venerdì 29 marzo 2019
LA STRANA STORIA DELLA RAGAZZA CHE FACEVA POMPINI NEI CESSI.
(la fine...)
Uhm... mi eccita la cosa che vi ho detto... l’incesto di secondo grado.
Quando entra nel mio studio, nonostante sia stremato dalla figlia, la guardo con una certa bramosia ma mi trattengo. La faccio accomodare sul divano che poco prima ha accolto sua figlia nuda in piena fibrillazione erotica, le prendo la mano... cerco di usare il mio tono di voce più convincente.
-Signora... posso essere molto franco con lei? Al limite della crudezza? Non me voglia per questo. Alba ha dei problemi che provengono da lontano, l’ho sottoposta a questo trattamento di ipnosi al quale ha reagito molto bene, da ragazza... parliamo di quando aveva 13 anni e quindi in un’età molto fragile, ha incontrato sulla sua strada un ragazzo molto più forte di lei, caratterialmente parlando, che l’ha condizionata pesantemente. Hanno fatto uso di droghe... per fortuna Alba n’è rimasta immune, senza conseguenze di questo, ma l’ha fatta prostituire, di fatto Alba ha partecipato ad orge, a consessi sessuali davvero degenerati... è stata usata... e ora reagisce con questi suoi eccessi... va in discoteca e si apparta con uomini sempre diversi nei gabinetti, dove fa loro dei... mi scusi non posso essere così volgare con lei... lo dico in inglese... fa loro dei blow-job... anche a più uomini...-
Mentre parlo la osservo, la desidero. Devo giocarmi ora la sua fiducia... continuo...
-Dobbiamo continuare il trattamento, sviscerare ogni sua angoscia latente. E poi ha una grande rivalità con lei... sua madre. Il suo atteggiamento è di continua rivalsa, non le dico di esserle amica, è impossibile, ma non sia in contrasto con lei... non la punisca. Le lasci la solita libertà... non risolviamo nulla a tenerla prigioniera... le dia quello che le dava prima di questo momento... e abbia fiducia...-
E’ affranta, è una madre, ma io le sto ammirando le ginocchia e mi chiedo come sono le sue cosce... quanto sono lisce... levigate?
Sarà completamente depilata o avrà il suo bel pelo solo curato? Uhm...!
Aspetto la sua risposta..
-Va bene... farò come mi dice...-
Ora attenti! Le lancio l’esca...
-Dobbiamo essere complici... cara, anzi più che complici se vogliamo risolvere la cosa. Dobbiamo cooperare fra noi... affrontare assieme la cosa. Mi dica come si chiama di nome...-
-Laura...-
-Laura... ti voglio trattare come una sorella, permettimi di darti del tu e di chiederti alcune cose nell'interesse di Alba. Il padre...?-
-Il padre di Alba ci ha abbandonato, lei era bimba... l’ho cresciuta da sola...-
-Non darti colpe che non hai, non è il caso. Non eri in ristrettezze economiche, vero? Hai mai sofferto di questo...?-
-Fortunatamente no... la mia famiglia è abbastanza agiata...-
-Nonni... altri parenti?-
-I suoi nonni paterni non contano, ho ancora mio padre ricoverato in una clinica... soffre di senilità avanzata...-
-Laura... permettimi di aiutarti, ho molto a cuore il vostro caso. Voglio leggere i tarocchi per te, non voglio compensi oltre a quelli previsti per Alba, lo faccio volentieri...-
Accetta riconoscente.
-Laura... una domanda ancora... hai permesso che Alba andasse in discoteca a 14 anni... ma non avevi timori? Non è un rimprovero, una constatazione, ma l’hai trascurata... è cresciuta da sola e senza appoggi-
-Si si... e ora ne ho rimorso... sono stata debole... vivevo solo me stessa... i miei problemi..-
-Dobbiamo parlare anche di questo... trovarne la causa... scavare dentro di te...-
Che tentazione di mettere le mani su quelle belle ginocchia, poi sotto la gonna e accarezzare quelle cosce! Vinco la tentazione e tengo sotto controllo le mani stringendole forte fra loro.
Ingoia l’esca con tutto l’amo.
Mi è davvero grata, assicura che lascerà piena libertà ad Alba e le ridarà il settimanale. L’accompagno alla porta e la bacio fraternamente sulla guancia. Prendiamo accordi per la seduta dei tarocchi, martedì.
Telefono ad Alba e la informo. E’ soddisfatta.
Sabato esco... spendo un po’ dei soldi di Laura. Brindo ripetutamente alla sua salute, guardo in giro tette e culi... tento un paio di approcci ma le bambine delle tette e dei culi non si convincono.
Cazzeggio.
Bevo ancora un po’ e faccio tardi, ma da bravo ragazzo alle tre sono nel letto e nessuna che mi rimbocca le coperte. Mi addormento... ma alle quattro suona quel cazzo di cellulare!
E’ Alba...
-Sono io... ho bisogno di parlarti... vengo subito...-
-Ora? Sono le quattro... cazzo! Che è successo?-
-Voglio venire ora... devo parlarti..-
-Cazzoooo...! Va bè... vieni... suona a lungo... che magari mi riaddormento...-
La maggior parte di voi sa che ho lo studio dove abito?
No...? Beh... ora lo sapete!
Entra... ma com'è combinata? Ha il trucco tutto sbavato... gli occhi rossi!
-Non sei andata in discoteca? Che hai fatto..?-
-Ci sono andata... poi al solito mi sono rimorchiato uno e sono andata al cesso... l’ho preso in bocca... e l’ho bevuto. Poi un altro... e un altro ancora... ma... cazzo!
Cazzo! Niente mi dava la solita frenesia! Il solito piacere! Ero come in un altro corpo! Era un'altra che succhiava quei cazzi... non io! Non mi piace più? Cazzo ne so? Ho voglia di sballare e tu mi farai compagnia... guarda!-
Fa uscire dalla sacca diverse canne e una bottiglia di cognac. Va bene... dimentichiamo insieme, la porto in camera. Che almeno si stia comodi... la voglio nuda come me e me la metto sul letto, fumiamo a turno la stessa canna, sembra erba buona.
-Non scaldarla troppo e tieni dentro il fumo... lascia che faccia effetto...-
Beviamo a canna, fumiamo, sento il calore del suo corpo, il suo odore, odore di femmina e della sborra che ha inghiottito. D’acchito la bacio sulla bocca. Succhio la sua saliva... sa di erba, di cognac... di sborra.
-Voglio ubriacarmi e sballare fino a non capire più nulla, ho il cervello che sembra un frullatore...-
-Ok... hai trovato un compagno di viaggio.. partiamo alla grande...-
-Sei uno strano uomo... sai che non ho mai conosciuto mio padre? E’ scappato... forse aveva paura di essermi padre? Mi odiava?-
-Forse era stronzo? O aveva un’altra donna? Che cazzo di discorsi fai?-
-Fammi parlare... ho ricordato tutto quello che successe... il mio ragazzo... il bellissimo... era il diavolo, una volta mi ha fatto fare marchette sulla strada. Quel porco se la rideva mentre mi sborravano in gola.. in quel modo non mi piaceva... mi ha anche picchiato. E mi ha costretto... diceva che era l’unica via d’uscita per una puttana in erba come ero io e c’era la fila per fottermi, lui mi propagandava... diceva loro che ero una lolita depravata. Io l’amavo. Poi successe... una notte tornavamo da una festa... era strafatto di coca e d’alcol e fece guidare me, che non avevo naturalmente la patente e guidavo male. Mi aveva umiliato tutta la sera e in quel momento lo odiavo. Viaggiavamo su una strada lungo un canale e volontariamente... m’infilai direttamente nel canale... volevo che morissimo assieme... ma io ne uscii... d’istinto probabilmente... non so... e lui no. E così morì, io avevo paura... ero confusa... e mi allontanai senza chiedere aiuto o altro... lasciandolo lì nell'auto sommersa nel canale, da allora faccio pompini nei cessi. L'ho ucciso io...-
-Cazzo cazzo! Meglio che bevi ancora! Forse quando ti risvegli ti sei nuovamente dimenticata di questa cosa...-
Siamo all’ultima canna che gira e gira, arrivo a bruciarmi le dita... cazzo! Poi scopiamo a lungo. Sono un po’... appena un attimo... meno bestia feroce del solito visto la circostanza.
Spero fervidamente per me che non sia qualcosa che assomigli alla tenerezza.
Compassione e tenerezza non fanno bene agli affari. La mattina faccio il caffè, lei si alza e se ne va.
Ci vediamo mercoledì.. solita ora, non lunedì.
Martedì.. sono con Laura, mami sua.
Continuo a pensare all'incesto di secondo grado sempre più convinto che Freud sia un cazzone.
Parere d’apprendista stregone.
Le faccio i tarocchi poi la faccio accomodare sul divano.. uhm... che belle ginocchia ha!
Lisce e rotonde..
Ma questa è un’altra storia.
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1 commento:
la fine del racconto è coerente, era difficile chiuderlo bene, ma tu sei il Maestro.
molto bello.
M.
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