Giò:
Mi
guarda stupefatto mentre io rido e godo, un po’ perfidamente per la
verità.
“La
mamma… non ci posso credere…”.
“Così
una sorella troia ci può stare, vero? Ma la mamma no… carino
lui…”.
“Perché
non me l’hai detto subito?”.
“Volevo
sapere come andava a finire …”.
Mentre
lui si sta rodendo l’anima, prendo a sistemare la stanza, pulisco
il tappeto dalle tracce di sperma, vado in bagno a lavarmi.
L’ano
mi brucia e mi prude, ma per averlo rifatto dopo diverso tempo il disagio è
sopportabile.
Ritorno
nel salone, mi rimetto gli slip.
Mi
distendo sul lettino e mi assopisco, passa forse mezz’ora e sento
una macchina arrivare nel cortile e poco dopo la voce della mamma dal
salone.
“Ragazzi?
Siete in casa?”.
“Siamo
qui in giardino…”.
Ci
raggiunge e si siede all’ombra.
“Vanni,
portami qualcosa da bere… sii gentile…”.
“Giò,
ho lasciato sulla tua scrivania una bozza di contratto…”
poi:
“ accidenti,
Vanni che faccia che hai, che ti succede…?”.
Non
attende la risposta, si alza e...
“Giò,
vieni in camera con me, vado sulla barca dei Rossi, mentre mi preparo
ti spiego…”.
La
seguo, in camera si spoglia velocemente, butta tutto in un angolo e
nuda si porta in bagno, nel frattempo continua a parlare, del
contratto, di come l’ha ottenuto e dei vantaggi che ci porterà,
eccetera…
Mi
parla dei contatti avuti con l'ingegnere Rossi, il titolare
dell’azienda interessata.
Ad
un tratto capisco chi era l’uomo di sabato, ma certo il Rossi…
quel bell’uomo prestante… hai capito la mammina!!
Lei
si sta passando una salvietta bagnata sul corpo, la esamino critica e
la trovo un po’… come dire… formosa, ad esser pignola vedo
anche qualche piccolo rilassamento… il seno per esempio… non so
proprio come ha fatto quel cretino di Vanni a confonderci….
La
interrompo mentre continua a dilungarsi sul contratto:
“Rossi…
ma certo! Stavi con lui qui sabato scorso, vero?”.
Si
gira e mi guarda stranita:
“Come
fai saperlo? Non c’era nessuno in casa…”.
“C’era
Vanni e ha visto tutto… e mi ha presa per te, pensava che fossi io
che gemevo e gridavo mentre il Rossi mi faceva la festa…”.
“Oh
no…! E poi…?”.
“E’
rimasto… per farla breve, non si è affatto scandalizzato ma si è
eccitato come un mandrillo nel vedere quanto la sorella fosse puttana
e ha voluto che …”.
“Continua…”.
“Voleva
fare con me esattamente le cose viste sabato… le ha descritte così
dettagliatamente che…”.
“Che…
cosa?”.
“… Le
abbiamo fatte…”.
“Cosa?!
Con tuo fratello… e poi non eri tu… perché non glielo hai
detto?”.
“Te
l‘ho detto, prima volevo coprirti poi mi sono eccitata e non ho più
riflettuto… abbiamo fatto esattamente tutto come aveva visto…”.
“Giò,
sei una puttana, …d’altra parte... lo sono anch’io. Ma tu sei
anche perfida… sei sempre in competizione con me… sul lavoro… e
fuori…”.
“Ho
veramente cercato di coprirti… ma… Vanni si è accorto che non
ero io e ora sa che eri tu la donna di sabato …”.
“Glielo
avrai detto tu… con vero piacere…”.
“No,
si accorto che mentre io nello scopare… gemo e parlo, tu... dice lui... urli e dai
fuori di matta…”.
E’
vero, sono perfida e sto godendo mentre vedo mia madre imbarazzata.
Si
veste, riempie un borsone di abiti, costumi e altre cose, il suo viso
è serio e preoccupato.
“Viene
anche la moglie in barca?”.
“Certo”.
“E
come fate? Si, voglio dire… a fare qualcosa?”.
“Non
so perché ti ascolto, …che importa ormai… la moglie partecipa
al… gioco, è più… scatenata del marito e le piacciono i
giocattoli…”.
La
guardo incuriosita, ha una vita sessuale inaspettata, sapevo di suoi
occasionali amanti, che fosse sensuale anche, tanto che penso di aver
ereditato la sua sensualità, ma orge e scopate a tre…? Fortunata
lei! A pensarci mi viene l’acquolina in bocca. Io, il Rossi me lo
farei subito con o senza la moglie e i suoi attrezzi.
“Con
Vanni cosa intendi fare?”.
“Che
faccio? Ci devo pensare… ci parlerò, cercherò di spiegargli che è
naturale che io abbia una vita sessuale…”.
“Ma
questo lo sa! Lui desidera la donna di quel sabato sera… e vuole
fare le stesse cose. Si è invaghito sessualmente di quella donna che
ha visto e ora sa che sei tu!”.
“Ma
ha scopato con te o no? Non gli è bastato? Non gli è piaciuto? Che
cosa è successo…?”.
“Gli
è piaciuto eccome ed è piaciuto anche a me! E’ un bel ragazzo,
ben dotato e ci sa fare, ma lui vuole la donna che ha visto…”.
“Ci
penserò. Ora devo andare…”.
Scendiamo
assieme, in giardino non c’è più nessuno, così prende la sua
macchina e parte.
Cerco
Vanni, devo dire la verità, ho una voglia, un prurito, ma quel
disgraziato non c’è, né in camera sua né in casa.
Così
prendo la macchina e vado in città.
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