Hamburg!
Ora
voi arrivate ad Amburgo... ok? E vi viene subito chiaro il perché
torme di barbari si sono messe a sciamare verso il sud! Il sole, cari
amici, il sole! Non il bottino, non le stragi, ma il caldo! Il sole!
Quella
maledetta bruma che sale dal Mare del Nord? Per forza devi bere, non
per riscaldarti ma per dimenticare in che cazzo di posto vivi.
Decido
di andare subito all'Ospedale. Sapete che era un lebbrosario? Ho
letto che durante dei lavori di scavo hanno trovato un cimitero e che
dalle ossa hanno ricavato la possibilità di poter riportare
nuovamente la lebbra in voga. Sono sempre pronti questi infami!
Lavoro
è lavoro! Mi presento allo sportello Auskunft dove una virago mi
soppesa con occhi di fuoco.
Sono
delle Assicurazioni dico e mostro velocemente come credenziale il
tesserino della metro di Milano.
Mi
guarda per farmi capire che niente le potrebbe interessare di meno.
Volevo
sapere di un vostro degente, Herr Norman Bates, se ancora è
ricoverato e dove, se dimesso la cartella clinica e l'indirizzo,
bitte, danke!
Lei
mi guarda. Vi ho detto che è una donna? Anche un bel viso a cuore.
Sotto non so.
Mi
riguarda. E con la mano fa il classico cenno di strofinare il pollice
contro indice e medio uniti. Cazzo no! E' arrivata anche qui questa
moda della mancetta? La nostra cultura sta conquistando il mondo!
E'
una soddisfazione! Ma è irrisoria, beffarda la soddisfazione! Non ho
un euro, solo questa carta prepagata con limite di spesa. Apro le
braccia sconsolato.
Lei
mi riguarda, mi fa segno di entrare da una porta lì a fianco. Dentro
che sono abbassa una tendina sullo sportello e guardandomi accenna
all'inguine, il mio. Fa segno di tirare giù la zip e mostra con la
bocca cosa intende fare.
Non
posso oppormi, però devo dire che succhia con molta maestria e
dedizione e beve.
Esco
con un indirizzo. Che volete tutto il mondo funziona così, un “dare
per avere”.
Ci
arrivo con la metro e trovo la solita depravata che mi si appoggia
dietro e preme. Ma cazzo! Non si può stare un po' tranquilli. La
guardo con aria di disapprovazione e lei, una ragazza di forse
diciotto anni, guarda innocentemente in alto. Mette invece una mano
nella mia tasca dei pantaloni sperando che sia senza fodera come si
usa ultimamente per così arrivare a toccarmi il cazzo! La fodera c'è
ma è rotta e lei che fa? Allarga ancora il buco e prende a
menarmelo, lo sentirà bagnato, no? E' ancora sborrato dalla virago!
Va bene che l'ha leccato e succhiato... ma è bagnato!
Insomma
anche stavolta non ho saputo oppormi. Il tempo di arrivare alla mia
fermata e mi fa venire ancora! Nei pantaloni! Poi la mano bagnata la
porta alla bocca, lecca le dita e anche lei simula il pompino! Ma che
avete oggi?
Mi
sa che sono diventato un uomo-oggetto! Un bersaglio mobile. Le donne
sono tutte affamate di sensazioni forti! Non va bene essere così
bello come sono! Dovrò mascherarmi. Certo che a Bob Rock non
capitano queste cose, brutto e bassino com'è!
Lo
stabile dove abita 'sto Norman è una specie di fabbrica in disuso,
colore indefinito e grandi finestroni con i vetri rotti a sassate.
Starebbe da dio nella parte est di Berlino.
Cerco,
urlo, sbraito e alla fine si affaccia una testa.
-Che
vuoi?-
-Sei
Norman?-
-Cazzo
vuoi?-
-Gentilissimo.
Cerco Gaia...-
-Gaia?
Chi cazzo è? Mai inculata!-
-Helen...?-
-Quella
troia? Sali...-
Quando
lo vedo capisco perché è incazzato! Ha il gesso su un braccio e su
una gamba e viaggia di lusso su una carrozzina da invalido.
-Ma
che ti è successo?-
-Cosa
mi è successo? Quella...qui sospendo il turpiloquio, mi ha fatto
cadere dalla scala che va in cantina, cazzo! E li mi ha lasciato,
devo ritrovarla quella... e vedrà come la combino! Altro che
stupro!-
-Ma
c'era anche Gaia?-
-Noooo!
Helen... non so chi cazzo sia sta Gaia!-
-E'
una che dovrebbe stare assieme a sta Helen...-
-Era
sola... viene in casa mia, le offro da dormire poi mi eccita, si fa
levare le mutandine, se lo fa puntare e quando sono dentro? “Fermati
!” Dice. “Non voglio più!” Quando sto dentro e ti sto
fottendo? Non esiste, cazzo! E mi fa cadere dalle scale della
cantina!-
Penso
ma perché erano sulla scala?
Continuiamo
seduti, lui sulla carrozzella e io su un vecchio divano sfondato.
-Vuoi
fumare...?-
Veramente
vorrei mangiare ma forse se fumo dimentico la fame e ci diamo dentro
con uno scartoccione magnum. Dopo un po' e il secondo scartoccio
neanche ci vediamo in faccia dal fumo denso come la nebbia.
-Io
fumo a scopo terapeutico... per il dolore...- biascica confuso
Norman.
-Io
scopo come fine terapeutico e fumo dalla fame...- rispondo.
-Vuoi
bere?-
-Mangiare,
no?-
-No...
bere.-
-Non
bevo birra, mi da il mal di testa...-
-Steinhaeger?-
-Andata
fratello!-
Arriva
il momento che affrontiamo problemi filosofici.
-Insomma
questa puttana la raccatto per strada, è bella eh? Anche se da
subito l'ho reputata un po' fuori, viene... le va bene stare qui e
comincia a fare la troia, a me non dispiace farmi una fica in quel
momento, sono bisex sai? E ci provo, lei ci sta... arriva il momento
che glielo ficco dentro! Per un po' le va bene e poi dice “Basta!”,
basta sto cazzo le dico... e lei mi butta dalla scala.-
-Fratello...
è che sono tutte prese da questo nuovo gioco che hanno inventato
negli steits mericani, il coitus interruptus. Ci stanno, se lo fanno
mettere dentro a fondo e poi? Magari vengono e non vogliono più. E
se non lo tiri fuori all'istante urlano alla violenza. Oh! E se ne
ricordano, sai? Magari aspettano vent'anni e se fai la grana trovano
un cazzo di avvocato e ti mangiano vivo. Non è più vita.
-Hai
ragione... trovo che i gay sono molto più seri, se lo chiedano pure
queste spudorate il perché di tanti uomini che saltano il fosso e
non vogliono più mangiare fica!
Intanto
abbiamo finito lo Steinhaeger e ci diamo dentro con l'Underberg,
altro liquore schifoso di erbe in bottigliette mignon bevibile solo
con il ghiaccio ma che naturalmente lui non ha visto che occupa
abusivamente sta topaia senza corrente. Poi finito anche quello non
troviamo più argomenti alla nostra altezza filosofica.
Cosa
succede dopo? Non lo so.
So
che mi sveglio abbracciato a lui, cioè sopra di lui... insomma quasi
sopra. Non saprei se abbiamo consumato. Spero di no. In ogni caso non
ero cosciente. Però non ho alcun bruciore strano e quindi anche se
fosse non l'ho preso io ma lui.
Lo
lascio e lui mi dice una ultima cosa importante, questa Helen l'hanno
portata al posto di polizia di quartiere.
Nessun commento:
Posta un commento