoso sai! Vieni andiamo a vedere...-

La leggera corrente marina li ha portati lontano da dove sono entrati in acqua e di fronte a loro sulla spiaggia sta disteso un uomo nudo.

-Sai... è chiamato così... Cazzo di Toro perché ha un cazzo spropositato... mai visto una cosa così! -

Prendono terra e si avvicinano.
V. vede una cosa che riteneva non potesse esistesse in natura.
L'uomo... molto bello, ha un vero tronco di carne enorme che al momento e' abbandonato sulla coscia, a riposo.
Sara non sa staccare gli occhi.
Sussurra...
-V... quel cazzo mi fa impazzire! Ho cercato di farmi scopare... ma niente... lo sogno quel cazzo enorme, sogno che mi rompe... che mi allarga fino a squartarmi... so che goderei come non mai...-

Si ferma... prende V., gli pone le mani sulle spalle.

-V... vuoi fare una cosa per me...? Ti prego... ti prego... mi faresti godere... da morire...-

Lo porta per mano fino ad essere vicino all'uomo.
Si ferma... guarda insistentemente il ventre guarnito dall'enorme verga
.
-E' mio figlio questo bel ragazzo... ti piace? Guarda che bello è... e che cazzo ha... ti piace vero? Un baratto... Cazzo di Toro... tu mi fai fottere... e te lo lascio succhiare...-

L'uomo mercanteggia... vuole di più, vuole essere preso... penetrato, inculato... non gli basta fare un pompino.
Sara guarda V., i suoi occhi sono colmi di una libidine assoluta e V. non sa negarsi.

-Va bene... Sara...-.

Cazzo di Toro è disteso... Sara sta masturbando lentamente il cazzo di V... per invogliarlo, per eccitarlo, tira a fondo il prepuzio liberando la grossa cappella violacea... il cazzo è duro, quello di Cazzo di Toro si sta alzando ora... fa impressione quanto è grosso, grosso quanto l'avambraccio di un uomo, venato... turgido... scuro.
Sara spinge V. verso l'uomo.
Ma V. vuole vedere... vuole vedere Sara.
Si inginocchia presso la testa dell'uomo ma si mette in modo di poter vedere... gliela prende fra le mani la testa e inizia a penetrarlo in bocca... forti fendenti, forti colpi che spingono il cazzo fino in gola.
Guarda...
Sara è trasformata, dalla bocca le escono strani suoni, fra il lamento e il ringhio di una cagna.
Si avvicina all'uomo disteso... a gambe larghe lo scavalca, ora lo domina dall'alto e con la saliva si bagna la fica già pronta... aperta... gonfia, sputa ripetutamente sulla mano aperta e bagna la grossa cappella.
Si abbassa piegandosi sulle ginocchia... flettendole, prende fortemente la colonna di carne con le mani.

Si sente una vestale del Phallus... del toro sacro!
Una partecipante alle orge che erano le estreme espressioni del principio di fertilità nella Sardegna della civiltà nuragica.

Ricorda il flautista itifallico... la statuina... forse ittita, del flautista dal grosso pene ritto, immagina di congiungersi con lui...

Immagina...

Lei che struscia fortemente la cappella sullo spacco... che si apre, che si abbassa e spinge... e riprova... ancora... bagna e spinge, vuole essere penetrata... vuole essere aperta... a ogni costo.

La potenza simbolica di un grosso cazzo
.
Ricorda che nel regno biblico di Canaan i re mangiavano il pene del predecessore per assimilarne la loro forza... il potere.

Ricorda che fra gli antichi romani un grosso cazzo favoriva la carriera militare.

Tutte verità.

Ora lo immagina come un lingam, il fallo di pietra sacro, enorme... sul quale si immolavano le seguaci indù di Shiva.
Lui linga... e lei yoni...
E ancora... essere posseduta dall'immenso pene d'oro che veniva portato in processione durante le celebrazioni di Dioniso nell'antica Grecia.
Posseduta e godere fino a morirne.

Basta...!
Lei e' la vestale... e deve averlo questo cazzo mostruoso che le ha intorpidito la mente.
Si abbassa... urla... e si sente penetrare... urla... dolore e piacere... dolore e trascendenza fisica... piacere e stordimento...

V. osserva con emozione...
Vede la natura di Sara allargarsi... diventare capace di contenere quella enormità...
Emozione..... sbigottimento... ed eccitazione... sente il suo cazzo nella bocca dell'uomo contrarsi... e gode... gode più' della scena enormemente eccitante alla quale assiste che del lavoro di bocca.
Gode... gli prende la testa con le mani e lo fotte in bocca mentre urla dal piacere e inonda la gola dell'uomo con la sua cospicua sborrata!

Sara e' una Erinni, una furia... mentre si impala furiosamente sul grosso obelisco di carne... la testa portata all'indietro, occhi chiusi e il continuo rantolo di lussuria...
E le sue spinte... frenetiche ora! Tiene la colonna con le mani e si fa penetrare a fondo... fino a godere di un orgasmo infinito, doloroso... ma per questo eccezionale!
Si leva a fatica...
Si sdraia a terra... le gambe aperte e la sua natura completamente slabbrata.
V. le e' vicino...

-Portami a casa... portami a casa... -

Cazzo di Toro protesta... non ha goduto, ricorda loro i patti... V. avrebbe dovuto prenderlo... incularlo...

-Domani... -

Promette Sara.

E il giorno dopo ritornano e V. prende l'uomo fra le dune di sabbia. mentre Sara assiste...
Il suo primo uomo...
Ricorda che mentre lo incula con tutta la sua forza... lui bela, i suoi gemiti sembrano i belati di un agnello, l'uomo dal cazzo di toro bela come un agnellino...

Ora?
Lascia i ricordi e torna nell'attuale...
Ora sta possedendo Akhmed.
Sa di avergli leccato il culo... di averlo penetrato con le dita prima, poi di averlo parzialmente fatto distendere sul fianco... una gamba alta... sostenuta da un suo braccio, sa di averlo preso con forza... di essere entrato in lui con violenza e ora.... lo monta fra gemiti di piacere e grugniti.
Akhmed gode... mentre Vic lo masturba con la mano fra le sue gambe.
Sa che lei lo guarda.
Che penserà del figlio?
E di lui?
Sara' eccitata Alina?
Magari si tocca...?
Lei dovrà' dargli quello che V. ha avuto dal figlio.
Sono i patti... Vic deve solo trovare il modo.
Ora viene e percuote fortemente le natiche di Akhmed con i suoi lombi mentre sprofonda la sua verga dentro di lui, dentro... profondamente... fino al pelo... e si svuota.

Non riesce a vedere Alina dopo...

Sara gli insegna come poter vedere Alina senza pericoli.
Ma chiede una contropartita.


La vita e' un dare e avere...

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