sabato 3 novembre 2018

ALLA RICERCA DI GAIA - NORMAN.





Hamburg!
Ora voi arrivate ad Amburgo... ok? E vi viene subito chiaro il perché torme di barbari si sono messe a sciamare verso il sud! Il sole, cari amici, il sole! Non il bottino, non le stragi, ma il caldo! Il sole!
Quella maledetta bruma che sale dal Mare del Nord? Per forza devi bere, non per riscaldarti ma per dimenticare in che cazzo di posto vivi.
Decido di andare subito all'Ospedale. Sapete che era un lebbrosario? Ho letto che durante dei lavori di scavo hanno trovato un cimitero e che dalle ossa hanno ricavato la possibilità di poter riportare nuovamente la lebbra in voga. Sono sempre pronti questi infami!
Lavoro è lavoro! Mi presento allo sportello Auskunft dove una virago mi soppesa con occhi di fuoco.
Sono delle Assicurazioni dico e mostro velocemente come credenziale il tesserino della metro di Milano.
Mi guarda per farmi capire che niente le potrebbe interessare di meno.
Volevo sapere di un vostro degente, Herr Norman Bates, se ancora è ricoverato e dove, se dimesso la cartella clinica e l'indirizzo, bitte, danke!
Lei mi guarda. Vi ho detto che è una donna? Anche un bel viso a cuore. Sotto non so.
Mi riguarda. E con la mano fa il classico cenno di strofinare il pollice contro indice e medio uniti. Cazzo no! E' arrivata anche qui questa moda della mancetta? La nostra cultura sta conquistando il mondo!
E' una soddisfazione! Ma è irrisoria, beffarda la soddisfazione! Non ho un euro, solo questa carta prepagata con limite di spesa. Apro le braccia sconsolato.
Lei mi riguarda, mi fa segno di entrare da una porta lì a fianco. Dentro che sono abbassa una tendina sullo sportello e guardandomi accenna all'inguine, il mio. Fa segno di tirare giù la zip e mostra con la bocca cosa intende fare.
Non posso oppormi, però devo dire che succhia con molta maestria e dedizione e beve.
Esco con un indirizzo. Che volete tutto il mondo funziona così, un “dare per avere”.
Ci arrivo con la metro e trovo la solita depravata che mi si appoggia dietro e preme. Ma cazzo! Non si può stare un po' tranquilli. La guardo con aria di disapprovazione e lei, una ragazza di forse diciotto anni, guarda innocentemente in alto. Mette invece una mano nella mia tasca dei pantaloni sperando che sia senza fodera come si usa ultimamente per così arrivare a toccarmi il cazzo! La fodera c'è ma è rotta e lei che fa? Allarga ancora il buco e prende a menarmelo, lo sentirà bagnato, no? E' ancora sborrato dalla virago! Va bene che l'ha leccato e succhiato... ma è bagnato!
Insomma anche stavolta non ho saputo oppormi. Il tempo di arrivare alla mia fermata e mi fa venire ancora! Nei pantaloni! Poi la mano bagnata la porta alla bocca, lecca le dita e anche lei simula il pompino! Ma che avete oggi?
Mi sa che sono diventato un uomo-oggetto! Un bersaglio mobile. Le donne sono tutte affamate di sensazioni forti! Non va bene essere così bello come sono! Dovrò mascherarmi. Certo che a Bob Rock non capitano queste cose, brutto e bassino com'è!
Lo stabile dove abita 'sto Norman è una specie di fabbrica in disuso, colore indefinito e grandi finestroni con i vetri rotti a sassate. Starebbe da dio nella parte est di Berlino.
Cerco, urlo, sbraito e alla fine si affaccia una testa.
-Che vuoi?-
-Sei Norman?-
-Cazzo vuoi?-
-Gentilissimo. Cerco Gaia...-
-Gaia? Chi cazzo è? Mai inculata!-
-Helen...?-
-Quella troia? Sali...-
Quando lo vedo capisco perché è incazzato! Ha il gesso su un braccio e su una gamba e viaggia di lusso su una carrozzina da invalido.
-Ma che ti è successo?-
-Cosa mi è successo? Quella...qui sospendo il turpiloquio, mi ha fatto cadere dalla scala che va in cantina, cazzo! E li mi ha lasciato, devo ritrovarla quella... e vedrà come la combino! Altro che stupro!-
-Ma c'era anche Gaia?-
-Noooo! Helen... non so chi cazzo sia sta Gaia!-
-E' una che dovrebbe stare assieme a sta Helen...-
-Era sola... viene in casa mia, le offro da dormire poi mi eccita, si fa levare le mutandine, se lo fa puntare e quando sono dentro? “Fermati !” Dice. “Non voglio più!” Quando sto dentro e ti sto fottendo? Non esiste, cazzo! E mi fa cadere dalle scale della cantina!-
Penso ma perché erano sulla scala?
Continuiamo seduti, lui sulla carrozzella e io su un vecchio divano sfondato.
-Vuoi fumare...?-
Veramente vorrei mangiare ma forse se fumo dimentico la fame e ci diamo dentro con uno scartoccione magnum. Dopo un po' e il secondo scartoccio neanche ci vediamo in faccia dal fumo denso come la nebbia.
-Io fumo a scopo terapeutico... per il dolore...- biascica confuso Norman.
-Io scopo come fine terapeutico e fumo dalla fame...- rispondo.
-Vuoi bere?-
-Mangiare, no?-
-No... bere.-
-Non bevo birra, mi da il mal di testa...-
-Steinhaeger?-
-Andata fratello!-
Arriva il momento che affrontiamo problemi filosofici.
-Insomma questa puttana la raccatto per strada, è bella eh? Anche se da subito l'ho reputata un po' fuori, viene... le va bene stare qui e comincia a fare la troia, a me non dispiace farmi una fica in quel momento, sono bisex sai? E ci provo, lei ci sta... arriva il momento che glielo ficco dentro! Per un po' le va bene e poi dice “Basta!”, basta sto cazzo le dico... e lei mi butta dalla scala.-
-Fratello... è che sono tutte prese da questo nuovo gioco che hanno inventato negli steits mericani, il coitus interruptus. Ci stanno, se lo fanno mettere dentro a fondo e poi? Magari vengono e non vogliono più. E se non lo tiri fuori all'istante urlano alla violenza. Oh! E se ne ricordano, sai? Magari aspettano vent'anni e se fai la grana trovano un cazzo di avvocato e ti mangiano vivo. Non è più vita.
-Hai ragione... trovo che i gay sono molto più seri, se lo chiedano pure queste spudorate il perché di tanti uomini che saltano il fosso e non vogliono più mangiare fica!
Intanto abbiamo finito lo Steinhaeger e ci diamo dentro con l'Underberg, altro liquore schifoso di erbe in bottigliette mignon bevibile solo con il ghiaccio ma che naturalmente lui non ha visto che occupa abusivamente sta topaia senza corrente. Poi finito anche quello non troviamo più argomenti alla nostra altezza filosofica.
Cosa succede dopo? Non lo so.
So che mi sveglio abbracciato a lui, cioè sopra di lui... insomma quasi sopra. Non saprei se abbiamo consumato. Spero di no. In ogni caso non ero cosciente. Però non ho alcun bruciore strano e quindi anche se fosse non l'ho preso io ma lui.
Lo lascio e lui mi dice una ultima cosa importante, questa Helen l'hanno portata al posto di polizia di quartiere.

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