venerdì 15 marzo 2019

AUTOBIOGRAFIA DI UN PORNOSTAR. VICTOR MATURE. MISTER VENTIQUATTRO CENTIMETRI. 2



2.Parte-

La signora Whither.
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-Signor Mature, piacere di conoscerla. Le anticipo che sarà un impegno di una certa durata editare il suo lavoro, ci dovremo vedere qui, nel mio ufficio...-
-Piacere mio Signora Whither, è americana? Sembra così dal suo accento. Se preferisce parliamo in inglese, ho vissuto diversi anni a Los Angeles quando recitavo negli studios della Mission Control e poi a Las Vegas.-
Lo guardo e lo vedo sotto una angolazione diversa, sa parlare e anche bene, allora non è vero che è solo... Oh dio! Devo smettere di pensare al suo... pene di ventiquattro centimetri! Sarà poi vero?
Dovrò procurarmi un suo porno!
-Signor Mature, ha modo di trasferirsi qui per il tempo necessario? So che lei abita in campagna, in Toscana, vero? Potrebbe usufruire di un nostro appartamento qui vicino, non è grande ma è confortevole. Che ne dice?-
-Se devo ma preferirei una stanza in un albergo se è possibile, voglio piena autonomia.-
-Non sarà limitato in nulla. Prevediamo una scaletta operativa, dei giorni della settimana che vanno bene a lei, diciamo degli incontri dal lunedì al venerdì? Rivedremo assieme il suo testo, sarà tutto concordato, vedrà.-
-Allora va bene...-
-Venga, le faccio vedere l'ufficio dove lavoreremo e poi faremo un salto all'appartamento, è proprio qui vicino.-

Intanto penso a cosa fare del suo romanzo... leggiamo...
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E' mercoledì, oggi tocca il riordino della cantina, come sempre lei partecipa e dispone il da farsi, e come sempre lo prende, sessualmente, quel suo odore di sudore, un forte afrore femminile, animalesco, è una cosa che lo eccita da morire, vero è che è perennemente eccitato e che non scopa da giorni ma mai ha tentato un approccio. Mentre solleva e sposta cartoni di vecchi giornali da una parte all'altra della cantina, lei fa altrettanto, ora cerca di alzare un cartone e di riporlo in alto, ma è pesante e rimane a mezz'aria.
-Victor?-
-Si?-.
-Aiutami per favore.-.
La raggiunge in un attimo e cerca di prendere il cartone, è costretto ad appoggiarsi a lei e lei non può non sentire la sua erezione, le leva il cartone e si sposta ma ormai è fatta, lei ha sentito la sua verga dura!
Continuano il lavoro, fanno finta di niente, anche se lei non può evitare di mandargli un lungo sguardo interessato da sotto le sue lunghe ciglia.
-Victor?-.
-Si?-.
-Stasera non vai in pizzeria, vero?-
Fa un cenno di diniego.
-Ti dispiace se finiamo il lavoro? Senza riprenderlo domani? E' talmente antipatico e ci riempie di polvere, poi puoi farti una doccia e cenare da me, che ne dici?-
-Per me va bene-.
Finiscono e risalgono, gli dice di fare la doccia nel bagno a pianterreno, obbedisce.
Lei la fa invece nel bagno del primo piano e quando lui finisce la trova in cucina, in accappatoio, che sta trafficando con i fornelli. Intuisce che sotto l'indumento è nuda.
-Per favore, porta fuori Tom, gli fai fare un giro ma non lasciarlo libero altrimenti non lo prendi più-.
Esegue, al suo rientro la tavola è apparecchiata e si siede, mangiano seduti accanto sulla panca della cucina, intanto che mangiano lei gli chiede di suo padre.
-E' un bel po' che non lo sento-.
-E i soldi te li ha mandati?-
-Da tre mesi non arriva nulla-
-E come fai?-.
-Sono al verde, dovrò darmi da fare e inventarmi qualcosa, trovare un altro lavoretto nel pomeriggio o un altro modo per far soldi e rinunciare alle lezioni o messo alle strette andare a dormire sotto il ponte della ferrovia-
-Sarebbe un vero peccato-.
-Si, un vero peccato-.
Si ritrova eccitato e deve, senza farsi notare, sistemarsi meglio il pene in erezione che gli dà fastidio, lei lo nota e gli si avvicina sulla panca.
-Victor... se hai bisogno di soldi io ti posso aiutare, sei così un bravo ragazzo che è veramente una ingiustizia queste tue difficoltà-
Si avvicina ancora, ormai le sua coscia tocca quella di Victor.
-E sei così un bel ragazzo, bravo e bello e anche discreto e riservato, vero?-.
Ripete.
-Vero che sai essere riservato? Molto riservato?-
Gli mette la mano sulla coscia accarezzandolo lievemente.
E Victor...
Le prende la mano che gli sta accarezzando la coscia e la porta sull'asta che gli sta bucando i pantaloni da tanto è dura.
-Sono la discrezione fatta persona, muto, disponibile a tutto, molto aperto-
E volta il viso verso di lei cercandole la bocca.
Lei ha già le labbra socchiuse e la lingua pronta per essere succhiata, la bacia con prepotenza, le morde il labbro inferiore e si perde in lei, che continua a masturbargli la verga dura da sopra i pantaloni, la stringe a se e le accarezza le grosse tette, le strizza i capezzoli che spingono la stoffa.
Lei si stacca ansimando e a fatica gli libera il grosso cazzo duro, si meraviglia di quanto è lungo!
-Uhm, non lo immaginavo così sai? Quando me lo hai appoggiato al culo. In quel momento ho avuto una vera scossa elettrica lungo la spina dorsale e mi sono bagnata, fradicia proprio-
La sua mano masturba la grossa verga di carne e poi chinandosi inizia a baciarlo, lascia cadere un lungo filo di saliva proprio sulla cappella gonfia e se lo introduce in bocca. Mugola mentre lo succhia con voluttà, la mano lo tiene stretto alla base mentre lo inghiotte.
E' una di quelle donne che adorano il pompino, passerebbe ore a succhiare cazzi ma per la sua situazione sociale ha sempre dovuto rinunciare a molte occasioni, ma ora? Con Victor? Lui ha bisogno di soldi e lei ha bisogno di lui. Tutto avverrà fra le mura di casa e nessuno saprà mai nulla, nulla trapelerà.
Victor ha voglia di scopare, voglia di godere e comunque lei può aiutarlo, perché dovrebbe farsi scrupoli?
-Dimmi Victor, hai avuto rapporti a rischio? Non protetti dico, non voglio usare preservativi con te e... devi rassicurarmi, se devo avere un rapporto duraturo devi promettermi che userai precauzioni con le altre-
Victor avrebbe anche scopato la sua amica cameriera senza niente, è vero, ma lei ha sempre insistito per fargli usare il preservativo e lui l'ha usato anche negli altri incontri.
-Tranquillizzati, ho sempre usato il preservativo, sono a posto-
-Vieni... andiamo in camera-.
Lo prende per mano e lo conduce, chiude la porta lasciando fuori Tom. Qui lo spoglia completamente e lo ammira. Ha un bel corpo, Victor. Da adulto fatto. Lei gli passa le unghie sul petto. Si inginocchia e riprende ad adorare il suo cazzo. E' davvero imponente.
Largo. Lungo.
Victor si inarca.
-Mi fai venire così-
-Vieni. Sborrami in gola! Voglio berti!-
Aumenta il ritmo del suo succhiare e Victor le eiacula direttamente in gola. Il suo corpo vibra sotto il forte orgasmo.

Lei si leva l'accappatoio e mostra il suo corpo, pieno, rotondo, due consistenti tette che si appoggiano pesanti allo sterno con dei capezzoli grossi come falangi di mignolo e il ventre ornato da un vello pubico soffice e ben curato. Il culo? Un grosso mappamondo sodo e liscio.
Un attimo di sosta e poi iniziano. Prima lui da sopra, con lei che lo accoglie a gambe aperte, sollevate, i suoi colpi sono forti e decisi e lei si sente penetrare fino in cima all'utero e gode, gode con un forte grido che provoca l'abbaiare di Tom che sta appena fuori dalla porta chiusa e che con le unghie gratta il legno.”


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